(Pablo Neruda)
È una gioia vedere tanti rami
verdissimi nel vento e tanti fiori
prepotenti, sboccianti, è una gran gioia
perché nel sangue pure è primavera.
(Cesare Pavese)
(Su Shi)
È una gioia vedere tanti rami
verdissimi nel vento e tanti fiori
prepotenti, sboccianti, è una gran gioia
perché nel sangue pure è primavera.
(Cesare Pavese)
” E l’antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda intrisa di rugiada.” Pablo Neruda
🐶
E con “… una coda intrisa di rugiada” vi auguro una buona, serena Pasquetta mentre a Roma piove a schizzi tra sole e lampi minacciosi.
Teniamoci strettiestretti anzi strettissimi ❤️
“Ho iniziato a piangere, ma poi mi sono ricordata che
Posso comprarmi i fiori da sola
Scrivere il mio nome sulla sabbia
Parlare con me stessa per ore
Dire cose che non capiresti
Posso portarmi a ballare
posso tenermi per mano da sola
Sì, posso amarmi meglio di quanto tu possa fare.”
Un ritmo orecchiabile niente di che per un testo sui generis e che tuttavia aiuta a vedere questa ‘festa’ in modo positivo che’ l’amore dedicato a noi stessi è raro e ancora più prezioso.
” I cani but myself flowers…”
Teniamoci strettiestretti anzi strettissimi ❤️
“I cani amano gli amici, e mordono i nemici a differenza degli esseri umani che sono incapaci di amore puro e confondono l’amore con l’olio nella loro relazioni.”
Settimana di sole. Non sembrerebbe neppure dicembre, quasi Natale, se non fosse per l’aria pungente che arriva con il tramonto.
I regali per bambini piccoli infiocchettati, l’organizzazione per la cena è a buon punto.
C’è tutto il tempo per un’ora al parco e mi rendo conto della serenità che respiro camminando.
La signora con il cagnolino di Anton Cechov è un libretto carino e intelligente se vi va di leggerlo.
Sally non è propriamente un cagnolino ha il piglio sicuro e le fattezze robuste da cane da tana qual è.
Ma si fa sera ! Eccola qui la baldanzosa farsi piccina piccio’ ‘cagnolino’ lei, poco signora io che con la tuta di pile ed i calzerotti… vabbe’ …
Teniamoci strettistrettw anzi strettissimi 🙏❤️
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancorja dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.”
Alda Merini
Celebrare tutte le donne – oggi – è fondamentale e doveroso per ribadirne e rispettarne il multiforme universo, per cercare di combattere, senza retrocedere mai, quell’eterna piaga radicata nelle culture patriarcali che si impone tra reiterate violenze e prevaricazioni. La morte spesso unica via. ‘Educazione sentimentale’ ? Quante parole inutili proprio in questi giorni quasi che la morte della 108 vittima di femminicidio, la giovanissima Giulia, fosse una novità anche per quest’anno … Rispetto! (ri)Partiamo dal rispetto, perché solo se ti rispetto come donna e come persona altro da me io posso riconoscerti e (forse) amarti. Ma è il mio pensiero tra mille.
Teniamoci strettestrette anzi strettissimi ❤️ 🌹
Se chiudo gli occhi e ti penso non è per ripercorre gli ultimi cinque anni tormentati.
Tra l’800 e il ‘900 due momenti diversi definirono la Festa della Mamma che successivamente venne fissata per la seconda domenica di maggio.
Il primo passo risale agli anni ’60 / ’70 dell’800 per iniziativa della pacifista americana Ann Reeves Jarvis e di sua figlia Anna. Al termine della guerra civile americana, A.R. Jarvis promosse una serie di feste della mamma essenzialmente per favorire l’integrazione tra le madri di Nordisti e Sudisti.
Last but not least fu l ‘ “Appello alla femminilità in tutto il mondo” [1] (in seguito noto come “Proclamazione della festa della mamma” ) di Julia Ward Howe: “una esortazione alle donne ad unirsi per la pace nel mondo. Scritto nel 1870, “Appeal to womanhood” fu una reazione pacifista alla carneficina della guerra civile americana e della guerra franco-prussiana . L’appello era legato alla convinzione femminista che le donne avessero la responsabilità di plasmare le loro società a livello politico”.
Così si chiude l’appello :
“In nome della femminilità e dell’umanità, chiedo vivamente che si istituisca un congresso generale delle donne, senza limiti di nazionalità, e si tenga in qualche luogo ritenuto più conveniente, e nel più breve periodo coerente con i suoi scopi, per promuovere l’alleanza delle diverse nazionalità, la composizione amichevole delle questioni internazionali, i grandi e generali interessi della pace.“
~ Julia Ward Howe
Io ero bambina e ricordo le strade di Roma risuonare di canti, la catena di mani strette nei passi di danza, rivedo gli occhi luminosi carichi di orgoglio di mia madre…
Buona Festa della Mamma🌹
correva l’anno…. mamma e figlietto (una inedita Sherazade) ❤️
Teniamoci strettestretti anzi strettissimi ❤️