noi donne ~ 25 novembre

 Laura Sabbadini ex dirigente  responsabile  del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell’Istat, all’interno di una intervista risponde così alla domanda :

“Cosa risponde a coloro che obiettano che gli uomini vengono comunque uccisi in misura maggiore delle donne?”

“Che è vero e non solo in Italia. Ma gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.”

🌻🌷🌼🌺🌸

E poi fate l’amore.
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo i baci lenti sulla bocca,
sul collo, sulla pancia, sulla schiena,
i morsi sulle labbra, le mani intrecciate,
e occhi dentro occhi.
Intendo abbracci talmente stretti
da diventare una cosa sola,
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure,
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita.

Alda Merini

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Io me, Sherazade, il figliolo e la cuginetta Michela

Teniamoci strettestretti anzi strettissime ❤

Nonviolenza

La prima cosa da sapere è che i curdi sono la quarta etnia più grande del Medio Oriente, sono tra 25 e 35 milioni di persone: e non hanno uno Stato, anche se lo vorrebbero. Oggi la gran parte dei curdi è distribuita in cinque paesi – Iraq, Siria, Turchia, Iran e Armenia – ed è musulmana sunnita, ma c’è grande varietà. Non ha molto senso guardare ai curdi come a un blocco monolitico, perché ogni gruppo nazionale ha le sue priorità e i suoi alleati. Quelli che c’entrano con la guerra in Siria sono tre: i curdi turchi, i curdi siriani e i curdi iracheni, che insieme hanno combattuto contro l’ISIS.

pace?!?!?!?!?!
Foto dal Web

“Dobbiamo avere coscienza che abitiamo un immenso cimitero.”

Aldo Capitini,

Aldo Capitini è stato un filosofo, politico, antifascista, ideatore della Marcia per la Pace Perugia-Assisi e da qui la meravigliosa bandiera dietro la quale per ben due volte anche io insieme a 80/100 mila persone ho marciato per i 24 km che separano le due cittadine. Accanto a me grande amico morto prematuramente Tom Benetollo attivista e poi immaginifico presidente dell’Arci di cui ho scritto (autocitazione!)il primo aprile del 2015.

Aldo Capitini fu uno tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero nonviolento di Gandhi.

Un sereno fine settimana strettistretti per creare un filo sottile di speranza a circondarci.

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Peace on earth

“Il concetto dell’abitare come indissolubile legame di sangue tra un popolo e un territorio è ormai pura velenosa idolatria.”

‘Stranieri residenti.
Una filosofia della migrazione.’ di Donatella Di Cesare – Bollati Boringhieri.

Purtroppo noi parliamo tra noi vediamo e leggiamo di pensieri e azioni che ci accomunano difficilmente questo nostro modo di essere potrà essere esteso a quella amalgama incolta suggestionabile e senza vergogna ormai libera di esprimere le sue bassezze.

Questo libro tratta temi e vicende non molto diversi o più urgenti rispetto a quelli affrontati quotidianamente ma ci vuole ancora una volta sottolineare che dietro a ogni sguardo, ogni corpo in mare, ogni straccio che il mare ci restituisce non ci sono solo le storie – 255 milioni soltanto nel 2015 – di quanti fuggono dal loro paese di origine dilaniato da guerre o estremamente poveri, vi è il ‘legittimo’ sogno di riscattare in un altrove di pace e umanità la loro vita.

Teniamoci più che mai strettistretti anzi strettissimi.

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Buona precoce Primavera da Sallyina

Una risata li seppellirà

Oggi un gommone con 20 persone a bordo è affondato nel nostro Mediterraneo e la Marina militare è riuscita a salvarne soltanto tre.

“There’s nothing
that a hundred men or more could ever do
I bless the rains down in Africa
Gonna take some time to do
the things we never had”


Alcuni giorni fa la ballerina show girl (attempata) Lorella Cuccarini nel fare il suo endorsement alle politiche di Matteo Salvini tra l’altro ha gratuitamente affermato che ” gli uomini sono più predisposti a stare ai vertici”.

Le donne dunque per contrappeso  dovrebbero essere maggiormente predisposte all’ amorevolezza e all’accoglienza

Così non è, almeno non sempre, ascoltando la cinica  analisi sul Global Compact  di Giorgia Meloni, una donna politica e madre che ritiene inammissibili certi migranti lascino il patrio suolo “perché je va’ “.

Queste affermazioni sono talmente assurde da rasentare il ridicolo E hanno dato spunto a molte interpretazioni musicali una più esilerante dell’altra e dunque mi viene da dire se non fosse tragicamente tutto vero ci sarebbe di che ridere di cuore.

