” I bambini furono tra i più esposti alle violenze dell’ Olocausto.
In tutto, si calcola che (cifra per difetto) un milione e mezzo di bambini e ragazzi sia stato ucciso dai Nazisti e dai loro fiancheggiatori.
Di queste giovani vittime, più di un milione erano Ebrei, mentre le altre decine di migliaia erano Rom (Zingari), Polacci e Sovietici che vivevano nelle zone occupate dalla Germania, nonché bambini tedeschi con handicap fisici e/o mentali provenienti dagli Istituti di cura
Il destino dei bambini, Ebrei e non-Ebrei, poteva seguire diverse vie:
1) i bambini venivano uccisi immediatamente, al loro arrivo nei campi di sterminio: 2) potevano venir uccisi subito dopo la nascita, o mentre si trovavano ancora negli Istituti che li ospitavano; 3) i bambini nati nei ghetti e nei campi potevano sopravvivere quando gli altri prigionieri li nascondevano; 4) i bambini maggiori di 12 anni venivano destinati al lavoro forzato o erano usati per esperimenti medici; 5) infine, vi furono i bambini uccisi durante le operazioni di rappresaglia o quelle contro i gruppi partigiani.”
shmm. Org )
Di testimonianze e racconti, importanti e approfonditi su questa Giornata della Memoria avremo dodo di ascoltarne molti.
Ricordiamo! e soprattutto non perdiamo occasione, quale che sia, per ricordare ai nostri bambini e ai nostri giovani di sapere mettere frutto bene le loro vite perché questo è onorare quei loro coetanei strappati alla vita.
I riscaldamenti sono spenti e la casa si è raffreddata. Piccoli brividi.
Cappuccino schiumato bollente e la compagnia è preziosa.
Apro il quotidiano e:
” 11 mesi di paura in una cantina e il cuore di Ilja si ferma a 6 anni. ” Dall’inizio della guerra in Ucraina a novembre (ultimi dati ufficiali) oltre 1.170 bambini sono stati uccisi o feriti; chi non fugge vive nel terrore.
Qui, in Italia, bel oltre l ‘ Iran, “Donne Vita Libertà”, non serviva un altro femminicidio. (il secondo del 2023) quello di una giovane donna 35enne romana, Martina, freddata per strada davanti al ristorante dove si era incontrata per l’ultima volta col suo ex compagno per riconfermare il suo desiderio di lasciarlo ma “o mia o di nessun altro” un colpo di pistola e Martina resta a terra.
Poi. . . le comiche ricorrenti sulla monnezza di Roma e la sporcizia, dunque l’ invasione dei prolifici cinghiali.
Il decreto che permette l’uccisione anche in città… la foto di un novello arciere a caccia di cinghiali in zona tiburtina con arco e frecce! Dio non voglia accada il peggio!
ops! Il cielo si è schiarito, un ultino sorso e il cappuccino è finito.
sapere di incontrare qui sorrisi affettuosi di condivisione in questi nostri scambi di Auguri. Improvvisamente oggi anche Roma, immusonita e strapazzata per tante brutture che l’assediano si è svegliata frizzante e imbellita dal sole e un po’ con tutte le persone che solitamente incontro ci sono stati abbracci e parole di fiducia. Durerà da Natale a Santo Stefano però non priviamoci di questo lusso, accantoniamo i troppi doloridel mondo e sorattutto cogliamo l’occasione per un abbraccio strettostretto anzi strettissimo ❤️
Laura Sabbadini ex dirigente responsabile del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell’Istat, all’interno di una intervista risponde così alla domanda :
“Cosa risponde a coloro che obiettano che gli uomini vengono comunque uccisi in misura maggiore delle donne?”
“Che è vero e non solo in Italia. Ma gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.”
