Eastern?

colombaulivo

La colomba è simbolo di pace fin dai tempi di Noè.

La Genesi racconta come Noè inviò proprio una colomba per conoscere in quali condizioni fosse la terra in seguito al diluvio universale e quando questa tornò con un ramoscello di ulivo nel becco decise che si poteva lasciare l’arca.

La colomba col ramoscello di ulivo è stata usata inizialmente come simbolo religioso ed in seguito venne adottato anche come simbolo laico ed a renderlo popolare fu Pablo Picasso.  Infatti nel gennaio 1949 il Partito comunista francese chiede a Picasso un disegno come simbolo del movimento per la Pace e lui  traccia la sagoma di una colomba che ricordava  quelle della sua infanzia a Malaga.

Eastern?

«Un uomo di pace muore/ e un centinaio di guerre cominciano/ Voi continuate a uccidere la gente/ nel suo nome cristiano/ Io credevo che lui dicesse/ Io credevo che lui dicesse/ che è peccato..»

I Jefferson Airplane non furono mai allineati ad alcun potere costituito, Chiesa cattolica compresa: «Easter?» del 1972 volutamente provocatoria. Ossia il concetto di Pasqua con tanto di punto interrogativo.

Con un grande abbraccio e ancora un augurio per tutti noi.

Deep blue day

Bruxelles ore 9.15   –  “Attacco all’Europa, terrore a Bruxelles: attentati in aeroporto e nel metrò. Sotto attacco anche il centro della
città e l’area dove si trovano gli uffici dell’Unione Europea. I media: “Almeno 34 morti”.
Is: “Siamo stati noi”

 “Trema la nostra vita
percossa dal bisogno.
Si spacca nella sete.
Precipita
la vita nostra.
Senza appello.
Gridi, dubbio,
paura.”
“II rumore degli assedi
è lampo soffice.
Scalzo
chiusa la bocca
riposa tremando.”
(Pietro Ingrao, Il dubbio dei vincitori)
Deep blue day (Brian Eno)

Nel 1958 Peter Segel ispirandosi ad una vecchia ballata ucraina tramandata da Mikhailk Sholokhov nella sua epopea cosacca ‘Il placido Don’, ha scritto una delle più grandi canzoni pacifiste:
Where  have all the flowers gone  –  Peter Segel

imagine (primavera)

“Per quanto gli uomini, riuniti a centinaia di migliaia in un piccolo spazio, cercassero di deturpare la terra su cui si accalvano,

per quanto la soffocassero di pietre, perché nulla vi crescesse,

per quanto estirpassero qualsiasi filo d’erba che riusciva a spuntare,

AMA

per quanto esalassero fumi di carbon fossile e petrolio,

per quanto abbattessero gli alberi e scacciassero tutti gli animali e gli uccelli, –

la primavera

ficus

era primavera anche in città. . . .

rosa

Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini.

Ma gli uomini – i grandi, gli adulti – non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri.

Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera,

non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone

alla pace,

alla concordia e

all’amore,

sallynclinata

ma sacro e importante fosse

quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi l’un l’altro.”

(Lev N.Tolstoj, Resurrezione  -Foto Sherazade, Giardino e Sally

Banco del Mutuo Soccorso . Canto di Primavera https://youtu.be/azpJd-dzV4k

 

‘io sono molto dolce!’

spade di luce

foto sherazade – Roma, Parco delle Valli

Wonder Woman:   ‘A volte la forza non deve servire a combattere.’
Wonder Woman:   ‘Tutto okay?’
Shayera:     ‘Sì. Non pensavo avrei avuto bisogno di una giacca dove eravamo dirette. Tu non hai freddo vestita così leggera?’
Wonder Woman:   ‘Per niente!’
Shayera: [Sarcastica]    ‘Certo che no. Le principesse non hanno mai freddo. Le principesse non mostrano mai un minimo di dolcezza nemmeno  all’inferno!’
Wonder Woman:   ‘Io sono molto dolce!’
Shayera:   ‘Sicuro! Non mi sorprenderebbe sapere che tu …’

Perche non provate a improvvisare il seguito?

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calzenere

E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

Costantino Kavafis

(foto sherazade)

7 marzo prima dell’8 marzo

 

Sex & the city – Primo appuntamento

Chi, soprattutto nelle molte riprogrammazioni a tappeto,  non conosce questa serie che in qualche modo ha rotto (almeno in Italia) il tabù del ‘Si fa ma non si dice’ riferito al sesso delle donne?      La serie infatti racconta la vita amorosa e l’amicizia tra quattro giovani  single della ‘upper class’ newyorkese  di cui Carrie è la voce narrante.