Buona domenica tutte/i noi e…
Teniamoci strettistretti Anzi strettissimi

asylum

. . . tutto è dannatamente ‘come prima’ se non degradato e ulteriormente ammantato da false verità cucite su misura e dall’arroganza di credere , e fare credere, di contrastare (in modo inadeguato e spesso strumentale) guerre, sangue, dolore, morti, e morti viventi che portati dalle correnti, la vita come solo salvagente, sbarcano seminudi sulle nostre spiagge.
Fino a quando, oggi, ci faremo suggestionare dalla paura dell’ altro da quel ‘altro da noi’ che fugge? e chiede aiuto?

260 Migranti – 11 giugno 2018 sbarcati dalla Sea Watch a Reggio Calabria

Ma oggi, freschi di nuovo consenso, Uno soprattutto allevato nel mito del celadurismo s’impunta violento: ‘Dobbiamo porre dei limiti all’invasione di ‘farabutti’ (ma qualche onesto lo si può anche trovare)!’ Tutto lecito?  opporsi con la forza, ridurre in numeri percentuali il dramma di fughe e separazioni  strazianti, sì,  parlo del minori non accompagnati? Quale genitore può pensare che solo la fuga del proprio figlio potrà forse salvargli la vita (quale vita, poi). Eppure tutto pare meno definitivo della paura costante della morte.

“II rumore degli assedi
è lampo soffice.
Scalzo
chiusa la bocca
riposa tremando.”

… e sotto l’ombrello onnicomprensivo della  ‘esportazione di democrazia’ dopo tanti danni fatti, adesso si aggiunge il perentorio ‘Aiutiamoli a casa loro!’ forse a schivare le granate? Le razzie delle fanciulle? Una vita da topi in paesi fantasma?

La Fortezza di Aleppo, la Siria oggi

“Trema la nostra vita
percossa dal bisogno.
Si spacca nella sete.

Precipita
la vita nostra.
Senza appello.

Gridi, dubbio,
paura
abbracci: tutto
è nel conto.

Ma trema,
domanda
la nostra vita.

Muore.
Morendo
domanda:
quale legge?”

Una madre siriana.

‘Aiutiamoli a casa loro’ (23 morti, 6 bambini)  in un bombardamento al nord della Siria – 30 aprile 2015.

Arriverà mai un dubbio, si guarderanno mai dentro i nuovi vincitori? oppure  ‘ L’ indicibile dei vinti’  ricadrà pesantemente sulle loro spalle o saremo tutti, indistintamente, costretti a portarne il fardello doloroso/vergognoso?


Rimini, 3 febbraio 1991, XX Congresso e ultimo del PCI: L’amarezza e il mio l’abbraccio con Pietro Ingrao.

Le poesie sono tratte da  Il dubbio dei vincitori – 1986 – Pietro Ingrao

Foto dal web –

Noi donne

Torino – Assediato dai debiti uccide la moglie a martellate e poi si impicca.

Femminicidio, in Italia uccisa una donna ogni tre giorni

 La Cattiva notizia e che nel 2015 sono state 128 le donne uccise in Italia, prevalentemente dal marito o dal compagno.  La buona che il dato è in calo del 6,57 per cento rispetto al 2014, quando si contavano otto omicidi in più.

I dati del Viminale, aggiornati al 22 dicembre2015,  evidenziano che sui 411 omicidi totali nel nostro Paese, il 31,13% vede come vittime donne.        Questa  tuttavia  è solo la punta dell’iceberg perché  prima di arrivare all’omicidio si registrano  :

6.945 atti persecutori a danno delle donne,

3.086 casi di volenza sessuale e ben

6.154 casi di percosse.   Inoltre sempre nel 2015 si sono verificati

1.198 ammonimenti del Questore (in calo del 3,68% sul 2014) e

217 allontanamenti (-16,54%)

Presto la mia collaborazione gratuita da molti anni ad un Centro antiviolenza e posso dire che molte delle donne che arrivano da noi lo fanno quasi sempre  piene di vergogna e con un senso di colpa dopo anni di vessazioni psicologiche e fisiche sempre più gravi.         Moltissime donne tacciano e subiscono violenze fino a quando non vengono ammazzate. Ma in molti casi è solo con la morte che emerge un pregresso di  anni e anni di vero e proprio martirio.  Un martirio che assai poco ha a che fare con la  beatificazione postuma  ma che viene subito nel tentativo di salvaguardare i figli o  ricucire con proprio uomo un rapporto ormai degradato a una sorta di sindrome di Stoccolma.

