Laura Sabbadini ex dirigente responsabile del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell’Istat, all’interno di una intervista risponde così alla domanda :
“Cosa risponde a coloro che obiettano che gli uomini vengono comunque uccisi in misura maggiore delle donne?”
“Che è vero e non solo in Italia. Ma gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.”
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“E poi fate l’amore. Niente sesso, solo amore. E con questo intendo i baci lenti sulla bocca, sul collo, sulla pancia, sulla schiena, i morsi sulle labbra, le mani intrecciate, e occhi dentro occhi. Intendo abbracci talmente stretti da diventare una cosa sola, corpi incastrati e anime in collisione, carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure, baci sulle debolezze, sui segni di una vita.“
Alda Merini
Io me, Sherazade, il figliolo e la cuginetta Michela
Amadeus conduttore del Festival di Sanremo dichiara :
«L’ho scelta per la bellezza, ma anche per la capacità di stare accanto a un grande uomo, stando un passo indietro»
Oggi come oggi la mia naturale condanna a questo cliché (bellezza/subalternità all’uomo leader) suona abbastanza sorpassata perché – penso me ne vogliate dare atto – molte professioniste dello spettacolo giovani e meno giovani, ovunque si trovino, le isole Fiji o il terrazzino di casa loro. giocano (quasi) sempre la stessa carta ma se la carta è vincente per loro che c’entro io!?
( Ho rimosso la foto perché lo scatto della fidanzata di Ronaldo, era un po’… troppo artistica!
Il primo Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 29 al 31 gennaio 1951 alle ore 22.
Vinse la cantante Nilla Pizzi con la canzone. Grazie dei fiori.
La prima cosa da sapere è che i curdi sono la quarta etnia più grande del Medio Oriente, sono tra 25 e 35 milioni di persone: e non hanno uno Stato, anche se lo vorrebbero. Oggi la gran parte dei curdi è distribuita in cinque paesi – Iraq, Siria, Turchia, Iran e Armenia – ed è musulmana sunnita, ma c’è grande varietà. Non ha molto senso guardare ai curdi come a un blocco monolitico, perché ogni gruppo nazionale ha le sue priorità e i suoi alleati. Quelli che c’entrano con la guerra in Siria sono tre: i curdi turchi, i curdi siriani e i curdi iracheni, che insieme hanno combattuto contro l’ISIS.
Foto dal Web
“Dobbiamo avere coscienza che abitiamo un immenso cimitero.”
Aldo Capitini,
Aldo Capitini è stato un filosofo, politico, antifascista, ideatore della Marcia per la Pace Perugia-Assisi e da qui la meravigliosa bandiera dietro la quale per ben due volte anche io insieme a 80/100 mila persone ho marciato per i 24 km che separano le due cittadine. Accanto a me grande amico morto prematuramente Tom Benetollo attivista e poi immaginifico presidente dell’Arci di cui ho scritto (autocitazione!)il primo aprile del 2015.
Aldo Capitini fu uno tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero nonviolento di Gandhi.
Un sereno fine settimana strettistretti per creare un filo sottile di speranza a circondarci.
“Noi tutti siamo viaggiatori e cerchiamo l’Italia.”
“Conosci la terra dei limoni in fiore,
dove le arance d’oro splendono tra le foglie scure,
dal cielo azzurro spira un mite vento,
quieto sta il mirto e l’alloro è eccelso,
la conosci forse?
Laggiù, laggiù io
andare vorrei con te, o amato mio!.”
” Senza la Sicilia, l’Italia non lascia traccia nell’anima: qui si trova la chiave di tutto.”
” Sì, posso dire che solamente a Roma ho sentito che cosa voglia dire essere un uomo. Non sono mai più ritornato a uno stato d’animo così elevato, né a una tale felicità di sentire. Confrontando il mio stato d’animo di quando ero a Roma, non sono stato, da allora, mai più felice.”
L’Italia (Viva) è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade, ancora truffe al forestiero, si presenti come vuole. Onestà tedesca ovunque cercherai invano, c’è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina; ognuno pensa per sé, è vano, dell’altro diffida, e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.”
Wolfgang Goethe compie il suo viaggio in Italia dal 1786 al 1788 e fa il suo resoconto in questo libro dove scrive lettere usando un falso nome, sotto il fascino che il mito di viaggiatori e viaggiatrici antichi esercita sul suo animo irrequieto.
(*) Italia viva, così è nato il nome del nuovo partito di Renzi: un misto tra De Gregori, Veltroni e rottamazione.
La Leopolda della «rottamazione», per intendersi. «Italia viva» è il titolo di un album di De Gregori, e così, partendo da quel 33 giri, lo slogan dell0a Leopolda diventa: «Viva l’Italia viva», sottotitolo:
«Il meglio deve ancora venire» !