Carrie è una giovane ragazza newyorkese  che racconta  in una sua piccola rubrica giornalistica di costume spaccati di vita di fine anni Novanta.  Prende spunto da una domanda o da un avvenimento e lo sviscera con sarcasmo ed umorismo  parlando  di uomini, di sesso e di relazioni sentimentali.. Carrie è tuttavia una grande sentimentale fondamentalmente  alla ricerca «dell’amore totale, ‘ridicolo’, scomodo, spossante, che ti consuma e non ti fa pensare ad altro».

Miranda Hobbes  è rappresentata come una donna in carriera: decisionista e decisamente bruttina, avvocatessa, ha una visione molto cinica degli uomini e delle relazioni. Migliore amica di Carrie, è una donna tenace e concreta, non si apre facilmente, e sa mascherare molto bene la sua vulnerabilità.

Charlotte York è una gallerista ed è la più tradizionalista tra le quattro amiche: il suo ideale di rapporto è basato sulle «regole» dell’amore e degli appuntamenti: ogni cosa a suop tempo!  Crede fermamente nel vero amore ed è alla costante ricerca del Principe Azzurro.

Samantha Jones ha superato la trentina, è la meno giovane del gruppo e possiede un’agenzia di pubbliche relazioni. Seduttrice e libertina, evita ogni coinvolgimento emotivo nei suoi appuntamenti sessuali e non va molto per il sottile.

La prima puntata di Sex and the City fu trasmessa  nel 1998.  Fece scalpore da subito per la franchezza dei dialoghi delle quattro donne e per il loro rapporto col sesso («Finalmente le donne parlano apertamente di sesso come gli uomini!, fu decretato.

Politicamente scorretto, questo è stato Sex &  the city e al di là di ogni facile  esemplificazione ed ironia in ognuna delle protagoniste c’è molto di noi (almeno di me) che per un certo pudore atavico tendiamo a non dire…

s(p)esso e volentieri

ma con passione e,  possibilmente mantenendo (non sempre ma di tanto in tanto)  lo sguardo incantato del primo appuntamento.  Non è detto che il postino suoni sempre due volte, sopratutto in tempo di e-mail.

“La zia Daniela s’innamorò come s’innamorano sempre le donne intelligenti: come un’idiota.”

Un libro che vi regalo per l’ 8 marzo…

Donne per le quali “l’amicizia tra uomini e donne è un bene imperdonabile”, donne che hanno “un tale subbuglio nel cuore” che per ventilarlo lasciano le porte aperte, “così che chiunque poteva entrare e chiedere affetto e favori senza neppure bussare”, donne che danno baci “di quelli che le donne innamorate regalano perché non sanno più dove metterli”.

(sorridi e spera) Io sono l’amore

Eravamo  molto piccoli mio fratello ed io,  e ricordo nitidamente alcuni tardi pomeriggi d’inverno, odore di sugo,  mia madre che cominciava a cucinare, la radio sintonizzata sulla musica classica orario preciso dedicato all’opera.  Franco Corelli, Mario del Monaco, e Renata Tebaldi  soavissima voce argentina, Maria Callas ma io ero innamorata di  Franco Corelli che era bellissimo.

Grazie anche a questi ricordi Io amo l’opera e succede che io mi ritrovi a cantare  romanze o duetti indifferentemente maschili e femminili.

Non tremate non sono una Marguerite   https://tersiteblog.wordpress.com/2016/03/01/marguerite/    sono intonata e conosco la musica.

Ieri Roma ci ha regalato un meraviglioso anticipo di primavera io mi sentivo energica e molto  vitale, cantavo Mascagni, L’amico Fritz, il duetto delle ciliegie… oggi no, non ci sono ciliegie ma pioggia e freddo, come i gamberi siamo tornati indietro.

Una melanconia pericolosa, insinuante,  e l’aria è venuta da sé ed è quella dell’Andrea Chénier di Giordano .     E’ Maddalena a cantare  e non vi racconterò niente perché questa romanza è stata sapientemente utilizzata nel  film  Philadelphia del 1993 (diretto da Jonathan Demme con Tom Hanks e Denzel Washington)  il cui tema   principale è l’ Aids  che raggiunse il culmine della sua drammaticità negli anni novanta (Freddy Mercury morì nel 91 avendo prima dichiarato la sua malattia)  quando curarsi era pressocchè impossibile e si moriva di deperimento organico ripudiati dal mondo intero come lebbrosi.

La scena che vi propongo è di grande pathos e racchiude entrambe le opere.

(Brevemente. Andrew Beckett (tom Hanks)  giovane avvocato, è stato licenziato dallo studio legale presso cui lavora. I suoi colleghi sostengono che non era competente; Andrew afferma di essere stato licenziato perché malato di AIDS. Deciso a difendere la propria reputazione, Andrew assume Joe Miller (Denzel Washington) un avvocato, perché lo rappresenti nella causa per licenziamento illecito.)

Forse  domani potrà riservare altre melodie, allegre  suggestioni colorate?

Primavera.

fiorime

Sorridi e spera! Io sono l’amore.