Aprile, quasi Pasqua

Via la pagine di marzo ecco aprile nel calendario da muro, gentile e molto apprezzato omaggio del mio oculista, perché tutto incentrato sulla ‘romanità’.

Leggo a scelta.

Proverbi del mese:
– “La prim’acqua d’aprile vale un carro d’oro con tutto l’assile”.
Aforismi del mese:
– L’amore è il grande agguato che la natura ha teso agli uomini per propagandare la specie. (Schopenhouer)
Saggezza popolare:
– Chi ccarezze te fa o tte l’ha ffatta o tte l’ha dda fa’.
Le bellezze di Roma:
– Palazzo Farnese (descrizione)


Cucina tipica:
Budino di ricotta
Ingredienti : 400gr di ricotta, 4 uova, zucchero, farina cannella, arancia candita, un limone, rhum e sale.

Dopo aver passato al setaccio la ricotta aggiungere 2 cucchiai di farina 4 di zucchero, un pizzico di sale, la buccia sgrattata del limone, l’arancia candita, 3 tuorili e un uovo inteero infine un bicchierino di rhum.
Amagamare bene tutti gli ingredienti unire i 4 albumi montati a neve e mescolare delicatamente.
Versare in uno stampo da budino imburrato e leggermente infarinato.
Cuocere in forme a 180° per circa 30minuti.
Lasciarlo quindi freddare, trasferire in un piatto da dolci cospargere di zucchero in polvere e un po’ di cannella.

Voilà! Un dolce semplice, leggero e che ha il sapore della Pasqua.

Sorridiamo (anche) di tanto in tanto!

C’erano due suore
Una era soprannominata Sorella Matematica (SM) e l’altra era soprannominata Sorella Logica (SL).
Sta facendo buio e le due suore stanno rientrando in convento
SM:   Hai notato che un uomo ci sta seguendo da esattamente 38 minuti e mezzo? Mi chiedo cosa voglia da noi ..,.
SL:   E’ logico. Ci vuole scop…ops violentare
SM:   Oh no! Di questo passo ci raggiungerà in 15 minuti al massimo: Cosa possiamo fare?
SL:   La sola cosa logica da fare è camminare più veloce.
Poco più tardi 
SM:   Non sta funzionando …
SL:   Naturalmente non funziona.  L’uomo logicamente  ha cominciato a camminare più velocemente anche lui.
 SM:   E allora cosa facciamo? Di questo passo ci raggiungerà in un minuto !
 SL:   La sola cosa logica da fare è dividerci. Tu vai da questa parte e io da quest’altra. Non può seguirci entrambe.
 Così l’uomo decide di seguire Sorella Logica.
 Sorella Matematica arriva al convento e comincia a preoccuparsi per Sorella Logica.
Infine Sorella Logica arriva.
 SM:   Sorella Logica ! Grazie al cielo sei qui! Cosa è successo?
 SL:   E’ successa la sola cosa logica: l’uomo non poteva seguire entrambe, così ha seguito me.
 SM:   Si, si! Ma cosa è successo dopo?
 SL:  La sola cosa logica: io ho cominciato a correre più veloce che potevo e lui ha cominciato a correre più veloce che poteva
 SM:  E?
 SL:  Ed è successa la sola cosa logica: mi ha raggiunta.
 SM:  Oh, signore! Cosa hai fatto?
SL: La sola cosa logica da fare: mi sono alzato il vestito.
SM: Oh, Sorella! Cosa ha fatto l’uomo?
SL: La sola cosa logica da fare: si è tirato giù i pantaloni.
SM: Oh, no!  Cosa è successo dopo?
SL: Non è logico,  Sorella?  Una suora con il vestito alzato corre più veloce di un uomo con i pantaloni abbassati.
E per quanti pensavano fosse una barzelletta sporca…
Vergogna!    Siamo in regime di Governo super sobrio

 

Cari amici vi scrivo

 

Cari tutti,
vi scrivo da Gaza,
e mi domando, vi chiedo…e spero che dall’Italia si faccia qualcosa di pubblico di diffuso per alzare l’attenzione, per denunciare, pre raccontare questi ultimi 5 giorni iniziati con la rottura della calma da parte di Israele e l’omicidio mirato (!) di un resistente, in realtà con il proposito di scatenare però quello che sembra continuare come un massacro indistinto e continuo.

Ormai i civili feriti sono certamente la maggioranza, non basta evitare le zone ” a rischio” nella striscia, come pure si fa, cadono dal cielo colpendo donne anziani e bambini e non solo feriscono ma li uccidono.

Vi invito a leggere la cronologia, e vittime (almeno 23 a quest’ora, e le modalità  su  occupiedpalestine dove trovate l’ora per ora.