Eppure  alcuni osservatori non esiste alcuna emergenza, anzi, è “propaganda”.

collarinoME!

Linda Laura Sabbadini ex dirigente  responsabile  del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell’Istat sino all’Aprile 2016 all’interno di una intervista dice:

domanda :  Cosa risponde a coloro che obiettano che gli uomini vengono comunque uccisi in misura maggiore delle donne?

“Che è vero e non solo in Italia. Ma gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.”.

Non è un post allegro per augurarvi un buon fine settimana e me ne scuso però quando sento qualcuno asserire che noi donne siamo ‘piagnucolose’ e pretestuose e che abbiamo chissà quanti vantaggi e  che alla fine poveri uomini! Anche loro hanno i loro bei problemi di sopravvivenza,  allora mi sento ribollire.

Perché non amarsi senza ruoli nel rispetto reciproco?

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto…
Tienimi per mano…
portami dove il tempo non esiste…
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano…
nei giorni in cui mi sento disorientata…
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare… mai…
(Herman Hesse)

foto sherazade2011

Mio fratello che guardi il mondo

Avevo in mente una deliziosa ricetta fresca fresca perché qui a Roma il tempo si è messo al molto bello e viene voglia diccose stuzzicanti…  Rimandiamo perché un ronzio occupa la mia testa da un paio di giorni e devo sapere cosa ne pensate voi.

Mi giunge notizia di un nuovo follower  su Twitter. Bene,  mi fa piacere perché per seguire me che sono abbastanza incostante ci vuole coraggio.  Vado a vedere il profilo e la pagina del baldo giovinotto del 1992  e sì, insomma leggo:

“Pretendo per tutti noi un’#Italia migliore, forte, giusta, onesta, sicura, meritocratica. E voglio crearla, arrestando crisi e decadenza.”

Idee chiare che esprimono buona volonta e determinazione.  Vado oltre ed ecco una sua risposta ad un altro tweet:

“Chi è quello scemo che sceglie di combattere per il proprio Paese quando all’estero gli danno vitto e alloggio gratis?”

Non mi sento di tacere e controbatto:

reny ‏@renyrome  1 lug   “Forse non  le donne forse i bambini forse i vecchi forse i perseguitati? Brutta bestia il qualunquismo..”

 

@renyrome     “Il qualunquismo lo fa lei. Son tutti vecchi, tutti bambini o donne? A me non pare. Non dimentichi, esistono donne combattenti”

‘Esistono le donne combattenti’! Ecco cosa mi era sfuggito o cosa sfugge ai più,  le donne combattenti. Purtroppo noi, in Italia, siamo più avvezzi alle donne combattenti tra le lenzuola dei potenti o dei taroccati piuttosto che a quelle col kalashnikov.

Noi siamo ancora in grado, per nostra fortuna, di piangere una  singola donna oltraggiata dal ‘suo’ uomo proprio perché non ha saputo combattere.

Ora questo scambio  ad alto livello avveniva tra gli ultimi due gravi atti terroristici quello all’aereoporto di Istambul ( poca roba ormai siamo abituati ai morti al sangue, alla disperazione, alla paura…quella degli altri, all’ora di cena, prime time).

 

E’ possibile un mondo diverso? Questo mi sto chiedendo da tre giorni se il pensiero striscinate che si insinua è ‘restatevene a casa vostra, furbastri?

E  provocatoriamente penso anche ai nostri giovani, ai tanti  ‘cervelli in fuga’ che supportati dalle proprie famiglie partono a cercare il loro futuro altrove, non si può dire anche per loro che sono dei codardi e che dovrebbero restare e ‘combattere’ per la loro Patria?

Memoria corta

Noi, quasi tutti, abbiamo la memoria corta, anzi cortissima.
A ‘questa’, direte voi, oggi le gira storto. No e sì. Continuano a vedersi in giro sul web e nei blog e si continuano a fare commenti ora pietistici ora roboanti sulla fotografia del bimbo fotografato morto riverso sulla spiaggia.

