A kiss is still a kiss

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You must remember this
A kiss is still a kiss

A sigh is just a sigh
The fundamental things apply
As time goes by..

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A kiss is just a kiss?

 

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NO, decisamente NON le piaceva.

Troppo bello.

Troppo biondo.

Troppo elegante nei modi.

Troppo serenamente sicuro di sé.

Eppure piaceva a molte sue amiche e dunque…dunque non rifiutò la sua proposta di andare al cinema anche perché il film era (non inorridite succedeva il secolo scorso e dunque potrebbe essere una favola bella) “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” un film, oggi, tra i suoi preferiti.

Il cinema era l’Etoile, un bel cinema  nel cuore della  vecchia Roma, un elegante edificio del secolo scorso,  dimesso da svariati anni per lasciare spazio prima a un sala Bingo e poi..poi in un qualche cosa di inutile.

Entrarono e si accomodarono, molto compiti, lui a suo agio e lei un po’ sussiegosa.

A un certo punto lui le prende una mano, la mette tra le sue e intreccia le loro dita. Ha delle belle mani, ma lei si ritira indispettita.

Lui nel buio la guarda e le chiede se le ha dato fastidio.

Mentre sullo schermo Jessica Rabbit si muove sinuosa, invitante, lei si volta verso di lui indispettita e gli sibila nell’orecchio:

 “Certo che sì, quasi non ci conosciamo. Non ha nessun senso”,

Lui allunga l’altra mano, blocca il  viso di lei e le dà un lungo bacio.

“Credi che ora ci conosciamo meglio?”

In effetti sì. Da quel momento lui divenne il suo splendido rospo e per tutto il tempo che durò il loro avventuroso love affair li si poteva incrociare, un po’ ovunque  a Roma, camminare mano nella mano, le dita intrecciate come piaceva a lui e come ora piace molto anche a lei.

La ricetta è lasciare decantare: alla fine riaffiora la dolcezza del ricordo.

Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra ch’ho detto la mia.

 

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Dolore. Nessun dolore.

 

Mi sto chiedendo… ma voi come affrontate il dolore? 

Esiste un metodo efficace ed infallibile? 

Vedete amici o vi imbottite di pasticche per non pensarci?

Vi rannicchiate in un angolo ed aspettate che passa?

Insomma voi come fate?

Come si fa a non soffrire per quel dolore che spacca il cuore e che ogni giorno diventa sempre più grande?

Dov’è il filo da tagliare per non sentire più nulla?

Ricordo il dolore per aver perso un amico e quello …..ricordo di esserci passato tante volte nella vita, ma non ricordo come ne sia uscito ogni volta fuori.

Si accettano consigli.

                                                                   

Questo post non è ‘farina del mio sacco’ Ma ho chiesto a Stefano : http://ombra.ilcannocchiale.it/ di poterlo utilizzare. Non credo che in questi giorni, e per molte vicende, mi possa venire in mente qlc di più frivolo o semplicemente di mio.

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Morire a Kabul oggi.

 

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Carne da macello!

Con significato diverso ma pur sempre orripilante, il quotidiano a ridosso dell’immediato mi prende per i capelli (hei brutta stronza ma piantala di dire fesserie) ricordandomi che oltre al mio limbo fatto di infiocchettate utopie tutte in progredire,  ove i ‘grandi’ stanno lì a ricordarmi che la pacifica lotta, e non già l’appecoramento al ‘così fan tutti’, è ancora percorribile, mentre assai piacevolmente mi intrattengo al telefono con un amico tanto più amico perché ci confrontiamo su progetti politici paralleli, ecco, rallegrandomi, aggancio il telefono e rialzandolo dinuovo al secondo squillo apprendo di questo ennesimo sconquasso che colpisce carne della nostra carne che ha scelto (chissà poi attraverso quali strade e spinto da quali bisogni) di andare in altri paesi a difendere la altrui pace.

Pace che sempre più spesso pagano di persona con il loro sangue senza che questa ne sia mai sazia. “Peace keeing” Requiescant in pacem!.

 

 

 

“Un cratere sull’asfalto” (noi italiani siamo abituati ai crateri che inghiottono vite umane – uomini di pace – anche sul patrio suol, sappiamo  della voragine che si spalanca nel vuoto e divora brandelli di carne). "Decine di veicoli hanno preso fuoco. Sull’asfalto della strada, l’esplosione, ha provocato un cratere profondo quasi un metro. ..lamiere annerite dal fuoco, accanto al quale soldati italiani stendono un telo sul corpo di un collega morto."

