Archivio mensile:Maggio 2016
Stabat Mater
“la storia di Favour commuove l’Italia, pioggia di richieste per adottarla.”
La bambina di nove mesi è arrivata ieri a Lampedusa, la madre – incinta di un altro bambino – non è sopravvissuta alla traversata. Domani sarà trasferita a Palermo.
“La foto della bambina fa il giro del mondo.”
Piangere fa bene, lava l’anima, non si resiste alla commozione generale fa sentire partecipi.
Vi vorrei ricordare per il momento alcuni ‘numeri’ che riguardano bambini o comunque minorenni arrivati in Italia di cui si so sono perse le tracce. Secondo gli ultimi dati Eurispes (Rapporto Italia 2016), solo in Sicilia – dove nel 2015 erano presenti 3.878 minori stranieri soli, il 34,1% degli sbarchi complessivi, quasi la metà risulta irreperibile. Fuggiti dai centri di prima accoglienza, traumatizzati ed abbandonati a sè stessi, non è difficile immaginare che dopo la fuga, ad accoglierli, una volta perse le loro tracce, sia la criminalità organizzata. Bambine e bambini già troppo grandi per muovere a tenerezza!
Tratta e sfruttamento, infatti, colpiscono soprattutto i minori migranti. Dal 2012 al 2015, secondo Save the Children, sono state 1.679 le vittime accertate (accertate in quanto già identificati, molti fuggono prima) di tratta in Italia.
Però i giornali sono stati subissati di richieste di adozione per la piccola Favour ed io le augurocon tutto il cuore che la vita possa offrire un risarcimento per tutta la sofferenza di cui lei e tanti altri piccoli sono vittime innocenti.
Alla croce del Signore
tutta immersa nel dolore,
sta la madre in lacrime.
Lo Stabat Mater ( Stava la madre) è una preghiera – più precisamente una sequenza cattolica del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. La prima parte della preghiera, che inizia con le parole Stabat Mater dolorosa (“La Madre addolorata stava”) è una meditazione sulle sofferenze di Maria… La musica è di Giovanni Pergolesi.
teniamoci forte ( ‘up&up’ )
‘Un unico luogo senza tempo nè distanze, dove la realtà non è quello che si vede ma tutto quello che esiste. Senza un prima e senza un dopo, con uomini che cantano e suonano sulla terra della Terra e immagini che richiamano passato, presente e futuro.’ (da una recensione sul web)
Questo il senso del video Up&Up canzone per me punta di diamente di ” A head full of dreams” l’ultimo album dei Coldplay capitanati da Chris Martin che esce oggi in Italia.
Il video è stato realizzato da due giovanissimi autori israeliani e per loro stessa definizione è un montaggio ‘ toccante e surrealistico che allude a diversi temi del mondo contemporaneo.’
Non mancano infatti i riferimenti alle molte guerre, all’emergenza dei migranti, all’inquinamento, argomenti che ci riguardano tutti e che chi ha più voce (e i Coldplay ne hanno! ) devono monitorare e tenere vivi. Un video molto suggestivo: la bambina aull’altalena nello spazio e il volo di creature marine su New York rappresentano per me l’apice.
o ancora la tartaruga che fluttua all’interno della metropolitana o la grande farfalla aggrappata ad una piattaforma petrolifera…
A voi l’ultima parola e nel frattempo mentre ‘speriamo che io me la cavo’ tra temporali e vento gelido… vi abbraccio con un augurio di
Buon fine settimana a tutti (belli e brutti).
due vite a confronto
Il cane è ‘come’ un bambino ma non ‘è’ un bambino. Nessuno impone di tenere (prendersi cura di) un cane ma se decidi diventa un obbligo.
Il cane non è un bambino e il nostro amore per lui non deve sconfinare nell’ ‘umano’ anche se nei fatti un cane di piccola taglia ti porta a coccolarlo, sbaciucchiarlo o farlo dormire sul letto.
Il cane non è un bambino ma come tutti i cuccioli acquisisce maggiore apertura mentale e interagisce più o meno a seconda dell’ambiente e dal modo con cui viene coinvolto.
foto dal web
Ho sempre vissuto con i cani e nella nostra famiglia ce ne sono stati molti. L’unico difetto di ‘fabbricazione’ è che i cani hanno una vita media di 10/15 anni.
Nessuno è stato da me vezzeggiato come la Sallyina :
l’ultima arrivata nel momento in cui la mia vita prendeva un ritmo meno frenetico e le nostre passeggiate quotidiane al parco sono qualcosa di bello che non ho mai potuto destinare né a mio figlio né al nostro cane di allora Golia
entrambi costretti durante la settimana a orari rigidi e brevi passeggiate. Ci si sbizzarriva i giorni di festa.
Il cane non è un bambino ma è un compagno imprescindibile per molti di noi e per i motivi più svariati senza mai essere (in genere) un surrogato ad altre assenze. Amare il proprio cane non esclude anzi amplifica nell’educazione di un bambino la sensibilità e il rispetto dovuto agli altri.
