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(Pasqua di) Resurrezione
” E naturalmente dovrai attraversarla, quella violenta tempesta di sabbia. È una tempesta metafisica e simbolica. Ma per quanto metafisica e simbolica, lacera la carne come mille rasoi. Molte persone verseranno il loro sangue, e anche tu forse verserai il tuo …
Poi, quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato. Sì, questo è il significato di quella tempesta di sabbia.”
‘Kafka sulla spiaggia’
Haruki Murakami (Einaudi 2008).
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l’ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka …
Autore e libro che vi consiglio di tutto cuore. Lo si può ordinare in rete. Anche se il 3 maggio riapriranno e librerie!
Nessun facile entusiasmo, nessuna nostalgia per le pasquette all’aperto e in compagnia.
Stiamo a casa… (s)forzatamente ci resta anche Sally che vagheggia di mettersi in posa su bianche msrgherite
Ma si ritrova nel silenlenzio irreale della sera a interrogare il buio
Pasqua con i tuoi (pensieri) e Pasquetta pure ❣
Blinding Lights, Luci accecanti :
‘Ha da passa ‘a nuttata ! ! !
Che altro aggiungere teniamoci stretti stretti abbracciamoci forte anzi i più💕
Facciamo come se fosse vero, ma cmq stacco per qualche giorno: tornerò il 3 maggio o chissà?
(Foto di proprietà Sherazade )
Piccole belve crescono
Marielore, camerunense, arrivata in Italia da oltre 10 anni per un corso post laurea ha conosciuto mio nipote, si sono sposati e oggi hanno due bambini : Claudio di 9 anni e Alessia di 4.
Vivono a due isolati di distanza da casa mia ci vediamo spesso e spesso io vado a prendere i due bambini a scuola per andare al parco!
Il quartiere di Montesacro a Roma è un quartiere molto eterogeneo meno problematico di certe borgate molto degradate e nell’ occhio del ciclone.
Questa frase violenta vergognosa inaccettabile retrograda è stata rivolta proprio a Claudio durante l’intervallo ( in classe ci sono anche un bambino egiziano e due bambini cinesi) !
Un bambino ad un altri bambino.
Piccole belve crescono.
Billie Holiday sentì per la prima volta Strange Fruit al Cafè Society di New York nell’aprile del 1939, ma il pezzo esisteva già nel ’37, l’aveva sritta Abel Meeropol, un giovane insegnante ebreo che l’aveva firmata con lo pseudonimo di Lewis Allan . Il brano è una forte denuncia contro i linciaggi dei neri nel Sud degli Stati Uniti e una delle prime espressioni del movimento per i diritti civili.
E adesso?
Teniamoci stretti stretti Anzi strettissimi💕
Pensammo una torre
«Quando dico “volevo la luna” (*), nomino l’esigenza di un salto, prima di tutto nel linguaggio e nelle relazioni.
Nella politica è questo che mi coinvolge:
nella vita umana le leggi contano, e dunque l’attività legislativa è importante, non può essere sottovalutata.
Ma c’è un di più nella politica che è comunicazione, relazione. Una relazione che assume le forme più strane, particolari. Questo in me si è unito spesso con… come lo vogliamo chiamare? ma sì, chiamiamolo amore per la natura. I cieli, le inclinazioni del tempo che scorre, l’alzarsi della luna nelle notti di estate: mi ha sempre trascinato, mi ha dato molta emozione».
Pietro Ingrao
Potete ora immaginare il progressivo deterioramento del mio rapporto con l’attuale (si fa per dire) politica e i suoi azzeccagarbugli arroganti, accecati da uno straccio di momentaneo ‘potere’?
(*) Volevo la luna è anche il titolo della autobiografia di Pietro Ingrao
“Queste memorie sono in qualche modo la ricostruzione di una vicenda personalee sociale nelle insanguinate vicende del mio tempo..”