Io sono assolutamente contraria all’utilizzo di qualsiasi immagine che in modo spudorato voglia richiamare l’attenzione su un dolore singolo o collettivo – quale che sia – profondo ed esteso. Un bambino, un animale, un vecchio e una donna, naturalmente, sortiscono allo scopo.
Ne discutevo su di un post con l’amico Lorrain http://rognacsmartcity.com/ che chiudeva con questa frase:

“Ce qui est condamnable c’est toute utilisation de toute personne contre sa volonté. C’est privatif de liberté. De son image, de son espace, de son évolution, de son état, de sa conscience…”

Ricordate, ad esempio, la “strage” della scuola di Beslan?
Il primo di settembre del 2004 cominciò un assedio a una scuola nell’Ossezia del Nord che terminò con la morte di 385 ostaggi
Alle 9 e 30 di mattina del primo settembre 2004, un gruppo di separatisti ceceni attaccò la Scuola Numero Uno della città di Beslan, nell’Ossezia del Nord, e per 52 ore tenne in ostaggio 1.200 persone, in gran parte bambini. Durante l’assedio durato tre giorni, quando le forze speciali russe fecero irruzione, fu l’inizio di un massacro che causò la morte di centinaia di persone, fra le quali
186 bambini
Bambini Beslan

ed oltre 700 feriti.

Ecco. Volevo ragionare sul fatto che non serve lavarsi l’anima ora qui ora là, tuffandoci in uno sguardo implorante ma a occhi chiusi dovremmo sentire, rispettare e soprattutto non strumentalizzare il dolore altrui. Compassionevoli.
Tutti, oggi in questo mondo globalizzato, nelle nostre casucce serene siamo esposti agli stessi rischi. Mia nonna faceva l’esempio della tegola che ti cade in testa, insomma sempre di macerie si tratta.

Non ignoriamolo.

Viva l’Italia ..DeGregori cantava

A noi, popolo d’Italia, l ‘ISIS Islamic State of Iraq and Syria , acronimo inglese dell’organizzazione terroristica di matrice islamica radicale, “ ce scuce ‘n baffo.

Mentre il nostro ministro per gli Affari  esteri Paolo  Gentiloni  ci fa sapere che:

 “l’‘allerta terrorismo «è una questione internazionale”. In Italia ormai da mesi c’è una situazione di presidio dei possibili target»

io oggi, esausta  da giorni di dolorosa fatica, leggo altro.

“Milano, imputato di bancarotta fa strage in tribunale.  Sono tre le vittime di: un giudice, il suo ex avvocato e il coimputato.

Le telecamere della sicurezza lo hanno ripreso mentre mostrava all’ingresso un falso tesserino.”

Una domanda ingenua : Si entra nei tribunali senza passare attraverso il metal detector anche se l’ingresso è riservato ai dipendenti?

Il ministro Angelino Joli Alfano informa:

 “Era pronto a uccidere ancora”. (Bravi, ci fa piacere!).

 Sarebbe il caso, allora, di tirare per la giacchetta un altro nome eccellento,  Matteo Salvini, la Lega ti fa bello,  e informarlo che forse i pericolosi terroristi non si annidano  né si camuffano tra quei poveri diseredati che approdano sulle coste siciliane, ammesso che ci arrivino vivi, ma che le falle stanno nei nostri stessi sistemi di sicurezza interna e che basta un folle per fare strage sia che guidi un ‘auto sia che decida di farsi giustizia da sé. Pressapochismo all’italiana, purtroppo. Altro che Isis!

 

Si fa presto a gridare all’uomo nero.

Viva l’Italia Francesco De Gregori https://youtu.be/Y27o-7U13OA

la giustizia degli uomini

“Sembra di sentirli. Sono i “passi affrettati” di Lhakpa, Aisha, Civita, Juliette, Amina, Teresa e Viollca, sette donne che raccontano esperienze di dolore e discriminazione.”

Inizia così la prefazione del libro ‘Passi Affrettati’, diventato anche pièce teatrale attraverso la quale Dacia Maraini dà voce a donne che, nonostante le distanze geografiche, le differenze culturali e sociali, restano prigioniere di tradizioni culturali arcaiche, di un matrimonio non voluto, di una famiglia violenta, di uno sfruttatore…continuo? in un mondo privo di dialogo e di rispetto.
Un mondo dove ancora oggi, essere donna significa avere paura. Donne senza parola.

“Condannata per aver ucciso l’uomo che voleva stuprarla.” La Repubblica, 25 ottobre 2014.

Paura dello stupro che ha spinto Reyhaneh a uccidere il suo violentatore e che, proprio oggi, dopo essere stata ‘regolarmente’ processata, con stupida arroganza, il suo paese, l’Iran, si è affrettato a giustiziare, la giustizia degli uomini, sì degli uomini, impiccandola.
In un mondo che brucia e si autodistrugge il sacrificio punitivo di una giovane donna di 26 anni lo rende forse migliore?

“Sorry” – “Mi dispiace”
Is all that you can’t say – è tutto quello che non riesci a dire
Years gone by and still – gli anni passano e tuttavia
Words don’t come easily – le parole non vengono fuori facilmente
Like “sorry”, like “sorry”… come “scusa”, come “scusa”…