Il 25 luglio 1978 nasce, in gran segreto nell’ospedale di Oldham nel Nord dell’Inghilterra, Louise Brown, il primo neonato concepito attraverso la fecondazione artificiale.
Alla notizia di quella nascita, il mondo rimase di stucco. Infatti, sebbene negli anni precedenti i giornali avessero seguito gli sforzi degli scienziati che tentavano di ottenere la fecondazione in vitro, quella possibilità sembrava appartenere più alla fantascienza che alla realtà.
Louise che oggi ha 37 anni ha una sorella, Natalie, anch’ella concepita in vitro, che è stata la prima “figlia della provetta” a dare alla luce un bimbo, nel 1999.
La pecora Dolly (5 luglio 1996 – 14 febbraio 2003) è stata il primo mammifero ad essere stato clonato con successo da una cellula somatica, sebbene non il primo animale in assoluto ad essere stato clonato con successo
La clonazione è diventata anche un’opzione per far tornare in vita animali domestici a noi cari, come cani e gatti.
Nell’uomo la clonazione, nonostante l’opposizione basata su motivazioni filosofiche, etiche o mediche, se perfezionata, potrebbe essere una valida strategia riproduttiva, in aggiunta alla fecondazione in vitro, alle madri surrogate, all’adozione e alla riproduzione tradizionale.
La clonazione ha aperto la strada per rendere meno controversa l’ingegneria genetica applicata ai bambini sia per lo screening genetico, permettendo di diminuire i rischi di malattie ereditarie, che per assicurare la compatibilità nel trapianto di cellule staminali nei fratelli con almeno un genitore in comune.
La clonazione umana è comunque allo stato attuale ufficialmente vietata a livello internazionale….
eppure a me tornano alla memoria i fatti accaduti in alcuni campi di concentramento nazisti, dove veniva effettuata sperimentazione umana usando come cavie i deportati.
Forse al ministro Alfano e a segretario omofobo della Lega, Salvini, sarebbe utile sapere che i nazisti posero particolare interesse nella ricerche sulla cura ormonale dell’omosessualità e che tali esperimenti vennero condotti a partire dal luglio 1944 nel campo di concentramento di Buchenwald dal medico SS danese Carl Peter Vaernet e consistevano nell’impianto di massicce dosi ditestosterone su deportati omosessuali alla ricerca di una cura che avrebbe dovuto rendere eterosessuali i soggetti trattati.
Pensieri in confusione mentre nella parte ‘petalosa’ del mondo fioriscono bambini su ordinazione.
Niente di nuovo sotto il sole la fantascienza si fa quotidianità mentre nelle viscere della terra si sperimenta l’eternità.
Per chi trova tempo e ‘coraggio’ ecco il film intero
Trama : Una delle poche città al mondo con un’altissima concentrazione di gemelli, uno storico specializzato nella ricerca di ex criminali nazisti, l’ombra degli esperimenti dello spietato dott. Mengele. In Brasile circola una cultstory che ricorda il film diretto da Schaffner nel 1978.
(foto prese dalla rete)