È una lettura che vi suggerisco, per queste declinanti notti d’estate, che sicuramente vi arricchirà e rendera giustizia – al di là degli eventi e dei gravi, spesso reiterati, errori di valutazione che ci sono stati – alla politica che non c’è più:
“Pensammo una torre
Costruimmo nella polvere”
Teniamoci stretti stretti Anzi strettissimi più che mai Oggi ne abbiamo ben donde 🌷💙
tra presente e passato
Molta genuina allegria ieri nella nostra non numerosa famiglia: il quarto compleanno di Alessiuccia di cui io sono la bis zia, non so se si dica così.
C’era anche Virginia la nipotina figlia di mio fratello che quest’anno è in prima media e molto eccitata perché per il ponte del primo maggio con la scuola faranno una gita a…Parigi, così come ricordo fu per mio figlio.
Parigi è nella nostra cultura, il suo fascino bohemien ha incantato e stimolato artisti e innamorati di tutto il mondo. Come non ricordare il romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo oppure il film deglu anni ’50 Il gobbo di Notre Dame?
In stile gotico, la cattedrale fu costruita tra il 1163 e il 1344. Una meraviglia!
Mentre scrivo la cattedrale sta andando a fuoco e una guglia è già crollata come parte del tetto: non a opera di attentatori, almeno dal punto di vista della sicurezza questa ipotesi è stata scartata; vi erano invece dei lavori di ristrutturazione in corso da qualche giorno e qualcosa è andato storto. Molto storto.
“Non sono gli eventi ma il nostro punto di vista riguardante gli eventi che è il fattore determinante.”
Ora Io non so il vostro punto di vista ma le immagini che stanno scorrendo le sto vivendo con grande angoscia, e neppure è la prima volta , perché in questo nuovo millennio che avrebbe dovuto essere foriero di grandi novità (e lo é anche stato), io vedo sgretolarsi tra guerre e indifferenza un mondo che ha dato connotazione al nostro passato.
Teniamoci strettistretti più che mai 🖤
P.S. leggendo oggi i vari blog sull’argomento vi segnalo quello di un amico di Bilbao che ha saputo descrivere tanto bene senza ricorrere a Wikipedia la storia della Cattedrale di Notre Dame:
(cado) come la pioggia
… che cade per alleviare il dolore
Ecco. Tra gli amici qualcuno mi ha chiesto preoccupato se vi fosse ragione al mio stand-by considerando che il blog raramente resta silente.
Allora vi regalo l’ascolto di questa canzone dai toni e dalle immagini morbide un testo suadente che c’entra solo di sguincio con me eppure queste onde scintillanti senza essere delineate, il fiore che cade in acqua fluttuando, quella mano aperta che cerca la superficie annaspando . . .
Buona domenica a tutti voi.Teniamoci strettistretti.
Ci penserà il cielo a metterci una croce –
foto sherazade
il mar(l)e dentro
27 febbraio 2017 – Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo, la Svizzera.
ROMA – 26 febbraio 2017 – È arrivato in Svizzera dj Fabo, che ha chiesto di poter morire al pres. della Repubblica, Sergio Mattarella. Fabo ora sta incontrando i medici e gli psicologi che stanno valutando se la richiesta di eutanasia sia accettabile.
“DJ Fabo libero fine alla vita”
Un servizio delle Iene, e anche dopo aver letto che in Parlamento è stato ulteriormente spostata la data di discussione del progetto di legge sul ‘fine vita’ mi spingono a riproporvi un mio post del Novembre 1914.
https://youtu.be/oNIjhBtUX-s Qui la lettera al Pres. della RepubblicaC’è la vita, che possediamo e orientiamo e c’è uno “ spazio bianco “ dove oggi non ci è lecito entrare: rinnegando o rimuovendo , uno stadio che fa parte imprescindibile della vita: la sua fine. Potere scegliere di decidere anche del termine della propria esistenza dovrebbe essere prerogativa di ogni singolo individuo, di una società civile che non si arroga il diritto, su basi scientifiche che rasentano l’onnipotenza, di protrarre senza soluzione una ‘non vita’ di grandi sofferenze sedate o di totale assenza quando chi soffre chiede, oppure ha anticipato, che vengano messe in atto la sua volontà di accomiatarsi.
Non è un modo allegro per augurarvi un sereno fine settimana ma.. Teniamocistrettistrettissimi
Un gesto ‘riprovevole’. Riprovevole.
