Donne, violenze e sangue quotidiano

 Oggi 10 novembre: “una goccia nel mio mare di ricordi”

 

È morta Giglia Tedesco, una vita dedicata al Pci”

 

Ora Giglia non era ‘solo’ una vita dedicata al Pci.

Era da sempre amica di mia mamma e soprattutto una sorta di madrina per mio figlio Luca che per lei era ‘il nostro bellissimoLuca’.

Ancora qualche giorno fa a Milano ci siamo incontrate e nella bolgia infernale dove nessuno la (ri)conosceva ho dovuto fare la voce grossa perché un sedicente ‘giovane’ le cedesse il suo posto.

Mancherà doppiamente a me e Luca il giorno che festeggeremo -intorno a fine luglio – i nostri compleanni ai quali  da sempre era un piacere sentire lei e mia mamma ‘raccontare’ quando…oppure ricordare qualcosa del loro percorso comune.

Se ne va un altro pezzetto della mia mamma e se ne va portandosi dietro con Giglia la  sua grande lucidità, la sua continua voglia di sperimentare il nuovo (molto piu’ di me), il suo sorriso appena accennato che si scopriva generoso nello sguardo.

Ecco.

Mi sembra quasi ‘magico’ chiudere oggi il lungo post iniziato con la riflessione (stupida e superficiale da parte mia)  di ‘donne con le palle’  con un abbraccio forte – quasi a volere trattenerla – per una Donna che ha segnato il cammino, lo ha aperto con tante sue battaglie (la legge 190 x esempio) perfino spianato,  a noi tutte un po’ sue figlie.

 

Oggi 9 novembre: “Pensiero scomodo guardando laggiù

Il mondo (per sua fortuna) è pieno di cuori ‘irrispettosi’, ‘rumorosi’, assai poco ‘comme il faut’, Battono forte, fremono, frantumano il silenzioso NULLA di chi il suo, stupido, pavido,  cuore perbenista l’ha incellophanato e ben addestrato perchè non debba palpitare, mai.  Mai?   Si, mai. Troppo arduo farlo volare così blindato nella sua gabbia.


Che fare?  Che fare? Volare alto? Volere altro?

Oggi 8 novembre: “contaminazioni” positive

La nostra meta non è di trasformarci l’un l’altro,
ma di conoscerci l’un l’altro e d’imparar a vedere e a rispettare nell’altro
ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento.

~ Hermann Hesse – Narciso e Boccadoro ~


Oggi 7 novembre: ‘Agnus dei’

 

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s’affonda nell’acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà.

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell’arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

(Nazim Hikmet)


Oggi 6 novembre: la morte ha dei nomi

Meredith Kercher – A una svolta le indagini sull’omicidio.
Fermati il fidanzato, un cittadino zairese e la coinquilina americana.

Dolce Ofelia, ma io t’amo ancora
E il nostro amore cresce, non è più implume,
andiamo dolce Ofelia, andiamo assieme,
andiamo a passeggiare soli lungo il fiume…” (Amleto)

 

 

FARFALLABLUE

Oggi 5 novembre un amico ha dichiarato forfait

Desidero ricordarlo con l’incipit di un suo articolo dalla Palestina: “Testimonianze contro il male”

“Se avessi anch’io fatto il mio dovere di uomo, se avessi cercato di far valere la mia voce, il mio parere, la mia volontà, sarebbe successo? E perciò è necessario che spariscano gli indifferenti, gli scettici, quelli che usufruiscono del poco bene che l’attività di pochi procura, e non vogliono prendersi la responsabilità del molto male che la loro assenza dalla lotta lascia preparare e succedere.”

Daniel Amit

Oggi 4 novembre

alla luce buia dei fatti Fontana di Trevi “è” quel che sembra: serbatoio di sangue

  Oggi 3 novembre niente da ridere:

 A Roma iniziate le esequie di Giovanna, BRUTALEMTE seviziata e uccisa (da un uomo/ radagio): il marito con una rosa rossa in mano.

Fuori da ogni pietas certi uomini con certo tipo di palle sarebbe meglio non le avessero.

 

 

 

 

 E ridevo.

Da sola, ridevo,  ma ero anche un po’ indispettita, tornando  a casa,in motorino.

Mi frullava nel capo quella definizione sempre più ricorrente di “donna con le palle” che proprio nel pomeriggio precedente mi era stata appiccicata come medaglia al valore. Insomma mi ero dimostrata una donna – come dire diversamente.. capace? ..determinata?. No! “Con le palle”.

E ridevo.

Poffarbacco! Mi sono detta, pure quelle? A me? Che a memoria d’uomo  possiedo due rotondità niente male,  vissute come due corpi estranei sebbene apprezzatissime dall’universo maschio. A me che non  ho vinto questo mio disagio neppure ora che – chi non è soddisfatta delle sue-medesime-misure – se le gonfia a dis-misura!

