LETTERE D'AMORE

’Non c’è nessun paese della terra in cui l’amore non abbia reso gli amanti poeti’.Voltaire

 

 

Ho nostalgia delle mie lettere d’amore. Quelle che mi facevano  tornare dal liceo col cuore in gola, correre in camera e quasi svenire nel vederle bianche e lunghe, esauste dal viaggio, un po’ sgualcite dal passaggio di troppe mani,   aspettarmi sul letto. Velocemente ne valutavo la consistenza, due? tre pagine?

La voce inesorabile di mia nonna mi chiamava a pranzo: “Lavati le mani e sbrigati siamo tutti seduti”.

Ho nostalgia dell’emozione nel tornare in camera e rispondere tenendo il foglio sotto la versione di greco.

Ho nostalgia del languore che mi prendeva.

Lettere d’amore, poetiche dichiarazioni, lamenti, richieste pressanti che facevano soffrire nel momento stesso che ne godevamo perché l’assenza diventava struggente e la lontananza insormontabile.

Figurarsi per me che  fin da allora andavo oltre e dentro il loro significato e ogni parola veniva sezionata e aperta come un carillon per studiarne  l’ingranaggio, quelle minuscole rondelline che rilasciavano un suono tanto magico.

Pochi anni,  e gli amori sono tutti appesi ad altre comunicazioni velocissime. Davvero – mai come oggi –  i dardi di Cupido partono e attraversano l’etere cadono come bombe micidiali e l’assenza si frantuma in tante piccole schegge dolorose e, allora io,  proprio come facevo tanti anni fa con la mia lettera, l’ultima,  che mettevo sotto il cuscino, mi addormento leggendoti  – freddo concentrato di 160 caratteri – fino a quando il ‘display’ non si oscura.

iocomero

Prendo sonno e nel sonno finalmente torno a scriverti i mille baci per esteso senza quelle stupide, imperative costrizioni che ne fanno 3 xxx.

Baciami, stupido, baciami.

Un nuovo libro pubblicato da  Baldini e Castaldi,  “ Il bacio” di Alan Montandon, ci racconta vita morte e miracoli del bacio.

 

A me  non interessa il tecnicismo tipo quante energia vengono consumate, le calorie, i muscoli facciali coinvolti .. la  tempesta psico-fisica attribuita  alla feniletilamina, che induce effetti simili a quelli delle anfetamine e agisce sul comportamento amoroso bla bla bla.. insomma per dire che a un certo punto perdi la bussola.

 

Personalmente mi soffermo  su questo semplice – oddio si fa per dire- gesto che assume cosi’ tanti diversi e impercettibili segnali/richiami in rapporto a chi, quando, e perché viene scambiato e quale la spinta che lo anima. Si,  ho detto che lo ‘anima’.

C’è qualcosa di sacrale nel bacio, che esula dai nostri comportamenti sessuali più o meno liberi e canzonatori. Qualcosa di profondo che coinvolge la nostra anima, il nostro sentire.

Sono distante da questi sbaciucchiamenti oggidì continui e ostentati. Blah

 

Poi c’è l’indagine antropologica e quella  altrettanto esaustiva della psicanalisi. Una per tutte:

“Gli amanti che si offrono con trasporto reciproco la  bocca ‘frudandovi’  dentro, rivivrebbero inconsciamente – sebbene mutuato dalla consuetudine – il benessere arcaico e la sensazione di gratificazione e fiducia della nutrizione bocca a bocca in un totale abbandono indifeso.”

 

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Gustav-Klimt-The-Kiss

Un  bacio, insomma, o  i baci lunghi e profondi,  fonte di   piacere ed eccitazione travolgenti  solitamente anticamera del sesso tout-court,  ma che potrebbe essere anche (e con grande gioia, a volte data per scontata) solo una “parentesi rosa tra la parola t’amo”.

 

Spesso gli uomini consumano baci veloci e famelici. Il  ‘mio’ bacio è come lo racconta Sandor Marais nel suo bells, struggente libro “La fuga da Bolzano”,  il capitolo è – appunto –  ‘Il bacio’.

 Il bacio che esula dal sesso, vive di vita propria: un discorso interiore senza parole.

 

Ora passo a VOI il testimone.

Baci, baci, baci, tutti i baci che…dati, rubati, persi,  tornano alla mente con il carico delle loro emozioni.

Sherazade racconta..'Siamo uomini o..'

insidedeepthroat

 

 La pornografia non è una forma di sessualità, ma l’ esasperazione di una rappresentazione della sessualità.

