WELCOME, ovvero ‘Cara amica ti scrivo–‘

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“Oh mia cara, che belle queste foto! sembrano quasi psichedeliche!
come state voi? io sono rientrata ieri da strasburgo,  mercoledi’ abbiamo avuto ‘sta benedetta premiazione del Premio LUX, e devo dire che e’ stato un tour de force decisamente soddisfacente a livello di risultati!
il film che ha vinto e’WELCOME, che come ti ho anticipato a brx (non mi hai detto se il ristorante ti è piaciuto) e’ davvero molto bello, impegnato e contrariamente a quanto ti avevo detto  uscirà  anche nelle sale italiane (e a roma)  da martedì prossimo.
Il regista, Philippe Lioret, ha detto questa bella frase davanti ad un emiciclo (di destra) ma con tutti i deputati in piedi: abbiamo cominciato questo film da cineasti, l’abbiamo terminato essendo piu’ cittadini.. non so in francese suona meglio….

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Quello che vorrei aggiungere, qui, per voi, è che Wellcome ha vinto il Festival di Berlino ed ha avuto un enorme successo anche in Francia dove la legge che porta il nome del Presidente Sarkazy prevede cinque anni di detentenzione per i singoli cittadini che aiutano i clandestini. Il regista si è apertamente schierato con i sans papiers ma il suo impegno va oltre quando sostiene che, oggi, aiutare un clandestino ci riporta indietro alle vergogna delle  leggi raziali che anche loro punivano con la deportazione chiunque aiutasse o venisse in contatto con gli ebrei. Questo film ha per protagonista un giovane iracheno, Bilal, arrivato clandestinamente nel nord della francia. Dopo aver tentato in tutti i modi  (illegali) di arrivare in Inghilterra dove si trova già la sua giovanissima fidanzata peraltro dai genitori già destinata ad un matrimonio di convenienza, decide di attraversare a nuoto la manica e di nascosto comincia ad allenarsi in una piscina. Qui fa la conoscenza di Simon un istruttore che dapprima rifiuta ogni aiuto e poi resta affascinato dalla forza del sogno di Bilal e inizia giorno dopo giorno ad allenarlo…

Omnia vincit Amor?  ma oltre all’amore serve altro. Serve una politica forte ma dalla parte di quanti (tanti, sempre di più) nei momenti più tragici della loro vita,  sradicati dalle loro terre per guerre e fame iniziano un altro ennesimo calvario – qui – nella civilissima Europa tanto brava a indignarsi e piangere…a parole.

il Nuovo che avanza: SPLIDER si blocca

 

 

 ecCHE DIAMINE

da 3 giorni

NON RIESCO A  COMMENTARE,

MANDARE MAIL e, con NEWSPLINDER,

neppure a inserire un nuovo POST!

Che sta succedendo?

Appare una finestra con la dicitura

 Barra Strumenti "Comment _youtube" non esiste.

 

 @ Ho provato a commentare subito dopo di te Vany ma NIENTE stesso problema! Vani sei magica?

@ December! almeno un nuovo amico che approda :=))

@ Simone ho postato con Splindere ‘vecchio’ grrr! e cmq grazie delle tue belle parole che dopo un teuccio e pastarelle diventan dooolci ..

Perchè voi ci riuscite e io no???

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Il (mio) tatoo e la Farfalla.

 

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“Sono qui per stupirmi”  afferma un verso di Goethe.

 

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Bisogna essere ciechi o estremamente aridi se, alla vista di una farfalla, non si prova gioia, fanciullesco incanto, un brivido dello stupore goethiano.
La farfalla, infatti, è qualcosa di particolare, non è un animale come gli altri, in fondo non è propriamente un animale ma solamente l’ultima, più elevata, festosa e vitalmente importante essenza di un animale.

La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare, e per questo è avvolta in un abito mirabile
È un emblema sia dell’effimero, sia di ciò che dura in eterno.

 

È un simbolo dell’anima.

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La Dea bendata dalla lotteria al supermarket

 

 

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« L’ Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
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»

 

L’ articolo 1 fissa dunque  in modo solenne e inequivocabile il risultato del referendum del 2 giugno 1946,  l’Italia è una Repubblica.

Il lavoro  è un’attività produttiva esplicata con l’esercizio di un mestiere o di una professione e simili ed ha come scopo la soddisfazione dei bisogni individuali e collettivi.

 

 

La dea bendata si adegua al nulla del presente e va a ‘colpire’ l’immaginario dei diseredati proponendo, di scacciare gli incubi con dei sogni pret-à-poter.

 

Nell’ autunno caldo, ecco una luce:  “Win for life” (della serie delle 3 “I” di cui la terza, Inglese, è stata cancellata dalla ministra Gelmini per mancanza di fondi e dunque  ‘we can’, ‘we care’ e adesso ‘win for life’, siamo tutti americani, si parla a sproposito e non si capisce un..tubo) dicevo, fa il suo ingresso il nuovo concorso della Sisal che con una schedina di 1 euro promette un montepremi pari a 4 mila euro al mese, non è chiaro per quanti anni, ma questo è un discorso terra-terra che non fa sognare. Tiremmo ‘nnanzi.

Due giorni fà è la (s)volta di una catena di  supermercati in Sardegna che pubblicizza :“si ha diritto a sperare per un posto di lavoro della durata di anno” per una spesa pari ad almeno 30 euro.  I posti sarebbero quattro al mese.

 

Ora a me pare che questa vicenda, confezionata bene, farebbe ridere più di una barzelletta se – al contrario – non stringesse il cuore e non rendesse la risata  amara assai.

 

Non vi è dubbio che la ‘fame’ di lavoro, il bisogno di lavorare per sfamarsi e sfamare la propria famiglia

porterà (come già sta succedendo) un incremento notevole delle vendite di quei mascalzoni.

 

E qui la  mia domanda che vi giro: davvero l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro o il lavoro così scarso, così precario e svilito di dignità,  sventolato come ‘premio’ di una lotteria entra a far parte  del  ‘gioco della vita’  messo in scena in uno smutandato ‘Reality’?

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