 

 Tuona stentoreo, dalla sua purpurea poltrona, il ministro della Difesa Ignazio La Russa in una Roma sventrata da macchine di ‘servizio’ moltiplicatesi per partenogenesi "Infami e vigliacchi non ci fermeranno. In accordo con le istituzioni internazionali questa missione continuera". Gli fà eco il ministro degli Esteri "Gagà" Franco Frattini: "Dobbiamo restare (ovvio non lui) per dimostrare che l’orgoglio dell’Italia è sempre alto". 

 

 

Ecco, rabbrividisco “l’orgoglio dell’Italia” insozzato da tali figuranti nei loro teatrini di Palazzo,  mentre dall’una e dall’altra parte in paesi lontani i  giovani soldati e tanti civili, muoiono con le carni lacerate, carni da macello ma, tranquilliziamoci!  al loro rientro suoneranno le fanfare, e come un marchio di orgine verrà consegnata una medaglia post mortem.

 

Mentre ‘posto’ altre notizie scorrono sul monitor.

Autopsie sperimentate per motivare dei fasulli perché.

 

 

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Ricreazione

 

 

Suvvia! Ricreazione dopo il primo, faticoso, giorno di scuola! Con buona pace di Maria (ora pro nobis)  StellaStellina ..il mio sguardo s’avvicina.. vampiresco a cotanto invitantissimo culo di maschio, e plana su quella voglietta lì,  proprio li,  per essere mordicchiata.

Convola a nozze? Che sarà mai? Non tutto è perduto io lo seguo senza perderlo d’occhio.

Ma poi,  siccome vi so donne e uomini di CULtura,   ripropongo questi pochi  versi di un poeta che scrivendo d’amore ci ha fatto sognare (come me ora).

Magnificat anima mea..

 Il culo

Il culo, che meraviglia.
È tutto un sorriso, non è mai tragico. ….

Il culo si diverte
per conto suo. E ama.
A letto si agita. Montagne
s`innalzano, scendono. Onde che battono
su una spiaggia infinita. ..

Sfere armoniose sul caos.

Il culo è il culo,
fuori misura.

Jacques Prevert

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Carne da macello (sempre al femminile)

 

 

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Sarebbero una trentina le donne che Gianpa­olo Tarantini avrebbe portato alle feste del premier Silvio Berlusconi.

Alcune hanno ri­cevuto un compenso di 1.000 euro

«per prestazioni sessua­li »

 altre

«soltanto un rimbor­so delle spese».

 

“…Voglio infine precisare che il ricorso alle prostitute ed alla cocaina si in­serisce in un mio progetto te­so a realizzare una rete di con­nivenze nel settore della Pub­blica amministrazione perché ho pensato in questi anni che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella società».

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Sono, mi ritengo una donna di larghe vedute, ho vissuto e vivo la mia vita senza “pruderie” .

Mi  guardo mentre sto cercando di scrivere qualcosa, qui,  sulla banalità oscena delle ammissioni di questo tal Tarantini  e la sua consequenziale ricetta per il successo.

  

Provo a orchestrare un pensiero compiuto, tento un’analisi senza riuscirci,  e davanti agli occhi si materializza mia nonna – donna coraggiosa che diciottenne  nei primi del  Novecento, seguì mio nonno a Parigi, aderirono al movimento futurista,  vissero  la bohème,  (con)vissero more uxorio ben oltre la nascita della mia mamma – eppure si arrivò a un punto  che mia nonna cominciò a inorridire e a ritirarsi sempre più nel suo guscio perché “Questo mondo non mi appartiene più”. Ed io, ragazzina,  pensavo che fosse diventata vecchia, fuori tempo.

 

Oggi,  svoltato il nuovo millennio,  io sono un’estranea al mondo  come mia nonna:

quando (ultima della serie) vedo che alla mostra di Venezia la ribalta è tutta per una escort=puttana, certo non da quattro soldi ma da mille + mille euro a notte,  ‘regalata’  al nostro presidente del consiglio  per ingraziarsi i suoi favori,  questo è,  io divento irrimediabilmente  insofferente,  fuori da questo tempo,  e vorrei parlarne con voi  e scoprire se  la minoranza silenziosa, quella che si indigna pur chinando la testa,  non sia maggioranza.

 

Ottime

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Sussulti d'amore (l'estate sta finendo)

 

 

Sola.

Inaspettato ti allunghi

Sornione mi avvolgi

Tepore ustionante

Lungo momento.

 

Inghiottita

Oltre i ghirigori del cielo.

 

Nuda.

Gocce veloci

Lungo cammini esplorati

Dossi e cunette

Ostacoli sperimentati

Riso soffocato 

Sussulti d’amore.

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