
- Nella sua lunga carriera BB ha sviluppato uno stile distintivo, una miscela perfetta di morbidezza pop, tocchi jazz, fioriture orchestrali importate dalla musica classica.
Ci sono giovani…
Rutger Bregman (Westerschouwen, Paesi Bassi, 1988) è uno dei giovani pensatori europei più promettenti.
È uno storico, scrive per il quotidiano olandese “De Corrispondent” e ha ricevuto due nomination per il prestigioso European Press Priz.
Non lasciatevi scappare questo suo ultimo libro non fosse altro perché è riuscito a rendere possibilista la mia opinione, tendenzialmente cinica . soprattuto in questo periodo post-pandemico che sta dando purtroppo il peggio di sé.
Una nuova storia (non cinica) dell’umanità è scritto in maniera brillante. Ricco di riferimenti a studi ed esperimenti che denotano l’importante lavoro di ricerca, non privo di qualche curiosità.
Arriva l’inverno!
Avremo oltretutto più piacere a stare al calduccio e un buon libro è un compagno inestimabile… “tutto il resto è noia” (ops… quasi tutto).
…dimenticavo! Scusatemi per l mia presenza altalenante che però non esclude i miei abbracci strettistretti anzi strettissimi ❤
“A Parigi tira aria di tempesta e di sinistra. Durante un inverno particolarmente rigoroso, il Governo francese firma un decreto che obbliga i proprietari di case con più di cento metri quadrati a ospitare precari e senza tetto per svernare la stagione. In un immobile del VI arrondissement, una famiglia di destra e una coppia bobo di sinistra non gradiscono. Dopo tentativi falliti di resistenza, cedono all’inevitabile e ‘vincono’ un ospite a testa. Ma è soltanto l’inizio. Tra meschinità e altruismo, villania e cortesia il condominio implode sotto lo sguardo scontroso di una portinaia fascista e riconoscente per i suoi venticinque metri quadri.”
Ecco in breve la tram che innesca una acuta e irriverente commedia francese dello scorso anno ‘Benvenuti..ma non troppo’ che mi è tornata alla mente leggendo del grande freddo siberico che ha colpito la nostra penisola (come se l’inverno fosse diventato un optional) e l’emergenza dei senzatetto polvere nascosta sotto il tappeto che una volata di vento riporta in superfice.
‘Clochard’! Questo linguaggio politically correct che serve a dare un pizzico di esotico ad una emergenza concreta e cruda che esiste ogni giorno e ogni notte, che le intemperie acutizza ma che è fatta di persone, donne e uomini, cui la vita ha tolto tutto e che avrebbero diritto ad essere nominati senza falsi pietismi.. stuoli di sacchi a pelo ai bordi di grandi stazioni, cartonati sotto i ponti.
Insomma i volontari si danno da fare con i fatti, tanti, troppi, concionano dai loro pulpiti, questo film Benvenuti …ma non troppo, offre una soluzione mettendo a nudo la pochezza umana.
Certo nel film tutto finisce a tarallucci e vino ma un piccolo tarlo lo innesca: Cosa saremmo concretamente disposti a fare? Cosa stiamo facendo? Io, voi non ‘la gente’? Stiamo davvero diventando tutti migliori di fronte alle nuove povertà soli perché ci commuoviamo? Alexandra Leclére, regista e sceneggiatrice di La grand partage seppure ricalcando i vecchi stereotipi sembra crederci.
Clochard.
Per tante ragioni, mancati versamenti di taluni condomini, certamente per gestione a dir poco maldestra dell’amministratore, Il mio piccolo condominio (4 piani per 3 appartamenti a piano, è dal 3 dicembre al freddo ed aggiungerei – in questi ultimi giorni – al gelo. ‘Pare’ che senza preavviso l’Italgas ci abbia interrotto non solo il servizio ma non ce lo riattivi, questo è certo, perché “clienti insolventi e non affidabili!”
Italgas avvalendosi del nuovissimo, fesco fresco, decreto xxy ha facoltà di interrompere e NON riattivare il servizio peer morosità ma è andata oltre mettendoci in una black list di cattivi pagatori sicchè soltanto in data 24 dicembre si è trovato un nuovo gestore disposto a darci la fornitura.
Tempi di riallaccio da parte dell’Italgas per consentire al nuovo gestore di fornire il gas metano 10 giorni lavorativi e previo ottenimento di nullaosta di ‘terzi’ valutato in 90 giorni. Quest’ultima formuletta mi ha messo in grande allarme e – ovviamente – con le feste di mezzo non ho avuto lumi. I semplici 10 giorni lavorativi significa non prima del 10/15 gennaio, sperando che tutto vada per il meglio sulla clausoletta sibillina dei 90 giorni dei terzi (immagino Italgas dalla quale però abbiamo sempre in data 24 dicembre ottenuto conferma di avvenuto pagamento e cessazione di morosità.)
Per il momento utilizziamo con grande parsimonia due termosifoni ad olio e borse dell’acqua calda comprate all’uopo.
Sally mi guarda
MI chiede aiuto
Vi assicuro che non è affatto piacevole mentre cerco di vedere almeno un lato positivo nella mia pelle del viso bella bianca e tesa, il naso che tende al gocciolio, e le guance arrossate che mi erano valsero quando ero molto piccola e vivevamo a Torino il soprannome di Pumin ovvero meletta. Riprende a gocciolare il naso….mannò sono lacrimucce che neppure riescono a scendere del tutto perchè stringo le labbra e penso alla voce di mia nonna che mi avrebbe ripresa :
“Pumin…Pumin… ma che sono questi piagnistei!”
Brindiamo…
Ogni volta che penso a Erto
il mio vecchio paese, quello abbandonato dopo il Vajont, con le vetuste case una attaccata all’altra e le vie di acciottolamento buie e strette
la memoria va verso l’inverno.
Il primo ricordo è il tempo degli inverni, la memoria è quella della neve. Notti infinite, silenzi laboriosi, lunghi, pazienti, interrotti solo ogni tanto da sprazzi di allegria nelle feste di Natale e
Capodanno.
Pensieri e fotografie di Mauro Corona
In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l’uomo che ha l’acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane. (Jacques Prevert)
…e intanto piove e grandina nel mio giardino
mentre nel cielo sulla città le nuvole rilasciano dichiarazioni di pace