Tu chiamale se vuoi emozioni

Mi è difficile ora mettere insieme tutte le emozioni e catalogare in bell’ordine le mille, diversificate bellezze di Malta che le hanno suscitate.
Ero partita senza troppo entusiasmo a metà di questo agosto bollente, gravoso e buio con il suo cataclisma di percentuali allarmanti in numeri così apparentemente astratti che, tuttavia, mi hanno inclusa direttamente.

A Malta mi sono sentita liberata e leggera, ho ritrovato il piacere di certi stupori di bambina ed ho capito perché molti dei luoghi d’interesse storico sono protetti dall’UNESCO, che li ha dichiarati patrimonio dell’Umanità.

Siamo atterrati a La Valletta, la capitale sontuosamente barocca circondata da mura cinquecentesche perfettamente conservate.
Sir Walter Scott che, come molti romanzieri e poeti del ‘700 e dell’ ‘800, fu anche un attento viaggiatore descrisse La Valletta come una “città costruita da gentiluomini per gentiluomini” e la citazione calzava a pennello anche ai miei occhi via via che scoprivo le sue piazze circondate da palazzi e cattedrali, collegate tra loro da strette viuzze che salgono e che scendono tra scorci di mare e ricordano le nostre isole mediterranee.

Potrei fare un lungo elenco ma il luogo che mi ha letteralmente lasciata a bocca aperta è stato il museo archeologico da sempre legato ai Cavalieri di Malta e alle ‘misteriose’ civiltà dell’antichità.
Il museo si trova in un bel palazzo barocco.
Il grande salone del piano superiore che è ricco di dipinti e presenta un bellissimo soffitto in legno, era usato dai cavalieri come refettorio o per suntuosi banchetti.
Ma il vero banchetto degli occhi si trova a piano terra perché lì sono esposti – prendo in prestito l’elenco dalla Guida di Malta – “manufatti del periodo neolitico, numerose ceramiche, manufatti fatti di pietra e di osso e oggetti decorativi, le grandi collezioni di vasi, statuette, sculture e pietre dell’epoca megalitica, in particolare delle cosiddette fase Għar Dalam (5200 a.C.) e fase Tarxien (2500 a.C.), reliquie dei templi della zona, così come reperti ritrovati nelle tombe di origine punica o, ancora, collezioni provenienti dalla varie epoche succedutesi nell’isola, da quella romana e bizantina a quella barocca e moderna. Particolare attenzione va ad alcuni dei pezzi della ricca collezione del museo: la ‘Dea Dormiente’, una statuetta rinvenuta nella zona di Hal Saflieni e datata circa 3000 a.C., la Venere di Malta proveniente dalla zona di Hagar Qim, e i grandi altari dei Templi di Tarxien. Nella stessa zona furono ritrovati dei ‘crani’ anomali, ancora oggi oggetto di studio (probabilmente si pensa possano appartenere a delle sacerdotesse della Dea Dormiente), meglio descritti nella parte relativa ai templi megalitici di Malta.”

Il mare, gelido e cristallino, proprio come piace a me, le sue insenature rocciose, questa volta è passato in secondo ordine.
Il tempo è stato bello, particolarmente fresco e ho fatto con mia grande sorpresa e senza fatica la turista a tempo pieno come non mi succedeva da anni.
Un panino e un frutto a mezzogiorno, una nuotata refrigerante e poi fino a ora di cena, sacra!, gambe in spalla.

Sicuramente vorrò tornare a Malta riuscire a godermi il mare e visitare tutta l’isola e non da ultimo approdare, come ha suggerito Crimson http://crampi2.wordpress.com/ , nell’isola minore di Gozo, dove, narra l’Odissea, Ulisse venne attirato dal canto di Calipso.

Googolando si trova di tutto e di più ma io ci tenevo a trasmettervi le mie emozioni e ammettere che sono stata davvero una grande stupida ad essermi lasciata scappare quasi con sufficienza: “Malta? Si ci devo andare” emozioni tanto grandi.

Sì viaggiare

Mai stati a Malta?  che mi dite?

“Megaliti, torrioni medievali, la grotta di Calipso: Malta non è solo antica, è assolutamente mitica! Le strette viuzze di ciottoli delle sue cittadine sono disseminate di cattedrali normanne e di palazzi barocchi, mentre nella campagna si trovano le più antiche costruzioni sorte a opera dell’uomo nel corso dei millenni.”

