Pink champagne on ice…

Come faccio a dirvi che tra questi alti e bassi di temperature che pare raggiungeranno i 39/40° gradi nei  prossimi  giorni di agosto… come faccio a dirvi che ‘ho fuso’? Che mi allontano da tutto e tutti per un poco?

Il  31 luglio nasceva mio figlio  e a dispetto del cambiamento climatico già allora da fine maggio io rosolavo nel letto infocato e zeppo di sudore, immobile il più possibile, perché il piccolo non nascesse anzi tempo e dunque da me nessun lamento: stoicamente tacevo :

‘Sono cose che capitano il giorno prima’

‘Il giorno prima di che?’

‘Il giorno prima della felicità’

Erri de Luca

Poi venne il giorno e in rapida successione il novello padre ebbe la geniale idea di trasferirci dal secondo piano  dell’ospedale tutti e tre a 2000 metri di altezza ed il neonato non la prese bene. Si doveva essere reincarnato in un’aquila tale erano i suoi strilli.Due giorni e via.

Scendemmo verso il mare giù sull’Adriatico e il 10  agosto, cominciammo a bussare ad ogni albergo dai 5 stelle (non acora uniti in movimento) per scendere via via che ricevevamo rifiuti ‘Al completo’.

Trovammo rifugio la sera tardi in una pensione a Porto San Giorgio ma era tutto talmente sconfortante e la situazione oggettivamente difficile che la mattina riprendemmo la strada per Orvieto dove finalmente potei serenamente  guardare in viso e fare conoscenza con mio figlio, tenerlo stretto e incredula la le mie braccia  – se chiudo gli occhi provo ancora oggi la stessa sensazione – ammirando i suoi lineamenti di porcellana, respirando quel suo odore inconfondibile di cucciolo che hanno tutti i cuccioli.

Piccola, lunga digressione …

Vi dedico una delle mie canzoni preferite di sempre. Lasciate  perdere il senso stretto e le molte bizzarre interpretazioni sul testo. Godetevi la musica e immaginatevi in California: non conosco ancora nessuno che non abbia desiderato ‘la’ California, i suoi colori, la sua identità culturale, la bellezza del suo Oceano Pacifico, The golden State con riferimento alla ‘corsa dell’oro’ che fece la fortuna del cinema americano, ma anche Stato del sole proprio per il suo clima.

E allora teniamoci stretti per mano,  chiudiamo gli occhi,  California sia! e soprattutto Hotel California (1977 successo megagalattico degli Eagles)

A presto amici cari. Amiche carissime. A bientot 🙂

Quanti anni hai (bambina)

Non lo dico…

Sono stata una mamma sui generis,  decisamente  poco formale nell’abbigliamento e negli atteggiamenti,  una comunista che portava il suo piccolo traballante alla materna di  una scuola di Benedettine di clausura (!) e lì successe che  un compagno di asilo  – sicuramente sollecitato dalla curiosità materna – gli chiedesse:

‘Quanti anni ha tua mamma’?

Io gli dissi di rispondere :

‘Una trentina…’

Credo un paio di anni dopo mio figlio tornò alla carica:

‘Mamma ma per quanti anni ne avrai ancora una trentina?’

Ecco questo per dire che oggi mio figlio ha, lui, una trentina di anni e che in ogni caso – facendo i  debiti scongiuri (non ci credo ma non si sa mai) – io continuo a sentirmi , se non proprio tutti i giorni, una sgarzellina.

Dunque

‘Tanti Auguri a me’  e attenti a non omaggiarmi VOI !

sherancoraquiteniamocistrettistrettiebrindiamoinsieme

……

‘Possano le tue mani essere sempre occupate
possa il tuo piede essere sempre svelto
possa tu avere delle forti fondamenta
quando i venti del cambiamento soffiano
possa il tuo cuore essere sempre gioioso .’
possa la tua canzone essere sempre cantata
possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane.

‘tana liberi tutti’

Sally just ready to go

Che c’è di male nella libertà? La libertà è tutto.
Ah sì, è vero: la libertà è tutto, d’accordo… Ma parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse. Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato. E bada, non dire mai a nessuno che non è libero, perché allora quello si darà un gran da fare a uccidere, a massacrare, per dimostrarti che lo è. Ah, certo: ti parlano, e ti parlano, e ti riparlano di questa famosa libertà individuale; ma quando vedono un individuo veramente libero allora hanno paura.”

Easy rider, 1968

Buon fine settimana a tutti voi.  Teniamoci strettistretti ma dopo una ricca doccia!

33 gradi e oltre…

Vero è che ‘Il mattino ha l’oro in bocca


Tuttavia l’aria presto si surriscalda…

sin quando la magica luna non si affaccia

Buon fine sabato e buona domenica mes amies et amis.