E ridevo.

Raddoppiare, dunque? due sopra e due sotto?

E ridevo.  

 

Mi sono immaginata  in ‘quel periodo’ che fino a qualche anno fa – bisbigliato sottovoce e  con circospezione – veniva definito ‘il ciclo’. In ‘quei giorni’, in cui si abbonda con le abbbluzioni e ci si avvolge di nubi (tossiche) deodoranti, e ci si sciacquetta con saponi che piu’ PHaccati non si può, e si fa slalom  tra linex ultrasottili e tampax così minuscoli che per trovarli devi ingaggiare una caccia al tesoro nella borsa, cosa spesso ardua e pericolosa se  magari sei in bilico su una gamba, tentando di non inzaccherare le scarpe o il bordo dei pantaloni, in quei bugigattoli maleodoranti dell’ Eurostar o nel loculo/toilette di un aereo,  sbalzata ora a Berlino ora a Torino (siamo o non siamo ‘donne con le palle’?). Ops scordatti Pechino!

E ridevo.

Ma improvvisamente come un flash.. la depilazione! Depilazione  si o la depilazione no (intendo ‘laggiù’) e, soprattutto, un piccolo ritocchino sarebbe auspicabile per mantenere le due pallette inferiori (in termini di logistica, non si senta chiamato in causa il sesso forte!) all’altezza (metaforica) del seno (rifatto) turgido e modello K2?

E non rido più. No Signori uomini.

 Non ci tendo ad essere donna con le pAlle! preferisco restare nella mia pElle!

Bene scusate la mia she(ra)menza acuta, figlia degenere dei miei tempi morti in motorino.

SCENDI! VAI A PIEDI, direte voi!

NON CI PENSO NEPPURE, ribatto io! 

 

essere o non essere?

 

 

 

 

 

 

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pd, ovvero "I care"

 

 

 

Padiglione 16  della fiera di Milano Rho-Pero sembra un grande, anonimo, freddo,  terminal aeroportuale, tutto acciaio, vetri e cemento ( e ancora lavori in corso).  Dall’albergo -centrale-  40minuti nel traffico, 38 fino a 45 euro di taxi.

 

Tralascio il lavoro “sporco”, cioè quello organizzativo, convulso e sul filo dell’emergenza continua.

Poco male ci sono abituata. Quello cui non sono abituata è  (con)dividerlo con altri che non hanno il mio stesso metodo di approccio e soluzioni ma piuttosto tesi a una overdose di egocentrismo (mmm lassamo perde).

 

Inzio.  Colonna sonora di una compilation anni settanta sparata a palla che apre con una improbabile versione punk/rock di ‘what a wonderful word’.

 

Motto del pd: "Onestà, semplicità e unità".

 

Jvanotti ‘mi fido di te’

 

Modello elettorale.

 

Avanti con le riforme.

 

“Non vi spaventate se sulle questioni etiche ci sono posizioni diverse, Tutti su questi temi siamo messi alla prova". …Chi – ha aggiunto – può trovare nelle valigie del ‘900 le risposte alla bioetica o ai problemi del clima?”

 

 

E , ancora,ammonisce:"Nella prossima legislatura ci presenteremo con un programma chiaro e se otterrà il consenso di altre forze bene, altrimenti il Pd coltiverà la sua vocazione maggioritaria fino in fondo

 

"Da oggi comincia il nostro cammino. Sia un cammino positivo per il Partito Democratico e per il nostro Paese".

 

Le note dell’inno di Mameli. “Fratelli d’Italia! L’Italia S’E’ DESTA…”

 

Dove ero io (e molti altri con me) negli ultimi 20anni???Forse, Moretti docet, "In giro, veder gente…" 

 

 

JAZZ

 

 

 

 

 

 

Sirene: essere o non essere?

 

 

 

La serata si conclude verso la mezzanotte con qualche piccolo bacio dolce senza puntini di sospensione.. un  tacito appuntamento ma non un invito e neppure una preghiera.

 

Verso le nove la mattina,  nel tepore caldo e ancora ricco di sonno lentamente con gli occhi chiusi stendere le gambe, dar loro un movimento denso e forte dopo la lunga posizione fetale mantenuta prima su un fianco poi, probabilmente, sull’altro.

 

Succede sempre cosi’ quando dorme sola.

 

Muove una gamba sopra l’altra, quasi ad accarezzarle, unisce le cosce e si compiace stupita della setosità della sua pelle e del corpo che scivola quasi tra le lenzuola.

Sperimenta una sua ironicamente diagnosticata ‘sublimazione dell’astinenza’.

 

Sirena che invita oltrepassando il domani.

Chiude strette le cosce che mutano in una superba unica   scintillante coda.

