Mille e 1 ;)

…mancano ancora 2 milioni 399  followers x scalzare dalla vetta  Chiaretta (Ferragni) ma poi?

Come recita un vecchio adagio  :

 “Pochi ma buoni” purchè l’adagio sia sincero ed i pochi non da meno.

sheragrazieancoragraziestrettistrettianzistrettissimi.

 

Un ‘assaggino’ soltanto, please

Sepolta in un suo volontario, lungo silenzio che ha scavallato un secolo molto tormentato,    improvvisamente alcuni anni fa, intorno al 2012,  prima di morire,  Margot Wölk, una tedesca ultranovantenne consegna al mondo un ennesimo orrore di guerra : il suo ‘ruolo’  (ultima rimasta in vita) di assaggiatrici di Hitler

Margot Wölk, nata nel 1917,  era figlia di un dipendente delle ferrovie e fu obbligata a diventare assaggiatrice dal sindaco di Partsch (oggi Parcz), cittadina polacca a poca distanza dalla famosa Tana del Lupo – il quartier generale di Hitler ben nascosto  nella foresta –, dove Margot si era rifugiata, a casa dei suoceri, dopo la distruzione sotto i bombardamenti della sua abitazione a Berlino. Il giovane marito combatteva sul fronte russo.

Le assaggiatrici di Hitler? Non sapevo esistesse una tale ‘categoria’, non ci avevo mai pensato, presa da altri grandi orrori ignoravo l’arruolamente coatto di giovani donne, non ebree, che  negli anni della Seconda guerra mondiale furono costrette a fare, appunto, le assaggiatrici, mangiando le pietanze preparate per il Fürher.

Tutti i giorni le SS andavano a prenderle e le portavano in un edificio dove Margot e le altre ragazze dovevano assaggiare i pasti destinati a Hitler, sperando di non morire avvelenate. L’assaggio avveniva un’ora prima del pranzo del Fürher: dopo aver mangiato le quindici ragazze dovevano aspettare lo scorrere dell’ora, senza muoversi né fiatare, sotto l’occhio vigile delle SS. Se nessuna moriva allora il Fürher – ossessionato dall’idea che qualcuno potesse avvelenare il cibo preparato dai suoi cuochi – poteva sedersi a tavola e mangiare.

“Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame.”   Fino a dove è lecito spingersi per sopravvivere? A cosa affidarsi, a chi, se il boccone che ti nutre potrebbe ucciderti, se colui che ha deciso di sacrificarti ti sta nello stesso tempo salvando?”

“Quando le SS ordinano: “Mangiate”, davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura… “

Questo è il libro che vi propongo. Le assaggiatrici, Feltrinelli editore.

L’autrice Rossella Pastorino ha preso spunto dalle memorie di Margot Wölk, che non potè incontrare personalmente,  per intrecciare, mantenendo la cronologia degli eventi storici, la vita di ‘Rosa Sauer’ e delle sue compagne tra inevitabili rancori e cattiverie, sogni e le speranze di quel ‘manipolo’ di ragazze che dovevano confrontarsi quotidianamente con i meccanismi spietati della guerra.

Primavera, pare. Tempo di diete: prova costume. Desiderio e sensi di colpa, Lacrime di coccodrillo.

Delicato tortino di pasta sfoglia (comprata):   3 uova, 3 etti spinaci cotti, 2 etti ricotta, sale pepe qb. 40 minuti a 180 gradi.

 Un assaggino per tutti e. . . Teniamocistrettianzistrettissimi

(foto prese dal web – Tortino sherazade=

buona resurrezione di primavera – 125

Cala il sole

“e` soltanto la mortalita` che ci regala la gioia della vita che si rinnova”

ed è Pasqua di resurrezione per chi crede e comunque un elevarsi dell’anima che si può schiudere alla compassione.

Non storciamo il naso viviamole queste ‘stramaledetteì feste con lo spirito sereno anche e sopratutto quando ci danno l’opportunità di esprimere qualcosa di noi che a volte pudicamente ‘ci’ nascondiamo.

Non me ne vorrà il mio amico Mauro se a sua insaputa e a tarda sera, vi consegno il suo  struggente Pasqua pensiero e non me vorrete voi se ho posto un accenno si serietà dolce- amara all’Elisir di erbe alpine.

Buona Pasquetta e Grazie.

sheraTeniamocistrettistretti anzi strettissimi

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a mezzogiorno, dal prato di casa mia: mai vista una pasqua cosi`.

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aguzzando lo sguardo e lo zoom, ecco gli Appennini lontani, con le cime coperte di neve

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sdraiato nell’erba, mi faccio attraversare dalla resurrezione della natura.

ma noi, no, non risorgeremo,  perche` risorge il prato, ma non il singolo filo d’erba del prato, dopo che e` seccato.

ma la luce e` talmente intensa, i sorrisi dei nipoti cosi` vicini alla mente, che questo nostro essere effimeri appare oggi un regalo piu` che una maledizione.

e` soltanto la mortalita` che ci regala la gioia della vita che si rinnova.

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a Gaza Mohamed Abu Omar ha scolpito nella sabbia della spiaggia“sto ritornando”.

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Mohamed Abu Omar e` stato ucciso dai soldati israeliani assieme ad altri 16 palestinesi, la vigilia di Pasqua, mentre centinaia sono i feriti.

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Mohamed Abu Omar non tornera` mai piu`.

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