 

È  cruda, esplicita, oscena, violenta, “in your face”, non lascia nulla all’immaginazione, totalmente disinteressata all’aspetto estetico e da ultimo finalizzata alla masturbazione (senza nulla togliere all’autoerotismo, ovvio).

L’erotismo esprime  il rapporto sessuale collegandolo  al sentimento. La rappresentazione visiva e la descrizione scritta erotica dei corpi maschili e femminili è rispettosa e artistica, mentre, al contrario,  quella pornografica si concentra – esasperandone l’immaginario –  sugli organi genitali, e si basa su un lessico da trivio riducendo il sesso e la pulsione sessuale a qualcosa di ‘vergognoso’  che tende ad  escludere  il piacere e l’appagamento ‘giocoso’ del sesso. 

Un altro dettaglio a me sembra non irrilevante. .Mentre l’erotismo è rivolto in genere ad entrambi i sessi, la  pornografia è soprattutto “fallogocentrica” cioè prodotta e  indirizzata  ad un pubblico al maschile e ‘subita’ dalle partners.

Griechen31

Perché questo mio elucubrare?

 Perchè – forse – mi sento inadeguata e sicuraMENTE "provinciale" di fronte al mare di quella che per me è riconducibile a pornografia e che incontro in molti blog soprattutto, qui, su  Splinders-

Sherazade racconta………..

 

Da uno a dieci..Quello che gli uomini non sanno e che le donne non dovrebbero di-svelare  per non cadere giù in picchiata dal settimo cielo lasciando il cuore, solo, fluttuare a mezz’aria.

Ascoltare la musica…liberare il pensiero  leggiucchiando ‘on-line’.

Note estive che , subdolamente, mi riportano a  una situazione che la dice lunga sul sentire, maschile e femminile, e sottolinea quanto la cassa di risonanza di uno stesso fatto sia diversa.

Intimità complice tra noi,  placato il desiderio, parlando piano, qualche mese dopo. Era? Dove?

“Sai? Sai,  cosa mi è rimasta vivida di tutta l’estate, di tutti i giorni passati insieme, Già, vergognosamente intrisa di melassa…l’emozione del momento che fatta insieme doccia  io mi attorciliavo l’asciugamano sopra il seno, mi sedevo sul letto,  tu in piedi davanti a me, mi asciugavi la testa reclinata – quasi chiusa tra le tue gambe – mettevi  la mano dolcemente nei capelli, sotto la nuca,  pettinandoli e scompigliandoli con le dita, fermandoti dove incontravi un groviglio, liscandoli e accarezzandoli finchè non era asciutti.  Così intenso il tuo gesto che spesso sfociava in un brivido lungo che mi percorreva la  schiena.”

“……….Si, è vero…..piaceva anche a me…da piccolo avrei voluto fare il parrucchiere.”

(What women want…)

Dancing Queen

 

ceraunavolta

“Su Second Life c’è di tutto.

Tutti i passaggi decisivi per arrivare, poi, a quello che interessa ai più: avere successo (almeno) nella seconda vita.”

Abbiamo davvero bisogno di una seconda vita in totale dicotomia col nostro quotidiano per potere guardarci allo specchio finalmente placati:  “Cazzo, sono davvero una strafica (cosi’ dovrò esprimermi, immagino)…ammè chi me batte?”.

Il Paradiso puo’ attendere,  non serve affidarsi alla buona sorte.

Second life in terra – qui e subito – nasciamo per partinogenesi  in deliri

di onni(im)potenza.

E sia gloria in etere a  Philip Rosedale che ce ne ha fatto dono.

 

 

 

 

dispetto

chi ri-conosce chi

Gli altri spesso sono lo specchio di cio’ che vorremmo. E questo a volte è pericoloso.
Li riconosciamo con la lente del nostro desiderio, li filtriamo attraverso le nostre paure, li plasmiamo a misura dei nostri sogni.
In pratica spesso non li vediamo davvero, non li percepiamo nella loro vera essenza.
E, improvvisamente, quando un giorno ce li troviamo davanti ‘nudi’ inevitabilemnte ce ne allontaniamo delusi.
Li accusiamo di avere tradito le nostre migliori aspettative, in molti casi distrutto il nostro amore.
Li accusiamo di qualcosa di cui non sono mai stati responsabili, se non in minima parte, nel tentativo di assecondarci.
Perchè gli "altri" sono come sono e non come vorremmo.
Questo intendevo io compilando, brava scolaretta, il profilo su questo blog:
"sicuramente ‘non come tu mi vuoi’ ".
Ed è da questo presupposto che può nascere, crescere e maturare un rapporto sano e paritetico.
Aborto e verginità: la Bundchen contro la Chiesa