Spero che ognuno di noi intenda questa pre(o)messa nel migliore dei modi anche se tutti ricordiamo il famoso “Stai sereno” all’ indirizzo dell’allora presidente del consiglio Enrico Letta dunque nel mio piccolinoo non azzardo prognostici manifestando ancora una volta la mia disistima sempre più profonda per l’agire politico in caduta libera.
De Gregori è sempre De Gregori non mi è mai stato molto simpatico ma alcune sue canzoni sono meritevoli.
Clima gradevole colori morbidi e luminosi rinfresca la sera quel tanto che serve per dirvi
Teniamoci strettistretti Anzi strettissimi 🌹
“Quando i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi, vado in riva al mare, e il mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi, li purifica con il suo rumore, e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e confuso.”(Rainer Maria Rilkett)
foto sherazade)
Niente di più languido di questo sottofondo musicale per augurarvi un sereno fine settimana e naturalmente
strettistretti liberandoci il tempo per un tuffo tra cielo e mare quel mare che vorremmo e dovrebbe essere vitalita serena e non campo di battaglie, gioco di muscoli di governi senza scrupoli che spostano umanità a un tanto al chilo rinnegandone l’anima quasi fosse ‘altro’ da quei corpi martoriati e che invece resterà piagata a vita anche quando per un verso per l’altro le acque si saranno chetate.
“Il concetto dell’abitare come indissolubile legame di sangue tra un popolo e un territorio è ormai pura velenosa idolatria.”
‘Stranieri residenti.
Una filosofia della migrazione.’ di Donatella Di Cesare – Bollati Boringhieri.
Purtroppo noi parliamo tra noi vediamo e leggiamo di pensieri e azioni che ci accomunano difficilmente questo nostro modo di essere potrà essere esteso a quella amalgama incolta suggestionabile e senza vergogna ormai libera di esprimere le sue bassezze.
Questo libro tratta temi e vicende non molto diversi o più urgenti rispetto a quelli affrontati quotidianamente ma ci vuole ancora una volta sottolineare che dietro a ogni sguardo, ogni corpo in mare, ogni straccio che il mare ci restituisce non ci sono solo le storie – 255 milioni soltanto nel 2015 – di quanti fuggono dal loro paese di origine dilaniato da guerre o estremamente poveri, vi è il ‘legittimo’ sogno di riscattare in un altrove di pace e umanità la loro vita.
Teniamoci più che mai strettistretti anzi strettissimi.
Lo sgombero del Cara a Castelnuovo di Porto, quale che siano le motivazioni, soltanto a guardare le immagini riporta indietro nel tempo. I reietti di oggi sono neri e arrivano stremati da lontano. Sono sgraditi alla politica che li demonizza. “L’Italia agli italiani!”. Vengono ammassati ora qui ora là, spostati come pacchi su pullman da ‘crociera’. Escono dai recinti sgomenti e impauriti senza conoscere il passo successivo.
27 gennaio 2019 per non dimenticare i treni stipati, i campi di concentramento, le famiglie smembrate, i morti, per non renderci complici di quanto oggi accade sotto i nostri occhi.
” Quando il giardino della Memoria inizia a inaridire, si accudiscono le ultime piante e le ultime rose rimaste con un affetto ancora maggiore. Per non farle avvizzire, le bagno e le accarezzo dalla mattina alla sera: ricordo, ricordo, in modo da non dimenticare.”
Orhan Pamuk
Oggi un gommone con 20 persone a bordo è affondato nel nostro Mediterraneo e la Marina militare è riuscita a salvarne soltanto tre.
“There’s nothing
that a hundred men or more could ever do
I bless the rains down in Africa
Gonna take some time to do
the things we never had”
Alcuni giorni fa la ballerina show girl (attempata) Lorella Cuccarini nel fare il suo endorsement alle politiche di Matteo Salvini tra l’altro ha gratuitamente affermato che ” gli uomini sono più predisposti a stare ai vertici”.
Le donne dunque per contrappeso dovrebbero essere maggiormente predisposte all’ amorevolezza e all’accoglienza
Così non è, almeno non sempre, ascoltando la cinica analisi sul Global Compact di Giorgia Meloni, una donna politica e madre che ritiene inammissibili certi migranti lascino il patrio suolo “perché je va’ “.
Queste affermazioni sono talmente assurde da rasentare il ridicolo E hanno dato spunto a molte interpretazioni musicali una più esilerante dell’altra e dunque mi viene da dire se non fosse tragicamente tutto vero ci sarebbe di che ridere di cuore.
Buona domenica tutte/i noi e…
Teniamoci strettistretti Anzi strettissimi
“Tu a quest’ora non esci” (più o meno all’imbrunire).
le aveva detto il marito prima di colpirla come tante altre volte ‘per fortuna’ senza ucciderla.
Ogni giorno la donna viveva segregata in casa – a San Donato una frazione di Torino.
“Quando non vuole che esca mi chiude a chiave”,
Gli occhi della mia donna non sono come il sole;
Il corallo è assai più rosso del rosso delle sue labbra;
Se la neve e’ bianca, allora i suoi seni sono grigi;
Se i capelli sono crini, neri crini crescono sul suo capo.
