Felicità è il tuo bambino tra le braccia

Sono cose che capitano il giorno prima”

“Il giorno prima di che?”

“Il giorno prima della felicità.”

Erri de Luca (Luca!!!)

Era ieri all’ora di oggi. Certo, il giorno prima della felicità che racchiude il senso della mia vita, e in parte della sua. 

Era ieri all’ora di oggi di tanti anni fa che, con quanta più forza ho potuto,  ho spinto fuori da me quell’esserino   grinzosetto e bellissimo che ha salutato il mondo con uno strillo acutissimo. 

Era ieri all’ora di oggi che io e il mio compagno piangevamo abbracciati, entrambi spossati da quel miracolo  che tuttavia non ci ha salvaguardato. 

Era ieri, qualche ora dopo, quasi come oggi,  che l’ho stretto per la prima volta tra le mie braccia, lineamenti di porcellana, con quel suo odore inconfondibile di cucciolo che hanno tutti i cuccioli. 

Ed è oggi, all’ora precisissima di oggi –  31 luglio – che vi lascio in tutta  fretta perché domani, ovvero tra poche ore,  comincerò ad organizzare una super cena.

Ciao Lù. Buon compleanno anche da qui.

Mondo cane

E’ una vita terribile per una parte considerevole degli esseri viventi di questo pianeta siano essi grandi quanto un elefante o piccoli come un topino da laboratorio.
Una vita ingiusta per milioni di bambine non nate, donne malmenate, bambini sfruttati, malattie e fame passando anche per le morti e le mutilazioni causate da ignobili guerre, uomini resi schiavi da altri uomini.

Eppure ogni tanto accade che per e(a)ffetto di persone generose in questo oceano di indicibili sofferenze una goccia evapori verso il cielo annullando tanti piccoli frammenti di dolore che ricadranno su  un mondo migliore.

Questo accade oggi che sono cominciate le adozioni dei Beagles  del  famigerato allevamento di Green Hill,  così sottratti al mercato della sperimentazione animale.
Solo una goccia ma caccerà la paura e il dolore e ridarà vita e amore a  1.200 ‘amici dell’uomo’ che in questo caso rappresentano una minima parte degli oltre 850mila (stime ufficiali ) di animali che ogni anno vengono ‘usati’ per la sperimentazione.

Oggi sento di avere una buona ragione per sorridere.

Lei è una femminuccia (una “fattrice”!)  sarà Vegan nella sua nuova vita. Ciao Piccola, una lunga carezza.

Music in the air, Roma d’estate

Oggi, ci i sono rimaste poche cose belle nella vita, una è di queste la musica, in subordine il rito della condivisione adrenalinica in un concerto e…un concerto di Ben Harper ti manda in solluchero e te ne freghi per due ore e mezza dello spread, della spending, di Monti e Tremonti, delle tue paturnie e voli come un palloncino rosso, liberato (o sfuggito) in alto e a occhi chiusi lasci che la melodia ti porti in un altrove avvolgente.

E le ste(A)lle stanno a guardare

“Lo scriva pure, non me importa un cazzo….

Sono vittima di invidie,  Mangano il mio eroe.”

A ripeterlo per la seconda volta non è un mocciosetto grintoso che vuol far carriera nella mafia, così come un certo tipo di  ragazzine di questi giorni vorrebbero essere come Belen,  farfallina inclusa. No, questa concetto è stato ribadito da un tal Marcello Dell’Utri,  in odor di mafia da sempre, che la magnanimità connivente (una mano lava l’altra) di Silvio Berlusconi – sua la paternità di un’altra frase celebre: “Lo stalliere Mangano fu un eroe” – ci ha imposto come senatore della nostra Repubblica ed è  tutt’ora in carica mentre le sue vicende giudiziarie hanno ripreso, come dire?,  nuova linfa anche se questa volta il povero Berlusconi sarebbe la vittima, vittima?  Si, da parte di  Dell’Utri che lo avrebbe ricattato a suon di milioni.

 

 

Niente sesso a Jurassic Park

L’estate si sa accende anche i più sopiti ardori, avvia teneri virgulti ai piaceri della carne condita con o senza romanticismo e, complice la tranquillità, forse anche la noia di trovarsi improvvisamente “a riposo”, la specie umana si risveglia godereccia in ogni sua manifestazione.

Ecco che, improvvisamente, ci si interessa alle tecniche di accoppiamento dei dinosauri perché trattasi di bestioni di oltre 12 metri di altezza e del peso di 30 tonnellate.
E dove avveniva l’accoppiamento? Perché nessuno ce l’ha mai detto? Si suppone in acqua per mitigare alle femmine l’aggravio dell’enorme stazza dei maschi, ovvio. Lungimiranza della natura, raramente tenuta in debito conto.
Ma poi s’alza anche la voce dell’esimio dottor Gregory M. Erichson, biologo evoluzionista, che afferma: ”Non credo vi siano molti dubbi al riguardo:i dinosauri strofinavano i propri organi genitali nella stessa posizione utilizzata dai cani per riprodursi”.

Chissà perché a me questa fotografia, unita alla martellante notizia della nuova scesa in campo (ormai sterpaglie) di Silvio Berlusconi ha messo tanta tristezza. Non un ritorno al futuro ma ad un passato trapassato un po’ “zozzone”: assisteremo ad altri accoppiamenti, s’alzeranno i toni, insomma un deja vu per niente rassicurante…

“E speriamo che io me la cavo”
(dal bel libro – che vi consiglio – di Marcello Dell’Orta)

Sebben che siamo donne

Solo il 4 luglio, Michela Marzano riferendosi all’ennesimo omicidio, femminicidio, è il termine più appropriato, di una giovane donna da parte del convivente scriveva:

“Gli uomini che nascono con il giogo sul collo, nutriti e allevati nella servitù, si accontentano di vivere come sono nati, e non riuscendo ad immaginare altri beni e altri diritti da quelli che si sono trovati dinnanzi prendono per naturale la condizione in cui sono nati”.
Questo è il famoso passaggio del Discorso sulla servitù volontaria (1548) di Étienne de La Boétie. Ed è forse l’ unica chiave per cercare di capire come sia possibile che tante donne, nonostante le violenze fisiche e psicologiche che subiscono quotidianamente, restino poi accanto ai propri carnefici.”

I quotidiani di oggi, a due giorni di distanza riportano la tragica morte di una donna al nono mese di gravidanza, madre di due bambini, arsa viva ‘probabilmente’ dal marito.

Vi prego, firmate l’appello per fermare questo dilagante femminicidio perchè le cinquantaquattro donne uccise (senza contare le molte violenze subite quotidianamente, denunciate e non) solo  nel 2012  al momento della stesura del testo,  oggi sono diventate cinquantasei.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/07/04/quelle-donne-che-restano-con-il-marito.html

Firmate l’appello anche voi  uomini, nostri compagni, perchè l’immagine che danno questi carnefici vi danneggia tutti.

Sebben che siamo donne, paura non abbiamo! Non dobbiamo averne.