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“E poi fate l’amore. Niente sesso, solo amore. E con questo intendo i baci lenti sulla bocca, sul collo, sulla pancia, sulla schiena, i morsi sulle labbra, le mani intrecciate, e occhi dentro occhi. Intendo abbracci talmente stretti da diventare una cosa sola, corpi incastrati e anime in collisione, carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure, baci sulle debolezze, sui segni di una vita.“
Alda Merini
Io me, Sherazade, il figliolo e la cuginetta Michela
Un Novembre anomalo con una media, a Roma, di 26°/14° che alla lunga sfiancato. E se ci mettiamo il ritorno dell’ora legale, buio alle 5pm e finestre spalancate…
Le cose per me non vanno. Mio fratello mi ha lasciato un vuoto immenso e ci sono momenti che improvvisamente mi scontro con la realtà e mi spuntano le lacrime, come ora, e so che lui non lo vorrebbe. Oggi con questa bella, calda. giornata, avremmo pranzato in giardino parlato di tante cose e soprattutto mangiato perché Fracis era un buongustaio e i suoi apprezzamenti mi inorgoglivano non poco visto che sono una cuoca mediocre ma che sa applicarsi.
Mi sono comunque esibita nel ‘mio’ castagnaccio, molto ben riuscito.
Il Castagnaccio è dolce autunnale tipico della regione toscana; una torta semplice e povera a base di farina di castagne, uvetta, pinoli e rosmarino; dal sapore rustico, poco dolce e una consistenza morbida, umida, quasi tenera al centro. Una preparazione deliziosa, che ha antiche origini contadine nelle campagne toscane nel 1500; quando conpochi ingredienti, semplicemente mescolando acqua e farina di castagne; veniva fuori un piatto energetico e gustoso anche per il giorno successivo! Ben presto si diffuse intutta la zona appeninica del centro Italia; assumendo nomi diversi come Baldino, Pattona; per poi giungere nell’ 800 anche nelle regioni del settentrione; dove la Ricetta Castagnaccio fu arricchita con uvetta e pinoli.
Inutile riportarvi la ricetta che travate facilmente in rete. Io uso arricchire il Castagnaccio cpn uvetta e pinoli.
Da bere naturalmente un buon vino Novello toscano come il Banfi- Santa Costanza.
Forse a breve è prevista pioggia…David Garrett e Guns ‘n Roses per la vita!
E poi e’ di nuovo il giorno del tuo compleanno e davvero vorresti essere altrove ma gli amici solerti pungolati dai vari promemoria ti raggiungono con voce festosa in partenza per il Guatemala l’altoparlante che invita i passeggeri al check in.
AuguriAuguriAuguri❤️
Vi consegno a questo spensierato post del 2015 e …teniamoci strettistrette anzi strettissimi.
Quando ti alzi il mattino ricorda quale prezioso privilegio è essere vivi: respirare, pensare, provare gioia e amare.
In questa settimana sono entrata due volte in chiesa.
In questa settimana la mia piccola famiglia ha vissuto il dolore profondo della perdita di un padre, di un fratello di uno zio di un amico sempre presente.
Mi è venuto in aiuto Marco Aurelio per sottolineare – tra i molti – che la vita è questa. Dobbiamo onoraria soprattutto nel dolore e aprirci alle gioie che continuerà ad offrirci se solo sapremo riconoscerle.
Da sabato a sabato.
Con rito misto si sono sposati mio nipote Tommaso e Marilore. I loro due bambini eccitatissimi.
Gioia. E’ con questo sentimento, con queste immagini che vi lascio per un po’.
Oggi sarebbe un perfetto 8 marzo di sole come quelli che ricordo. . . Le manifestazioni festose cui ho partecipato con mia mamma e tante altre donne, compagne.
8 marzo. Mimose sempre.
Nessuna lezioncina d’occasione.
Dovendo fare un reclamo ho chiamato Il mio gestore telefonico. Mi ha risposto una signora da un call center in Romania. Nel salutarla le ho poi chiesto come andassero le cose da loro. “A cosa si riferisce? Al Covid o alla Guerra?”
Due opzioni diversamente tragiche.
Poco da festeggiare, dunque, però soffermiamoci sul senso di questa giornata, orgogliose del nostro essere donne.
Chiudiamo gli occhi allacciamo le nostre mani in un girotondo colorato.