Vi dico solo che al  dipartimento di cura intensiva del maggiore ospedale ieri mi hanno detto:

“non abbiamo nessun ricoverato,perchè li uccidono o sono feriti non moribondi”.
Ma come li uccidono?  Il direttore del dipartimento di pronto soccorso, dove arrivano le vittime di Gaza city,  ha visto più di una vittima decapitata dall’arma usata, come dire non più amputazioni degli  arti ma hanno regolato ad alto il tiro. o si tratta di un nuovo modello di arma?

Fatto sta che su 6 vittime, al funerale che ho visto passare, solo una aveva il viso scoperto, segno che le altre lo avevano devastato. lo stesso funerale, sabato, che qualche kilometro più in là hanno attaccato da terra.

Tutti noi non smettiamo di parlare quando sentiamo uno scoppio, ma se ci guardiamo in faccia ci diamo il numero per la giornata.
Oggi sembrava (fino a poco fa) più tranquillo in città, non avevamo sentito nulla, ma solo perchè stavano”lavorando” nella zona al nord ed il vento non portava il suono.

Che sia o no l’inizio di un nuovo attacco più intenso francamente non fa alcuna differenza: con costanza ed al ritmo di 5-10 al giorno i feriti e con il favore dell’effetto della preoccupazione spalmato sul tempo lungo, possono uccidere 150-300 persone al mese  cosi nessuno si alerta?
e mirare anche male magari ed uccidere bambini e civili?
e fare rientrare questo nella “politica” che dal almeno un mese o più consiste in attacchi quotidiani ai palestinesi di west bank e israele ai loro mezzi di sostegno, alle loro case…e ora di morti a gaza.

possiamo capire forse  che Israele sta cambiando strategia e riducendo il suo danno di immagine scegliendo questa strada dell’attacco quotidiano con diversa intensità e per ragioni che si cura di differenziare e creare ad hoc?
E che per gaza, piuttosto che un attacco come nel 2008 che provocherebbe reazioni e costerebbe di più, la adatta , solo con effetti ancor più mortali?
ma che NON c’è differenza?

Iella iella compagne/i ed amici della Palestina…ognuno nel suo, insieme e fuori dai circoli ristretti facciamo qualcosa? e iella iella arabi e palestinesi in Italia a quando prendere voce?

e magari facciamo sapere anche qui se si riesce a fare emergere questo dramma, ed  a presentare il quadro completo, non solo abbattimenti di case, ma di persone,  non solo espropri di terre e raccolti,  ma di vita quotidiana, non solo,  non solo…e dovunque mai cosi uniformente come in questo momento.. a ciascun palestinese il suo attacco, prevaricazione, usurpazione, danno permanente..cosi che si senta il sostegno e si lavori per la strada del dialogo anche interno che sembra la scelta ed è forse comunque la necessità?

salamat form Gaza

Nota – Conosco personalmente l’autrice di questa lettera che e’  profrofessoressa genetista di Genova e fa studi sull’associazione tra inquinamento da bombe e malformazioni congenite. (a noi l’amianto da industria  a loro l’industria delle bombe.

 

 

La Primavera. S(tra)volgimento

Oggi inizia ufficialmente la primavera.

Come tutti i passaggi ufficiali perde molto della sua spontaneità, della sua magia e poi qui a Roma, tecnicamente, è primavera già da parecchi giorni (oh signora mia, non ci son più le mezze stagioni!).

Qualsiasi cosa succeda non conta, oggi è primavera anche se  una primavera difficile da vivere e i giornali se potessero parlerebbero di un autunno caldo a venire mentre dovrà passare tutto l’anno, se basta,  leggendo, ascoltando, vivendo la crescente incertezza per il nostro futuro, non solo mio e tuo ma di una grande fetta di noi.

Oggi ho contato le  mie primavere  e ne ho scherzato con un amico: ‘Di che ti lamenti? stai bene ed hai uno bellissimo sorriso’. Mi sono vergognata perché è diventato un privilegio anche sorridere, oggi.

Buona Primavera

Chissà, forse domani

Deflagra senza sangue in un tripudio di colori la primavera italiana con i suo contrasti di luce, le giornate sempre più lunghe e uno spossamento che a me fa tremare le gambe mentre cammino guardando il cielo azzurrissimo striato di bianco.
Abbasso lo sguardo su mille sfumature di verde, foglioline di malva, erbetta fresca,  anche qui la ‘contaminazione’ bianca di tanti bottoncini ammiccanti,  margheritine agguerrite, raggruppate e determinate a farsi ammirare e cogliere:
“mi ama non mi ama!”