Vi saprò dire, ciaooooooo

Un amore (di figlio)

 

Doppia mandata  e  aprendo la porta  inizia una caccia al tesoro

ma che caccia sarebbe se

ecco, se è sulla scrivania sarà una sorpresa contenuta

ancora? la ‘cosa’ si complica

e VOILA l’odorosa sorpresa

Certo un amore di figlio ma  io allora?

(cmq l’inghippo c’era! l’acqua minerale la devo sistemare io 🙂 )

io sto con gli ippopotami

‘Tra finte liane e rocce di cartapesta, in antri umidi o recinti assolati, in stagni dove scarseggia l’acqua, in teche di plastica troppo piccole, vivono ammassati migliaia di animali selvatici Ci sono leoni, tigri, lemuri, scimpanzé, giraffe, boa, coccodrilli, cicogne, cammelli.’
In questi veri e propri lager diseducativi, sia che si chiamino zoo-safari, parchi natura, acquari, mostre faunistiche, fattorie didattiche, zoomarine, bioparchi, gli animali si trascinano in movimenti ripetitivi e nevrotici o guardano nel nulla,depressi, a volte in ‘carne’ ma  molto più spesso macilenti e sofferenti fino alla morte per mancanza di sovvenzioni.
In Italia sono 88 le strutture che hanno fatto richiesta per diventare giardini zoologici, dieci soltanto sono state autorizzate mentre le altre, a 12 anni dalla direttiva europea che doveva regolare il sistema, non sono (ancora!) a norma di legge. Un mondo di sofferenza e soprusi abbandonato a sé stesso dove tante vite sono solo questione di leggi e di direttive (disattese).

Leggevo questa raccapricciante inchiesta ieri sul mio quotidiano e diciamo che d’estate come del resto avviene all’ora di cena,  non ci facciamo mancare nulla in fatto di magoni.

Poi vado oltre, supero lo spread, faccio una gimkana intorno all’ultima caxxata di Di Pietro, e mi soffermo sulla lettera di un medico di Medici senza frontiere che ricorda come in Sudan, nel quasi totale silenzio dell’informazione, sia in atto una vera e propria catastrofe umanitaria.
In quattro campi profughi (lager a tutti gli effetti) vivono oltre 170mila persone e tra queste ogni giorno 5 bambini muoiono di infezioni gastrointestinali e respiratorie a causa delle condizioni ‘fatiscenti’ e insalubri dei luoghi dove sono costretti a vivere per sfuggire alle guerre e alle persecuzioni.

Ecco, due fatti così diversi e così simili accomunano parti del mondo tanto lontane unendole negli stenti e nella sofferenza ad opera dell’uomo.
Io sono madre e so cosa vuol dire l’ansia, se non l’angoscia, del proprio bambino che brucia per la febbre ma possiamo onestamente dire quale sofferenza sia prioritaria?
Perché dobbiamo sempre più fare i conti con la malvagità umana? Perché se chiudo gli occhi non sento il respiro della notte ma vedo scorrere immagini di un incubo reale?

a mia insaputa…

i primi giorni di agosto,  l’8 e per la precisione domani, sul lago di Bracciano,  nel piccolo allevamento di un vero amante dei jack russell nasceva una cucciolata

Poi accadde che un sabato  di fine ottobre quatta quatta mi ripresentai a casa con il mio batuffolo di ciccia e pelo morbidoso, bianco come il latte e come il latte profumato, dormiva e lo poggiai  sul letto

Restammo mio figlio ed io silenziosi ad ammirare quel piccolo miracolo di vita che nel contempo Luca battezzo’ Sally ormai detta la Sally-ina per il mio vezzo-vizio di usare i diminutivi.

Ma la belvetta non dormiva sempre e da sveglia era pestifera e allora bisognava sgridarla. Ma come fare se lei ti guardava con quegli occhi mogi mogi da (falsa) innocente

Sono passati tre anni, biricchina continua ad esserlo e ciabattine e infradito  spariscono e le  ritrovi ‘inspiegabilmente’ semidistrutte nei posti più impensati… tre anni,  appunto,  ma l’espressione non è cambiata

A questo punto vi sarete fatti un’idea di chi in casa nostra comandi e chi a tutti gli effetti stia al guinzaglietto

Oh Sally-ina cara, croce ma sopratutto delizia della nostra magione, buon compleanno signorinella bellabella anzi bellissima 🙂