sei un granello di colpa

A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancorja dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.”

Alda Merini

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Celebrare tutte le donne – oggi –  è fondamentale e doveroso per ribadirne e rispettarne  il   multiforme universo, per cercare di combattere, senza retrocedere mai, quell’eterna  piaga  radicata  nelle  culture patriarcali che si impone tra reiterate  violenze e prevaricazioni. La morte spesso unica via.        ‘Educazione sentimentale’ ?  Quante parole inutili proprio in questi giorni quasi che la morte della 108 vittima di femminicidio, la giovanissima Giulia, fosse una novità anche per quest’anno … Rispetto! (ri)Partiamo dal rispetto,  perché solo se ti rispetto come donna e come persona altro da me  io posso riconoscerti e (forse) amarti.  Ma è il mio pensiero tra mille.

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Teniamoci strettestrette anzi strettissimi  ❤️ 🌹



Emilia Romagna 💔

 
Gelsomino
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Con dolcezza di seta
accarezzi
l’aria trepida
e mite.
Dolce è
il ricordo che evoca.
Ancora più
dolce è
il sogno che provochi.
(Edwin A. Lozada)
Petunia
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Ride il balcone al canto delle petunie.
(F. Caramagna)
Iris
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Regalare degli Iris significa voler trasmettere al destinatario positività e buon umore. L’iris è simbolo di saggezza e di sincerità
Fuchsia
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Secondo una leggenda britannica la Fucsia entrò In Europa dalle Americhe  nel ‘700 quando dei marinai inglesi portarono alcune piantine che furono notate dal botanico James Lee.
Margherita
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Pallida margherita, non sei tu forse, come me, simile a un sole autunnale?
O mia bianca, fredda Margherita!
CharleseBaudelaireSonetto d’autunno.
💙🦋
“La natura ci sfida ad essere solidali e attenti alla custodia del creato, anche per prevenire, per quanto possibile, le conseguenze più gravi.”
(Papa Francesco)
Collego questa carrellata  allegra e variopinta del mio piccolo spjcchio  di giardino con la riflessione di Papa Francesco  dolorosamente in linea con il disastro che stanno vivendo in Emilia Romagna causato in buona misura da incuria e sfruttamento sconsiderato della terra.
Piove da giorni anche a Roma.
A tutti  regalo il mio candido  bocciolo di rosa bianca
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Non c’è tenerezza

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“Non c’è tenerezza

Nel tempo

Dove morendo

nell’estate risorge.

(Pietro Ingrao)
Prosciugata, oppure  carta assorbente, con il tempo,  persa tutta la tenerezza in lacrime,
abbasso lo sguardo e … sorrido.
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Buon Anno, ancora !
Teniamoci strettestretti anzi strettissimi.  ❤️ Continua a leggere

lacrime

Non c’è rumore di lacrime.
State quieti. Nessun
chiasso fa il pianto”

Il dubbio dei vincitori – Pietro Ingrao –

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Non servono parole, gia’ scorrono a fiumi.

Tutti sanno tutto.

Solo le lacrime scendono silenziose,  sovrastano le bombe, definiscono i solchi dei carrarmati.

Teniamoci strettistrette anzi strettissimi 💔

 

Essere gentili

Mi rendo conto che andando avanti col tempo è sempre più difficile trovare il coraggio di guardare in faccia senza provare una profonda vergogna questi nostri immigrati ‘clandestini’ così uguali a noi nelle loro aspirazioni, ultimi tra gli ultimi, noi di Ellis Island . . .
Preferirei mille volte festeggiare la festa della mamma o di qualsiasi altra ricorrenza ma non vorrei dovere ricordare quanti morti nel Mare Nostrum in memoria del 3 ottobre 1913.

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I vivi e i morti

A noi vivi basta poco per lavarci le coscienze, qualche ‘clandestino’ morto affogato, ‘nsomma è poca cosa, si ripara in fretta. Lo sotterriaMo alla chetichella.
Servono le tragedie, i numeri. E quando, come ieri, 3 ottobre 2013, si palesa aglii occhi tutti (ben oltre le farse che si consumano nel nostro Parlamento), una vera e propria tragedia che contai oltre 200 morti allora, sì, qui solo un giorno di lutto nazionale può placare i buoni di spirito . Un pellegrinaggio di delegazioni in gramaglie e, stiamone, noi , dolorosamente certi, la questione ricomincerà ad essere strattonata e utilizzata da questa o quella parte politica. Proprio Tommasi di Lampedusa aveva già previsto tutto. Calerà il silenzio e fino alla prossima tragedia tutto tornerà come prima.