Vado poco oltre  e ri-trovo la strana coppia così come l’ho lasciato nell’ultimo sole autunnale.
Il vecchio signore il berretto in testa seduto  sulla sua seggiolina pieghevole intento a leggere il giornale e molto vicino a lui un giovane, la testa bassa, l’extracomunitario, il badante, l’uomo nero che viene da lontano cui è affidata la salute e quel po’ di qualità della vita che resta quando si è soli ma non si può più stare soli.
Vorrei salutarli  ma mi vergogno un po’ per aver carpito tante volte questi loro momenti.

Chissà, forse domani.

Sebben che siamo donne

Ogni anno arriva l’8 marzo e noi donne ci facciamo offrire mimose e fingiamo di godere di un giorno di ‘follia’ tutto per noi un po’ come lo concedevano i Signori del castello ai loro servi il primo giorno di carnevale.
Per quanto si possa essere evoluto il rapporto donna-uomo, o meglio uomo-donna,  le cose vanno parecchio male e con la donna mai realmente ‘soggetto’ ma spesso solo ‘oggetto’ passano dei messaggi che banalizzano, allontanano dal reale, quasi giustificano atteggiamenti molesti, aggressivi e spesso violenti fino a conseguenze estreme.

Dall’anno scorso collaboro con telefono rosa e vi posso assicurare che i racconti che sento non sono che la minima parte di quello che compare in forme eclatanti sui media.
Ci sono piccole violenze subdole e denigratorie “sei una povera scema, senza me dove andresti”,  Violenze fisiche denunciate dopo mesi o anni (o mai) perché “lui mi ama” oppure “lui farebbe male ai nostri figli”
E ora BASTA!

 

 

Viaggio In Italia

“Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?
Nel verde fogliame splendono arance d’oro
Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l’alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!” J.W.Goethe

Eppure, a dispetto del nostro sindaco che ce la mette proprio tutta a lasciare correre verso il degrado la mia città, salvo poi reclamare a sé le Olimpiadi, basta una prima giornata di sole tiepido per fare rinascere il desiderio di riappropriarsi di Roma e di certe passeggiate primaverili, basta scegliere.
Le Catacombe sulla via Appia Antica! Ecco, dopo la chiesetta del “Quo Vadis?” le catacombe di San Callisto.
Scoperte alla fine dell’Ottocento sono costituite da una galleria lunga 20km.e vi sono sepolti una cinquantina di martiri e 16 pontefici. All’interno della Cripta dei Papi e della tomba di Santa Cecilia vi sono affreschi che risalgono al IX secolo.
E poi le Catacombe di San Sebastiano, costruite su quattro piani di cui oggi soltanto il secondo è visitabile e dove si trova un busto del Santo, quasi sicuramente, del Bernini.
Sulla piazzola tre mausolei,costruiti intorno al II secolo. Da qui è possibile accedere alla sala destinata ai banchetti funebri in cui si rimane in silenziosa ammirazione davanti ai graffiti risalenti al III-IV secolo.

Quante volte negli anni ho fatto questa passeggiata? Tantissime le occasioni: amici di passaggio, le mie nipotine l’anno sorso, o il semplice piacere di una passeggiata al sole, eppure ogni volta il mio stato d’animo si scinde tra la profonda ammirazione per le ricchezze culturali di questa città e la tristezza mista a indignazione per il degrado e l’incuria in cui, senza amore né lungimiranza, langue il nostro passato non solo a Roma ma in tutta Italia, nella nostra Italia, che basta appena nominare per fare accendere la luce negli occhi di chi, da lontano, da ogni parte del globo, sogna il suo ‘Viaggio in Italia’.

Ma anche Goethe, già allora (e sembra oggi) quando volle ripetere l’esperienza unica e stimolante del primo viaggio in Italia scrisse:

“…c’è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
ognuno pensa per sé, è vano, dell’altro diffida,
e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.
Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.
Non è più questa l’Italia che lasciai con dolore.”

Attenti al lupo

Si susseguono le classifiche sulle più belle canzoni di Lucio Dalla.
Io non so se ‘Attenti al lupo’ lo sia (io stessa ne prediligo altre) ma certamente è indissolubilmente legata ad un momento non buono della mia vita che veniva esorcizzato in macchina quando con mio figlio piccolissimo cantavamo, appunto, a squarciagola questa canzone e a furia di cantarla il lupaccio cattivo che mi divorava dentro è svanito.

Oggi se n’è andato Lucio Dalla. Improvvisamente.
Se n’è andato con nelle orecchie ancora il suono degli applausi della sera precedente.
Una bella fine per lui mentre per noi resterà vivo, il sorriso ironico di sempre e le sue belle canzoni da ri-ascoltare, ‘sound truck’ di pezzetti della nostra vita.