Guardo questa rosa così piena di fiori così ricca di nuances di colore e non posso fare a meno di notare quanta forza di vivere esprima nonostante la dorata prigionia nel delicato vaso di porcellana da ‘salotto’.
Il mio egoismo di madre orgogliosa la coccola ed anticipa ogni suo bisogno dal cucchiaino di concime al bicchiere di acqua che la disseta, anticipando talvolta la caduta di foglioline malate …zac! con la punta delle forbici.
Il sabato sera come una fanciulla emancipata passa la notte fuori! e se anche ha combinato guai ospitando incautamente qualche piccolo insetto di passaggio, il frescolino della notte, il tepore della prima luce me la restituiscono ancora più bella.
Amore!? Non è forse questo il meccanismo che inconsciamente adottiamo, o vorremmo potere adottare, con i nostri figli, con le persone che amiamo? curarle, anticiparne i bisogni e comunque tenerle strette a noi?
I figli devono poter crescere nel tenero recinto delle nostre braccia fintanto che un sabato sera decidano di non tornare pronti a vivere la loro vita.
Quanto poi all’amore quello con la A maiuscola quello che ci porta sulle montagne russe per me non c’è stato verso di imbrigliarlo.
Il suo ‘per sempre’ è una variabile come il sole di questa fine di ottobre troppo debole per riscaldare.
Teniamoci strettistretti anzi ancor di più ma… saggiamente attenti 😷