I cani non sono bambini ma i cani maltrattati, quelli rinchiusi nei canili lager sui quali lucrano tanti ‘cristianucci’ hanno lo stesso sguardo dei bambini abusati nella vita e nelle pubblicità pietistiche che passano invariabilmente a ora di cena. Siamo fortunati noi in questa parte del mondo, lo siamo un po’ di più, senza eccedere, in alcuni ambiti ma il mondo non lo salviamo se mettiamo anche un filo di olio extravergine nella zuppa del nostro cane.
foto dal web
Domenica di pioggia torrenziale a Roma. Eppure tra una goccia e un gocciolone una schiarita ed allora ’liberi tutti’ il parco si è riempito di vita. Mentre Sally mi zampettava fianco incrocio un vecchio obeso dai lineamenti arcigni, un bimbetto sui sei anni per mano, che vedendomi bofonchia :
“Ah tutti con ‘sta mania de’ cani …pensassero un po’ ai cristiani e ai bambini che muorono de fame”. Io che naturalmente nata per non farmi mai i fatti miei gli chiedo subdolamente:
“Scusi ma che sta dicendo?” e lui di rimando:
“Lo ha detto anche oggi il Papa… tutti maniaci”.
A casa mi documento e scopro quel che Papa Francesco avrebbe detto all’Angelus : “La pietà non va confusa con la compassione per gli animali che vivono con noi, accade infatti che a volte si provi verso animali e si rimanga indifferenti di fronte alle sofferenze dei fratelli”. “Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti ai cani, e poi lasciano senza aiuto la fame del vicino e della vicina? No, per favore no”.
Santo Padre, rispondo io, quante volte non saprei ma questa lezione a me non sembra ben impostata.
Un cane non è un bambino ma come un bambino non chiede di essere messo al mondo.
Sallyina a due mesi
Ps. Naturalmente io parlo di cani ma il discorso si estende a tutti gli animali di compagnia di cui molti abusano. Il discorso sugli animali da allevamento, gli animali da laboratorio principalmente cani, maiali, scimmie e cavie sono un orrore perpetrato ogni giorno e su questo Santo Padre è meglio tacere?
Niente paura
Succede molto spesso che ad avere aspettative ci si ritrovi con un pugno di mosche in mano così come può succedere l’opposto. Ecco, Truman è questo piacevole opposto, una gradevolissima scoperta.
… e quasi che non bastasse Lui, il regista,
un bellissimo tipo (il mio tipo, magari) capace, culturalmente intraprendente, un sangue caldo che scorre tra l’Argentina e la Spagna, back ground formatosi a New York, l’attenzione per il buon cinema che non disdegna di fare ‘senza perdere la tenerezza’. Sto parlando di Cesc Gay quarantottenne pluripremiato regista per questo suo ultimo film: Truman.Un vero amico è per sempre.
I pareri sono assai discordi e a discapito dei premi vinti i soliti critici intellettualoidi tacciano il film come ‘mortalmente’ noioso (?) incapace di parlare di morte in modo definito anzi equivoco per non scontentare nessuno.
Ma in effetti questo non è un film sulla morte ma piuttosto il testamento in vita, prendere la morte per quello che è ovvero un passaggio, un viaggio al quale prepararsi al meglio e dunque con naturalezza ‘organizzarsi per chi resta.
Questo è riuscito a fare mia mamma e questo ho imparato io: la morte arriva e spesso si annuncia e poiché non possiamo sfuggirla dobbiamo saperla accogliere senza temerla, serenamente, il più serenamente possibile.
Uso le parale di Cesc Gay in una sua recente intervista: “Se dovessi raccontarlo in due parole direi che è un film sulla ‘desperdida’. Non si vuole affrontare la morte – di un amico, di un familiare, di una persona amata – e si accampano tutte le scuse possibili…. Io credo che sia importante ‘desperdirse’ per non avere il rimorso di quello che non si è detto, di quello che non si è fatto.
Julián è un attore argentino che vive e lavora da lungo tempo a Madrid. Una vita piena e un po’ spregiudicata, vissuta all’insegna della leggerezza, e un unico, irrinunciabile, compagno di vita: l’inseparabile Truman, il fedele bullmastiff con cui condivide ogni momento della giornata.
Un giorno, a sorpresa, Tomás si presenta alla porta di Julián: ha saputo che l’amico sta attraversando un momento difficile a causa delle sue deteriorate condizioni di salute ed è venuto dal Canada per stargli vicino quattro giorni, immaginando che la sua presenza possa fargli bene e possa convincerlo a continuare a curarsi laddove la cura, questo viene confermato dal medico curante, non porterebbe che soltanto ad una lunga deprivante agonia.
Julian rifiuta con logica determinazione questa alternativa e con lucidità certosina di situazione in situazione si fa aiutare dall’amico a risolvere tutti i suoi ‘sospesi’ con mondo ma soprattutto cerca e valuta direttamente i possibili nuovi padroni a cui affidare il vecchio Truman…
Un film che alterna momenti di humor (un po’ nero) a lunghi silenzi dove la commozione si taglia col coltello e viene sottolineata dallo sguardo attento e lacrimoso del vecchio cane ora dalla sua andatura incerta mentre segue i due amici per le strade di Madrid.
Chiudo daffermando che questo film è una operazione riuscita perché anche se racconta una vicenda tragica (la morte è sempre vissuta come tragico evento difficile da affrontare) riesce comunque a offrire momenti di pura commedia e col suo tono scherzoso riesce a strappare qualche sorriso divertito.
Contribuiscono all’ottimo risultato i due intepreti, due attori non molto conosciuti in Italia (ma si sa…) Javier Camara e e Ricardo Darìn assolutamente perfetti.
E poi c’è anche Truman e qui il mio cuore si scioglie.
Un buon film, non perdetelo e sappiatemi dire.