
accarezzi
l’aria trepida
e mite.
Dolce è
il ricordo che evoca.
Ancora più
dolce è
il sogno che provochi.
(Edwin A. Lozada)





Chi dice Roma ‘sono di Roma’ è abituato a sentirla magnificare.
Vivere Roma è altra cosa. La sporcizia, i disservizi, i cinghiali che bivaccano tra cumuli di monnezza contendendosi con i gabbiani e le cornacchie ( dipende dal quartiere) l’ultimo sacchetto ancora intatto, sono uno sfregio alla sua fama.
Eppure Chi viene a Roma ne rimane incantato e non vorrebbe più andarsene… almeno per un po’.
La pandemia, il silenzioso fruscio delle poche auto, l’aria tornata trasparente le hanno restituito il suo magico incanto.
Natale di Roma! Ad malora!
Splende il sole oggi L’aria è mite la luce illumina il pulviscolo del Viale di Eucalipti Fioriti, senso di leggerezza! Roma si festeggia da sola
Teniamoci strettetretti Anzi strettissimi anzi di piu ❤️
“Non c’è rumore di lacrime.
State quieti. Nessun
chiasso fa il pianto”Il dubbio dei vincitori – Pietro Ingrao –
Non servono parole, gia’ scorrono a fiumi.
Tutti sanno tutto.
Solo le lacrime scendono silenziose, sovrastano le bombe, definiscono i solchi dei carrarmati.
Teniamoci strettistrette anzi strettissimi 💔
.
Mi rendo conto che andando avanti col tempo è sempre più difficile trovare il coraggio di guardare in faccia senza provare una profonda vergogna questi nostri immigrati ‘clandestini’ così uguali a noi nelle loro aspirazioni, ultimi tra gli ultimi, noi di Ellis Island . . .
Preferirei mille volte festeggiare la festa della mamma o di qualsiasi altra ricorrenza ma non vorrei dovere ricordare quanti morti nel Mare Nostrum in memoria del 3 ottobre 1913.
I vivi e i morti
A noi vivi basta poco per lavarci le coscienze, qualche ‘clandestino’ morto affogato, ‘nsomma è poca cosa, si ripara in fretta. Lo sotterriaMo alla chetichella.
Servono le tragedie, i numeri. E quando, come ieri, 3 ottobre 2013, si palesa aglii occhi tutti (ben oltre le farse che si consumano nel nostro Parlamento), una vera e propria tragedia che contai oltre 200 morti allora, sì, qui solo un giorno di lutto nazionale può placare i buoni di spirito . Un pellegrinaggio di delegazioni in gramaglie e, stiamone, noi , dolorosamente certi, la questione ricomincerà ad essere strattonata e utilizzata da questa o quella parte politica. Proprio Tommasi di Lampedusa aveva già previsto tutto. Calerà il silenzio e fino alla prossima tragedia tutto tornerà come prima.
Ci fu la Turco-Napolitano (ed era di sx e non poteva funzionare) poi la Bossi-Fini (omen nomen) oggettivamente una cattiva legge…
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Non lasciatevi tentare . . . un po’ come per la superstizione… hai visto mai che poi succede!?
Cadere in tentazione o cercare di resisterle?
La cosa giusta, in questa visione confusa delle cose, è – a mio avviso – cercare in ogni modo di resistere, di evitare il “pericolo” e di fuggire alla tentazione.
(Non la pensiamo tutti uguale)
ad esempio Oscar Wilde :
“L’unico modo per resistere ad una tentazione è cedere alla tentazione”
e dunque inganniamo la vita con la sua croccantezza succosa e piena di sapore
la sua buccia rosso brillante così seducente: è il primo passo per mordere una vita senza limiti . . . se sapremo aspettare.
Una mela al giorno . . .
Teniamoci strettistretti anzi di più ❤
Io vorrei
riaprire gli occhi da uno stato ipnotico e ritrovare piccole sicurezze consolidate
non vorrei
scontrarmi come sarà con un mondo stravolto e le conquiste di dignità naufragate senza più appiglio
ma se poi
tutti nascondiamo la nostra testa nel guscio, la vita ci spazzerà via
e ci troveremo relegati all età della pietra incapaci di godere del profumo delle rose di maggio.
Foto da Composizione di sherazade
Mi è doloroso scindere il primo maggio da piazza San Giovanni seppure negli anni abbia assunto forme di kermesse.
Noi c’eravamo e sapevamo di esserci.
Teniamoci stretti stretti anzi di più 🌹✊
Ripensare al tempo passato, e in un momento che il tempo sembra dilatarsi in pensieri pessimistici io mi sciolgo in tenerezza : ‘The way we were’
#stiamoacasa!