Ho visto rose damascate, e rosse, e bianche,
Ma non ne vedo sulle sue guance;
E in certe fragranze c’è più delizia
Che nel fiato che la mia donna esala.
Amo sentirla parlare, eppure so
Che la musica ha un suono molto più lieto.
Ammetto di non aver mai visto camminare una dea,
Ma la mia donna, quando cammina, calpesta il suolo.
E malgrado tutto ciò, ritengo che la mia amata sia straordinaria
Come ogni altra donna falsamente cantata con immagini esagerate .
My mistress’ eyes are nothing like the sun; Coral is far more red than her lips’ red: If snow be white, why then her breasts are dun; If hairs be wires, black wires grow on her head. I have seen roses damask’d, red and white, But no such roses see I in her cheeks; And in some perfumes is there more delight Than in the breath that from my mistress reeks. I love to hear her speak, yet well I know That music hath a far more pleasing sound. I grant I never saw a goddess go: My mistress, when she walks, treads on the ground. And yet, by heaven, I think my love as rare As any she belied with false compare. W. Shakespeare, sonetto 130
Buon fine settimana in anticipo. Buon primo ma più ancora 2 giugno (noi speriamo che ce la caviamo) e sopratutto teniamoci strettistretti anzi strettissimissimi. Appoi !
Nella primavera di sedici secoli fa, ad Alessandria d’Egitto, una donna accusata di eresia, poiché si dedicò alla relazione tra filosofia e scienza e per prima intuì che i pianeti compiono un’ellissi intorno al sole, fu assassinata. Fu aggredita per strada, spogliata nuda, trascinata nella chiesa «che prendeva il nome dal cesare imperatore», il Cesareo, torturata brutalmente prima di essere finita.
“Se mi faccio comprare, non sono più libera, e non potrò più studiare: è così che funziona una mente libera” (Ipazia, 370 d.C. Alessandria d’Egitto, figlia di Teone di Alessandria in Ipazia Vita e sogni di una scienziata del IV secolo)
Ipazia fu matematica, astronoma, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica maestra di pensiero e di comportamento tanto da accecare d’invidia il vescovo Cirillo, che ne decretò la morte che invece di cancellare Ipazia dalla Storia la fece rivivere in eterno nella fantasia di poeti e scrittori di tutti i tempi. Fu, giustamente molto celebrata e idealizzata, a volte in modo mistificatorio aggiungendo o togliendo qualche tassella. Della sua vita si è detto di tutto, soprattutto della sua barbara morte: aggredita, denudata, dilaniata, il suo corpo fu smembrato e bruciato sul rogo. Fautori furono i paraboloni, fanatici esponenti di quella che da poco era diventata la religione di stato nell’impero romano-bizantino: il cristianesimo giust’appunto nel marzo del 415 dc!
Ipazia è stata una figura di donna ( e non è stata certo l’unica né – purtroppo – lo sarà) che sin dall’antichità non ha smesso di far parlare di sé e di proiettare la luce del suo martirio sulle battaglie ideologiche, religiose e letterarie arrivate all’oggi,
8 marzo 2018
giorno nel quale mi fa piacere regalare a tutte e tutti voi questo libro della storica e filologa Silvia Ronchey
Si tratta di un libro importante ed interessante soprattutto perché le notizie dirette sulla vita di Ipazia sono alquanto scarse: le due principali fonti antiche sono la Storia Ecclesiastica di Socrate Scolastico e gli scritti di Damascio, filosofo neoplatonico vissuto un secolo più tardi. Inoltre scritti di Ipazia sono andati perduti o incorporati in pubblicazioni di altri autori.
E poiché a ‘noi donne’ non si può dire di no, vi segnalo anche un bel film del 2009 di un regista con i fiocchi Alejandro Amenàbar ( Vanilla sky, Il mare dentro, The Others ed altri) : Agora interpretato dalla bellissima e brava Rachel Weisz, negli ultimi mesi molto attiva nel movimento hollywoodiano #metoo, nelle vesti di Ipazia. L’uscita del film in Italia fu ritardata di circa un anno perché ‘pare’ vi fossero delle resistenze da parte del Vaticano: infatti nonostante fosse stato riconosciuto il mandante della morte di Ipazia, Cirillo prese il potere su Alessandria ed in seguito, molto dopo in effetti, fu nominato santo e dottore della Chiesa e in particolare ‘dottore dell’incarnazione’ il 28 luglio 1882.
8 marzo 2018
A Roma è una bella giornata di sole ed io mi ricordo bambina con i fiori messi nei capelli e mia mamma e le altre donne per un giorno, almeno per un giorno, in corteo ballare spensieratetete.
Teniamoci strettestretteanzistrettissime
(ci può essere allegria nella consapevolezza del male e nella condivisione del dolore)