Ci fu  la Turco-Napolitano (ed era di sx e non poteva funzionare) poi la Bossi-Fini (omen nomen) oggettivamente una cattiva legge…

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Santissimo Valentino

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(Foto sherazade)

“L’Amore è tutto

Che l’Amore è tutto
È tutto ciò che sappiamo dell’Amore,
È abbastanza, il carico dev’essere
Proporzionato al solco.”
Emily Dickinson

Teniamoci strettistretti anzi moolto di più 💓🌷

Alla ( mia ) luna

Tristezza della luna,
(Charles Baudelaire)

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Questa sera la luna sogna più? languidamente;
come una bella donna che su tanti cuscini
con mano distratta e leggera
prima d’addormirsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente,
si abbandona
a lunghi smarrimenti,
girando gli occhi sulle visioni
bianche che salgono nell’azzurro come fiori in boccio.
Quando,
nel suo languore ozioso,
ella lascia cadere su questa
terra una lagrima furtiva, un pio poeta,
odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d’opale,
e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole.

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Amiamoci – lapsus freudiano nella dettatura? –
Teniamoci strettistretti anzi di più🌲🌲🌲💚

( Foto sherazade – dicembre 2019 )

Autum leaves

Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.

(Emily Dickinson)

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Foto Sherazade

Tanti tuoni lontani e qualche gocciolone di pioggia che si asciuga nel tentativo di toccare terra.

Settembre sfiancato e boccheggiante senza proponimenti:
Non riesco a vedere oltre il mio naso e il mio naso è ovunque saturo di miasmi di romana immondizia e politica che è immonda

Ohi Settembre! Teniamoci strettistretti anzi di più (ore20.45 gradi? 27 ).

Pensammo una torre

«Quando dico “volevo la luna” (*), nomino l’esigenza di un salto, prima di tutto nel linguaggio e nelle relazioni.
Nella politica è questo che mi coinvolge:
nella vita umana le leggi contano, e dunque l’attività legislativa è importante, non può essere sottovalutata.
Ma c’è un di più nella politica che è comunicazione, relazione. Una relazione che assume le forme più strane, particolari. Questo in me si è unito spesso con… come lo vogliamo chiamare? ma sì, chiamiamolo amore per la natura. I cieli, le inclinazioni del tempo che scorre, l’alzarsi della luna nelle notti di estate: mi ha sempre trascinato, mi ha dato molta emozione».
Pietro Ingrao

luna piena
Foto dal web

Potete ora immaginare il progressivo deterioramento del mio rapporto con l’attuale (si fa per dire) politica e i suoi azzeccagarbugli arroganti, accecati da uno straccio di momentaneo ‘potere’?

(*) Volevo la luna è anche il titolo della autobiografia di Pietro Ingrao
“Queste memorie sono in qualche modo la ricostruzione di una vicenda personalee sociale nelle insanguinate vicende del mio tempo..”

È una lettura che vi suggerisco, per queste declinanti notti d’estate, che sicuramente vi arricchirà e rendera giustizia – al di là degli eventi e dei gravi, spesso reiterati, errori di valutazione che ci sono stati – alla politica che non c’è più:

“Pensammo una torre
Costruimmo nella polvere”

Teniamoci stretti stretti Anzi strettissimi più che mai Oggi ne abbiamo ben donde 🌷💙

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se una poesia

Tanti anni fa un amore americano (ecco come si rinnovano i ricordi) mi regalò la raccolta completa delle poesie di Emily Dickinson e la dedica recitava:

‘Bring me a sunset in a cup’

che li per lì mi lasciò stupita, perché in un amore che nasce ogni parola spalanca orizzonti sempre nuovi e tante aspettative.

Portami il tramonto in una tazza, e vi confesso che ancora oggi questo incipit mi riporta lontano e se non fosse perché ho un figlio tanto grande che mi ha appena salutato potrei pensare di essere ancora lì fissata nel tempo immobile, il letto stropicciato dai troppi sogni in quel mio minuscolo, luminosissimo monolocale a Queens Blvd, grattacieli all’orizzonte, il cuore con le ali e il rombo di un reattore.

MolleMENTE

“Portami il tramonto in una tazza
conta le anfore del mattino
le gocce di rugiada.
Dimmi fin dove arriva il mattino –
quando dorme colui che tesse
d’azzurro gli spazi.

Scrivimi quante sono le note
nell’estasi del nuovo pettirosso
tra i rami stupefatti – quanti passetti
fa la tartaruga –
Quante coppe di rugiada beve
l’ape viziosa.

E chi gettò i ponti dell’arcobaleno
chi conduce le docili sfere
con intrecci di tenero azzurro.
Quali dita congiungono le stalattiti,
chi conta le conchiglie della notte
attento che non ne manchi una.

Chi costruì questa casetta bianca
e chiuse così bene le finestre
che non riesco a vedere fuori.
Chi mi farà uscire con quanto mi occorre
in un giorno di festa –
per volare via – in pompa magna.”

Mentre fuori piove forte bevo la mia tisana al gelsomino, il sole non si vede da giorni e il suo magico tramonto é solo il momento di una calda fotografia.

PONZA -Tramonto da casa

Domenica di maltempo ovunque…
Teniamoci strettistretti Anzi strettissimi 💙

(foto sherazade)