Ascoltare Edith Bruck vuol dire entrare in uno spazio senza tempo, quel tempo che nei campi “non passava mai, si dilatava, pesava sulle spalle” nella costante paura di morire, nella costante attesa di morire.”
Reduce dell’Olocausto, sopravvissuta alla deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, Edith Bruck ha trascorso gran parte della sua vita a raccontare la terribile esperienza con la sua arte, gli scritti e portando la propria testimonianza presso scuole e università, per mantenere viva la memoria.
io non trovo parole annichilito dalla violenza e anche all’antisemitismo che si sta riversando in tutto il mondo dopo l’orrenda strage da parte di Hamas. Scusatemi.
Teniamoci strettiestretti anzi strettissimi ❤️