Siamo arrivati a Novembre.
Un Novembre anomalo con una media, a Roma, di 26°/14° che alla lunga sfiancato. E se ci mettiamo il ritorno dell’ora legale, buio alle 5pm e finestre spalancate…
Le cose per me non vanno. Mio fratello mi ha lasciato un vuoto immenso e ci sono momenti che improvvisamente mi scontro con la realtà e mi spuntano le lacrime, come ora, e so che lui non lo vorrebbe. Oggi con questa bella, calda. giornata, avremmo pranzato in giardino parlato di tante cose e soprattutto mangiato perché Fracis era un buongustaio e i suoi apprezzamenti mi inorgoglivano non poco visto che sono una cuoca mediocre ma che sa applicarsi.
Mi sono comunque esibita nel ‘mio’ castagnaccio, molto ben riuscito.
Il Castagnaccio è dolce autunnale tipico della regione toscana; una torta semplice e povera a base di farina di castagne, uvetta, pinoli e rosmarino; dal sapore rustico, poco dolce e una consistenza morbida, umida, quasi tenera al centro. Una preparazione deliziosa, che ha antiche origini contadine nelle campagne toscane nel 1500; quando conpochi ingredienti, semplicemente mescolando acqua e farina di castagne; veniva fuori un piatto energetico e gustoso anche per il giorno successivo! Ben presto si diffuse intutta la zona appeninica del centro Italia; assumendo nomi diversi come Baldino, Pattona; per poi giungere nell’ 800 anche nelle regioni del settentrione; dove la Ricetta Castagnaccio fu arricchita con uvetta e pinoli.
Inutile riportarvi la ricetta che travate facilmente in rete. Io uso arricchire il Castagnaccio cpn uvetta e pinoli.
Da bere naturalmente un buon vino Novello toscano come il Banfi- Santa Costanza.
Forse a breve è prevista pioggia…David Garrett e Guns ‘n Roses per la vita!
Teniamoci strettestretti anzi strettissimi