“difendo la scelta di mia figlia. Brittany aveva il diritto di morire.”
Brittany, malata di tumore irreversibile decise per l’eutanasia.
Il fatto è di qualche settimana fa.
Con una lettera la madre replica alle molte accuse di cui la più pesante arriva proprio dal Vaticano nella persona di Mons. Ignacio Gaccasco de Paula, presidente della pontificia Accademia per la vita che ha parlato di “gesto riprovevole”.
In sostanza la madre sostiene che : ”Imporre le proprie convinzioni a una questione di diritti umani è sbagliato. Giudicare una scelta personale come ‘riprovevole’ perché non conforme ai valori di qualcun altro è immorale” e ancora “ la vita (di degrado fisico e mentale e di intenso dolore) di mia figlia non merita di essere etichettata da perfetti sconosciuti che neppure sanno i particolari della sua situazione. “
“ ‘Riprovevole’ è una parola molto dura. Significa ‘molto cattivo; che…
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La vita è altro
(Rigopiano) La funzionaria che ricevette la telefonata di allarme e che confuse la slavina sull’hotel Rigopiano con il crollo di una stalla di pecore lì vicino e chiuse la telefonata in modo sbrigativo con un : “Senta, ho da fare… Arrivederci” si è autoassolta : “Ho ignorato l’allarme? L’importante è avere la coscienza a posto”.
Non voglio parlare e aggravare il mare, oceano, di parole che stanno montando di secondo in secondo. Questa necrofilia e amore per lo sconquasso, questo ‘smutandare’ i sentimenti più profondi che albergano nell’animo umano: tutto viene smontato e ricostruito come un puzzle infinito ad uso di palinsesti che per loro fortuna (auditel) in Italia campano alla grande sulle disgrazie di questo povero nostro Paese.
Visi rigati dalle lascrime, con il loro italiano dialettale stentato e umile, catapultati nei vari talk-show. Ieri sera, mi pare, “ospiti” anche i tre cuccioli di pastore maremmano recuperati vivi dall’albergo!
Non era questo che mi ha colpito sopra ogni cosa ma quella impavida asserzione
“L’importante è avere la coscienza a posto”
di fronte, fosse anche solo un dubbio di responsabilità, a una tragedia sottovalutata e chissà perché – o anzi forse sì perché ricorrono i giorni della Memoria – ho pensato ad Hannah Arendt che seguì a Gerusalemme per il New Yorker le 160 sedute del processo a Adolf Eichmann, a quanto controversa la sua tesi, e quanto dovette patire per la sua asserzione sulla ‘banalità del male’ e in effetti (fatte le dovute proporzioni, naturalmente mantenendo il principio) l’idea che il male perpetrato da Eichmann – come dalla maggior parte dei tedeschi che si resero corresponsabili della Shoah – fosse dovuto “non ad un’indole maligna, ben radicata nell’anima quanto piuttosto ad una completa inconsapevolezza di cosa significassero le proprie azioni.”
Dunque questa ìbanalità’ non si potrebbe addebitare anche a chi per ignavia o supponenza si rende ‘mezzo’ e complice di tragedia come quella avvenuta a Rigopiano? Ah i posteri! E possibilmente le ardue sentenze arrivassero in tempi brevi…
Se davvero tutto è diventato talmente liquido da privare le coscienze della loro ragione d’essere mi dite che razza di bestie abbiamo partorito?
I diseredati della terra
Il violentissimo terremoto, 8.2, che il 13 novembre ha colpito la Nuova Zelanda ha devastato la zona costiera di Kaikoura, provocando frane e smottamenti e distruggendo uno dei paradisi naturalistici più belli e selvaggi del mondo. Fortunatamente i morti accertati non arrivano alle dita di una mano. Non altrettanto fortunati gli animali coinvolti e sconvolti.
Oggi che tutto arriva ovunque e in contemporanea molti di noi sono restati attoniti di fronte al video delle due mucche e di un vitellino isolati sopra un lembo di terra contornati da un’ampia voragine. Si sente il rumore dell’elicottero, il vociare concitato, forse queste mucche ed il vitellino verrano, debitamente imbracate, portate in salvo a scapito di quanti che saranno morti o moriranno.