 

Come fanno la pipì le sirene?

sirenetta

 

 

Bring me a sunset in a cup..e ditemi

 

 

 

 

azzurro

 

La Piccolina in giardino dolcemente si dondola dentro il suo bozzolo – su e giù, giù e su  – e quel  raggio di sole al tramonto la divide e ricompone ogni volta.

Pensieri affastellati si susseguono al  ritmo dell’amaca ri-portando ad altre luminose  ottobrate romane quando lievi oltre il pino minaccioso mettevano il cappello a sempre nuove (forse improbabili) imprese.

 “Dormi?”.

Titubande tra le ciglia a ventaglio  – azzurra nel riflesso-   netta la sagoma lieve di una farfalla fedele.

“La bella  stagione non è finita. Che follia non riprendere il volo.”

Quella voce  forte e nitida fluttuando le  rimbalza nell’anima.

La Piccolina in giardino riemerge dall’ondivago dormiveglia.. rientra, e con un sorriso vergognoso nasconde le sue stupide, cadenzate incertezze.

FARFALLABLUE

Bring me the sunset in a cup –
Reckon the morning’s flagons up
And say how many Dew –
Tell me how far the morning leaps –
Tell me what time the weaver sleeps
Who spun the breadths of blue!

 

Sembra facile

 

 

 

 

Il mio nuovo ‘vestitino’ non è tutta farina del mio sacco (io sono un sacco ignorante).

Dovrei dire il risultato di una rete al femminile.

E quindi "Andateci giù pesanti" Una volta, una sola, cercherò di essere COME TU MI VUOI.

"She takes just like a woman, yes, she does
She makes love just like a woman, yes, she does
And she aches just like a woman
But she breaks just like a little girl." Bob Dylan

si riprende a lavorare

 

Libertà l'ho vista svegliarsi…

 

 

ballerina

Il suonatore Jones

In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.
Sentivo la mia terra
vibrare di suoni,
era il mio cuore,
e allora perchè coltivarla ancora,
come pensarla migliore.
Libertà l’ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore
protetta da un filo spinato.
Libertà l’ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato,
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.
E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.
Finì con i campi alle ortiche,
finì con un flauto spezzato
e un ridere rauco
e ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

musica, vita, passione ,libertà sono le parole che mi evoca quando la ascolto:

 

Un libro da tenere sottobraccio, poesie da rilegere, tutte, come piccole preghiere  che ci accomunano alla parte piu’ infelice del mondo? Che da sollievo anche a noi?

L’ Antologia di Spoon River.

Marcia della Pace Perugia Assisi del 7 ottobre 2007

"La devozione della Patria deve essere messa in rapporto e modificata con

 gli ideali più alti e universali." Aldo Capitni

 

Donne: i nostri cari Angeli

 

Da alcuni giorni qualcosa, tanti omicidi perpetrati ai danni di giovani donne, mi turba.

Sento di essere figlia del mio tempo. Sento di avere vissuto e acquisito, anche attraverso mia madre, il mio ‘orgoglio’ di essere donna e di essere riconosciuta  tale nella mia differenza.

Come tutte ‘noi’ ho trepidato nella fase adolescenziale per le sfortunate eroine di tutti i tempi, dalle vergini immolate al Minotauro a….Desdemona. Tutte, sempre vittime di un padre/marito/amante/padrone/uomo.

Ma qualcosa avremo imparato e sapremo consegnare alle nostre figlie e ai nostri figli maschi? Parlo  di dignità, rispetto, di libero arbitrio, consapevolezza delle nostre (in)capacità.

Ci si puo’ – oggi – identificare in un amore ‘eroico’ e sentirsi ora Eloisa ora Giulietta  e non decidere – invece –  che la vita è nostra e che vogliamo vivere e prenderci le responsabilità – tutte,  ivi inclusa quella di amare – che comportano il nostro essere "persona"?

Agire.

Credo che la mitologia dell’amore sia una gabbia, una gabbia vagamente dorata e spesso di comodo che rimanda alle edulcorare pubblicità dell’ora di cena.  Una donna involucro vuoto – fuori dal  tempo -che non ha ragione di esistere e che ci danneggia perchè ripropone un modello maschilista  improprio  che sta – purtroppo – tornando vincente  con la ridefinizione del ruolo della donnadonna/madre/regina del focolare, ma soprattutto VITTIMA sacrificale  in una recrudescenza di tragiche morti.

ballerina 

Sophie, devo farle una domanda che le sembrera’ strana.  E’ cosi’ difficile essere donna?".  

"Credo di si, signor Charles..Si lamentano tutte."

"Lo sa? Il guaio è che d’altronde, è anche impossibile essere un Uomo."

 Da ‘ L’accompagnatrice’ di Claude Miller