Diritto alla felicità …

da principio astratto a diritto costituzionale .

Epicuro, dopo un’introduzione sull’importanza dello studio della filosofia, esordisce così: ‘La morte è nulla per noi. Non vi è ragione di temere la morte, poiché con la vita scompare anche la capacità di percepire piacere o dolore: quando noi siamo, la morte non c’è, quando la morte c’è, allora noi non siamo più.”  Lettera sulla felicita.

Ieri, 20 marzo – e la dice lunga che io abbia dimenticato la data – era  La giornata internazionale della felicità.

La ragione di questa mia omissione la conosciamo tutti ma proprio tutti, in tutto il mondo : il Covid-19.

E’ nella limpidezza del pensiero di Epicuro,  nella nostra “capacita’ di percepire piacere e dolore” che dobbiamo trovare l’energia positiva  per cogliere quei piccoli segnali che ci offre la vita e sono motivo di felicità.

Oggi primo giorno di Primavera: non  più lockdown ma  ‘zona rossa’  che è  sostanzialmente  la stessa cosa : ci e concessa intorno a casa un’ora d’aria e non si può  non provare un moto di fe.li.ci.ta’  alzando lo sguardo e trovarti difronte a un pruno in rigogliosa fioritura!

Nota.   In un rapporto della Organizzazione Mondiale sulla salute (OMS) sui determinanti sociali alla salute viene  rilevato che il il maggiore o minore livello  ditranquillità emotiva e psicologica – diverso per ogni Paese –   incidono in modo significativo  sulle aspettative di vita

Teniamoci strettistrette  anzi di piu ❤🦋🌺

(Foto sherazade2011 non riproducibili)

Blue I love you

Non riesco a leggere tanta spensieratezza e speranza in questa ricorrenza dell’ 8 marzo.
Anzi la pandemia che si prolunga da oltre un anno ( che ci dicono con i giorni contati  anche se non se ne vedono ancora segni tangibili)  ha scaricato sulle spalle delle donne, richiuse nelle proprie case con mariti o compagni, frustrazioni e violenze fisiche e psicologiche.
Ne so qualcosa anche  Io che continuo nonostante le restrizioni a collaborare con un associazione antiviolenza.  Confessioni cariche di pudore, la voce strozzata spesso dal pianto, i segni violacei di una manata sul viso … restare a distanza ad  ascoltare quando stringere le proprie mani alle altre darebbe  sollievo e coraggio a tanto sconforto.

Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne.
(Alda Merini)

Grande bagarre a Sanremo per Beatrice  Venezi,  la direttrice  di orchestra che ha rivendicato il suo ruolo di direttore:

“Importante è  essere qui a dirigere!”
Certo esserci,  donna,  esibendo (giustamente) un lungo abito da sera estremamente  femminile,  in un ruolo prettamente maschile. Dunque ‘direttore?
Luce  Irigaray nel suo saggio Parlare non è  mai neutro – che vi suggerisco – avrebbe evitato inutili prese di posizioni.   È  evidente che la lingua che parliamo tutti i giorni è costruita e pensata per gli uomini e  che di conseguenza  :
” il femminile  abbia spesso il sapore di un incidente di percorso, qualcosa che mina uno dei suoi princìpi cardine, l’economia, obbligando i parlanti e le istituzioni a incorrere in fastidiosi inciampi e indecisioni qualora debbano includere le donne in un discorso. Quanto sarebbe più facile poter parlare solo al maschile! In fondo si capisce che nel maschile sono inclusi tutti.”
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Piove a Roma! La pandemia nega gli abbracci, scomparse  le grandi gioiose manifestazioni, io qui sono per dirvi . . .
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Teniamoci strettestrette anzi strettissime ❣❣❣