Un post che non è un post, miserello miserello 😦

Arricchitelo voi con una canzone d’estate, prego!

(Foto sherazade)

Luglio (vado al massimo)

Luglio è l’estate .
Ogni anno, come se la mia anima inserisse il pilota automatico e chiudesse i finestrini del quotidiano e del pessimismo, Luglio mi trasmette l’emozione dei vent’anni e il senso di un’attesa luminosa .

“A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e attraversare la strada, per diventare come matte, e tutto era bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che succedesse qualcosa, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, o magari venisse giorno all’improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare fino ai prati e fin dietro le colline… “(La bella estate, Cesare Pavese 1949 )

Il 1° luglio ( 1804) nasceva la scrittrice francese Amantine Aurore Lucile Dupin che noi tutti conosciamo con il nom de plume di Georges Sand.

Scrittrice prolifica, donna libera e libertina che spesso si veste da uomo, fortunata o sfortunata in amore ebbe un marito, due figli e molti amanti. Amori anche contestati soprattutto per quanto riguardò la sua relazione con il giovane talentuoso e timidissimo Chopin. Quale che fosse il giudizio altrui George Sand aveva un’idea ben chiara del concetto di felicità a cui molto si concesse.

“Esiste nella vita una sola felicità: amare ed essere amati.”

Georges Sand, una donna con i pantaloni, sicura e caparbia nelle sue decisioni come io tendo ad essere


il 10 luglio (1871) nasceva Marcel Proust, francese, fiore all’occhiello della letteratura mondiale, pietra miliare della letteratura di tutti i tempi.
Si può non credere al linguaggio astrologico dei segni zodiacali ma anche se in nodo irrazionale tutti i segni sono inequivocabilmente accumunati da alcune caratteristiche. Così i cancerini hanno simili caratteristiche contrastanti: precisi negli obiettivi ma con l’animo lunare e sognatore con un senso forte della nostalgia del tempo e nella Recherche ovvero A la recherche du temps perdu si esplicita tutto il sentire di Proust e di chi se ne è innamorato ritrovando, segno o non, attraverso la malinconia del passato il tempo perduto.
Proust che rivive nel sapore delle petites Madeleines momenti irrisolti del suo passato:

“All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di maddalena che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio….”

E ancora:
“La musica, molto diversa in questo dalla compagnia di Albertine, mi aiutava a scendere in me stesso, a scoprirvi qualcosa di nuovo: la varietà che avevo invano cercata nella vita, nel viaggio, di cui tuttavia la nostalgia mi era data da quel flutto sonoro che faceva morire accanto a me le sue onde soleggiate. “

E giorno dopo giorno arriviamo al (mio) 21 luglio e nel 1948 nasceva Cat Stevens musicista e cantautore inglese.

Ancora Luglio. Non posso non rivolgere un pensiero amoroso e goloso a mia madre che maestra dei cibi semplici e attenta al cambio delle stagioni riempiva e sfornava nell’invitare a cena noi tre figli, teglie di melanzane, peperoni e zucchine ripiene. E di quest’ultime eccovi la sua ricetta.

Zucchine ripiene
4/6 zucchine mesie – 100 gr. Di parmigiano – 2 pomodori piccoli – prezzemolo –
150 di ricotta – 50 gr di pangrattato – 1/5 cipolla – sale e olio di oliva qb

Lavate le zucchine, eliminate le estremità e tagliatele a metà per il lungo – Svuotatele della polpa interna, in modo da creare delle barchette – Tritate finemente la polpa e mescolatela insieme alla ricotta, al parmigiano, al prezzemolo e al pangrattato – Sminuzzate la mezza cipolla e mettetela a rosolare con un po’ d’olio in padella – Unitevi i pomodori tagliati a cubetti, salate e pepate – Fate cuocere per circa 10 minuti, poi lasciate raffreddare – Unite i pomodori cotti al resto del ripieno e amalgamate – Riempite le zucchine con il composto così ottenuto – Ungete con un po’ d’olio una teglia, disponetevi le zucchine e infornate a 180°C per 20-30 minuti.

Dulcis in Luglio un grande concerto di Vasco Rossi ad onorare 40 anni di carriera. Perché Vasco? Mi unisce il ricordo di un concerto a Catanzaro, un Luglio di tanti anni fa. Il primo concerto di mio figlio, ragazzetto tredicenne che, anche lui, Leone di Luglio, il 31, dopo aver lievitato in me finalmente mi liberava di un primo fardello. Figli piccoli, piccoli pensieri…

Luglio. Io ‘Vado al massimo’ e voi?

Ps. Naturalmente la canzone per eccellenza sarebbe Sally ma davvero è troppo triste per un post che non lo vuole essere.