Ecco subito il parallelo con il ‘nostro’ altrettanto recente e rovinoso terremoto di ‘Amatrice’ del 24 agosto (e successivi) ma che in realtà denomina una vasta area circostante. I morti sono stati moltissimi, si parla di 292 morti e molti feriti.
Queste sono zone di grandi e piccoli allevamenti di mucche o maiali per la produzione di formaggi e di insaccati prelibati. Animali che raramente vivono all’aperto ma che vengono trattenuti al chiuso stretti in angusti abitacoli ed è lì che si trovavano al momento della prima grande scossa di Amatrice.
Impossibilitati a fuggire come in natura avrebbero fatto. Fuggire come Bambi e tutti gli animali della foresta all’ arrivo del fuoco, liberi, morire da liberi.
Tanto dolore per degli animali destinati ad una vita grama? E i bambini e i vecchi? E tutti gli altri esseri umani?
Vero ma l’uomo ha un’intelligenza superiore il bambino anche se solo, un vecchio, fanno tenerezza vengono soccorsi immediatamente, sono in grando di accogliere amore e compassione, accettare l’ineluttabilità dell’evento.
Ma un animale? I nostri più vicini compagni di allegria o solitudine, a loro che si ritrovano soli e spersi cosa raccontiamo e chi?
So di avervi ratttristato e vi prego di perdonarmi dopo esservi soffermati un attimo su questi grandi occhi che ci guardano. ‘I bambini ci guardano’ era il titolo di un bellissimo film di Vittorio de Sica, e lui? lei? ci guarda e non vi è rimprovero ma solo richiesta d’amore.
(foto dal web)
Mio fratello che guardi il mondo
Avevo in mente una deliziosa ricetta fresca fresca perché qui a Roma il tempo si è messo al molto bello e viene voglia diccose stuzzicanti… Rimandiamo perché un ronzio occupa la mia testa da un paio di giorni e devo sapere cosa ne pensate voi.
Mi giunge notizia di un nuovo follower su Twitter. Bene, mi fa piacere perché per seguire me che sono abbastanza incostante ci vuole coraggio. Vado a vedere il profilo e la pagina del baldo giovinotto del 1992 e sì, insomma leggo:
“Pretendo per tutti noi un’#Italia migliore, forte, giusta, onesta, sicura, meritocratica. E voglio crearla, arrestando crisi e decadenza.”
Idee chiare che esprimono buona volonta e determinazione. Vado oltre ed ecco una sua risposta ad un altro tweet:
“Chi è quello scemo che sceglie di combattere per il proprio Paese quando all’estero gli danno vitto e alloggio gratis?”
Non mi sento di tacere e controbatto:
reny @renyrome 1 lug “Forse non le donne forse i bambini forse i vecchi forse i perseguitati? Brutta bestia il qualunquismo..”
@renyrome “Il qualunquismo lo fa lei. Son tutti vecchi, tutti bambini o donne? A me non pare. Non dimentichi, esistono donne combattenti”
‘Esistono le donne combattenti’! Ecco cosa mi era sfuggito o cosa sfugge ai più, le donne combattenti. Purtroppo noi, in Italia, siamo più avvezzi alle donne combattenti tra le lenzuola dei potenti o dei taroccati piuttosto che a quelle col kalashnikov.
Noi siamo ancora in grado, per nostra fortuna, di piangere una singola donna oltraggiata dal ‘suo’ uomo proprio perché non ha saputo combattere.
Ora questo scambio ad alto livello avveniva tra gli ultimi due gravi atti terroristici quello all’aereoporto di Istambul ( poca roba ormai siamo abituati ai morti al sangue, alla disperazione, alla paura…quella degli altri, all’ora di cena, prime time).
E’ possibile un mondo diverso? Questo mi sto chiedendo da tre giorni se il pensiero striscinate che si insinua è ‘restatevene a casa vostra, furbastri?
E provocatoriamente penso anche ai nostri giovani, ai tanti ‘cervelli in fuga’ che supportati dalle proprie famiglie partono a cercare il loro futuro altrove, non si può dire anche per loro che sono dei codardi e che dovrebbero restare e ‘combattere’ per la loro Patria?