Sembra facile ed è facile dirlo per chi ha una casa organizzata da condividere con gradevolezza. Per quanti la strada serve a decantare situazioni di tensione?
I cosiddetti Vip (Fiorello, Totti etc.) certamente possono dormire sonni e penniche tranquille al secondo piano dell’attico romano o nella villa con piscina in Toscana.
Dunque u po’ meno enfasi cari signori, A casa e basta!
Ammetto nel mio piccolino anche io sono oggettivamente una privilegiata leggo, sento musica, cucino, guardo serie televisive ( Finalmente ho cominciato Game of Thrones ) le giornate passano, ma anche per la Sallyina . . .
La signorina delle Camelie
Vi penso tutti in Italia od ovunque voi siate. E’ il blog che ci tiene uniti e dunque teniamoci strettistretti anzi di più 💙❤💛
«Quando dico “volevo la luna” (*), nomino l’esigenza di un salto, prima di tutto nel linguaggio e nelle relazioni.
Nella politica è questo che mi coinvolge:
nella vita umana le leggi contano, e dunque l’attività legislativa è importante, non può essere sottovalutata.
Ma c’è un di più nella politica che è comunicazione, relazione. Una relazione che assume le forme più strane, particolari. Questo in me si è unito spesso con… come lo vogliamo chiamare? ma sì, chiamiamolo amore per la natura. I cieli, le inclinazioni del tempo che scorre, l’alzarsi della luna nelle notti di estate: mi ha sempre trascinato, mi ha dato molta emozione».
Pietro Ingrao
Potete ora immaginare il progressivo deterioramento del mio rapporto con l’attuale (si fa per dire) politica e i suoi azzeccagarbugli arroganti, accecati da uno straccio di momentaneo ‘potere’?
(*) Volevo la luna è anche il titolo della autobiografia di Pietro Ingrao
“Queste memorie sono in qualche modo la ricostruzione di una vicenda personalee sociale nelle insanguinate vicende del mio tempo..”
È una lettura che vi suggerisco, per queste declinanti notti d’estate, che sicuramente vi arricchirà e rendera giustizia – al di là degli eventi e dei gravi, spesso reiterati, errori di valutazione che ci sono stati – alla politica che non c’è più:
“Pensammo una torre
Costruimmo nella polvere”
Teniamoci stretti stretti Anzi strettissimi più che mai Oggi ne abbiamo ben donde 🌷💙
“Il concetto dell’abitare come indissolubile legame di sangue tra un popolo e un territorio è ormai pura velenosa idolatria.”
‘Stranieri residenti.
Una filosofia della migrazione.’ di Donatella Di Cesare – Bollati Boringhieri.
Purtroppo noi parliamo tra noi vediamo e leggiamo di pensieri e azioni che ci accomunano difficilmente questo nostro modo di essere potrà essere esteso a quella amalgama incolta suggestionabile e senza vergogna ormai libera di esprimere le sue bassezze.
Questo libro tratta temi e vicende non molto diversi o più urgenti rispetto a quelli affrontati quotidianamente ma ci vuole ancora una volta sottolineare che dietro a ogni sguardo, ogni corpo in mare, ogni straccio che il mare ci restituisce non ci sono solo le storie – 255 milioni soltanto nel 2015 – di quanti fuggono dal loro paese di origine dilaniato da guerre o estremamente poveri, vi è il ‘legittimo’ sogno di riscattare in un altrove di pace e umanità la loro vita.
Teniamoci più che mai strettistretti anzi strettissimi.
Buona precoce Primavera da Sallyina
Scrive Hermann Hesse:”…tutto il visibile è espressione, tutta la natura è immagine è linguaggio e colorato geroglifico…sono fratello di tutto ciò che ammiro e che sperimento come mondo vivente; della farfalla, del fiume, dei monti; perché lungo il cammino dello stupore sfuggo per un attimo al mondo della divisione ed entro nel mondo dell’unità, dove una cosa, una creatura, dice ad ogni altro:
“Tat twam asi” (“Questo sei tu”).
Nell’incoerente (stra)volgersi dei fatti, rileggendo questo passaggio mi domando scoraggiata e non più stupita se nella crudeltà sciatta del nostro quotidiano, Hermann Hesse saprebbe, lui per primo,fugare lo spaesamento e lo sconforto suscitato della sua asserzione diventata doloroso interrogativo.
“Tat twam asi”
“ ..sì, ma cosa?”
Credo di avere bisogno di tempo, mi sono smarrita.
Teniamoci strettistretti anzi strettissimi 🌹