Sally la piccola ve(n)detta a sorvegliare.
(I’ll be back as soon as possible)
Sally la piccola ve(n)detta a sorvegliare.
(I’ll be back as soon as possible)
Piazza della Minerva è una piazza del centro storico di Roma , nel rione Pigna, ed situata in prossimità del Pantheon.
Il nome Piazza della Minerva deriva dall’originaria esistenza in questo luogo di un tempio fatto erigere da Gneo Pompeo Magno e dedicato appunto a Minerva Calcidica, la cui statua oggi si trova in Vaticano.
La basilica di Santa Maria sopra Minerva, baricentro dell’intera piazza, era già citata nel VIII secolo col nome di (ecclesia) “S. Mariae in Minervio”.
Al centro della piazza, e voltando le spalle al convento dell’Inquisizione, si trova fin dal 1667 l’elefantino del Bernini, sormontato da un piccolo obelisco, scavato nel chiostro e proveniente dall’Iseum Campensis santuario dedicato alla dea Iside e al suo consorte costruito a Roma nel Campo Marzio.tra il 43 e il 23 a.C.
Penso che tutti i media abbiano riportato l’ennesimo atto vandalico perpetrato ai danni di questa città meravigliosa che è Roma al di là delle sue disfunzioni e delle diatribe politiche. Questa volta a farne le spese è stato l’Elefantino di Piazza della Minerva ritrovato con una zanna spezzata, per nostra fortuna, prontamente ‘rabberciata’ nell’arco di pochissimi giorni.
Un danno che questa volta mi ha doppiamente e personalmente colpito al cuore e che, sempre più spesso, guardando al degrado generale delle azioni così come dei sentimenti mi fa quasi essere ‘felice’ che mia madre non ci sia più.
Perché adesso? Cosa c’entra con l’Elefantino e Piazza della Minerva mia mamma? Era nata a Roma, è vero ma mia mamma nel 1946
si era sposata a Santa Maria in Minerva e la narrazione di questo suo momento da favola era ricorrente ogni volta che insieme a braccetto o di corsa, io sempre indietro e col fiato corto, attraversavamo la piazza.
Vandali senza memoria della bellezza, senza cultura per il bello. Come si può vivere?
Stay Human
Il violentissimo terremoto, 8.2, che il 13 novembre ha colpito la Nuova Zelanda ha devastato la zona costiera di Kaikoura, provocando frane e smottamenti e distruggendo uno dei paradisi naturalistici più belli e selvaggi del mondo. Fortunatamente i morti accertati non arrivano alle dita di una mano. Non altrettanto fortunati gli animali coinvolti e sconvolti.
Oggi che tutto arriva ovunque e in contemporanea molti di noi sono restati attoniti di fronte al video delle due mucche e di un vitellino isolati sopra un lembo di terra contornati da un’ampia voragine. Si sente il rumore dell’elicottero, il vociare concitato, forse queste mucche ed il vitellino verrano, debitamente imbracate, portate in salvo a scapito di quanti che saranno morti o moriranno.
Ecco subito il parallelo con il ‘nostro’ altrettanto recente e rovinoso terremoto di ‘Amatrice’ del 24 agosto (e successivi) ma che in realtà denomina una vasta area circostante. I morti sono stati moltissimi, si parla di 292 morti e molti feriti.
Queste sono zone di grandi e piccoli allevamenti di mucche o maiali per la produzione di formaggi e di insaccati prelibati. Animali che raramente vivono all’aperto ma che vengono trattenuti al chiuso stretti in angusti abitacoli ed è lì che si trovavano al momento della prima grande scossa di Amatrice.
Impossibilitati a fuggire come in natura avrebbero fatto. Fuggire come Bambi e tutti gli animali della foresta all’ arrivo del fuoco, liberi, morire da liberi.
Tanto dolore per degli animali destinati ad una vita grama? E i bambini e i vecchi? E tutti gli altri esseri umani?
Vero ma l’uomo ha un’intelligenza superiore il bambino anche se solo, un vecchio, fanno tenerezza vengono soccorsi immediatamente, sono in grando di accogliere amore e compassione, accettare l’ineluttabilità dell’evento.
Ma un animale? I nostri più vicini compagni di allegria o solitudine, a loro che si ritrovano soli e spersi cosa raccontiamo e chi?
So di avervi ratttristato e vi prego di perdonarmi dopo esservi soffermati un attimo su questi grandi occhi che ci guardano. ‘I bambini ci guardano’ era il titolo di un bellissimo film di Vittorio de Sica, e lui? lei? ci guarda e non vi è rimprovero ma solo richiesta d’amore.
(foto dal web)
Oggi è una giornata No.
Insomma come si fa ad essere sempre, sempre cosa? Equilibrati ?
Ho la luna di traverso ma per fortuna oggi c’è una ragione in più tra i più che non mancano mai.
Leggo : Ecco la notte della superLuna.
Niente che sia sommessamente normale anche la luna ci si mette perché questa sera la luna piena coinciderà con il perigeo (il punto più vicino alla Terra raggiunto dalla Luna nella sua orbita nel suo moto apparente attorno al nostro pianeta) ed è per questo che apparirà più grande del 14% e (ammesso che riesca a farsi strada tra la foschia densa che a contrassegnato la giornata di oggi a Roma) più brillante del 30% .
Questo straordinario evento lo si osservò nel 1948 e la prossima volta accadrà nel 2034.. proverò a stare a naso in su.
Leggo un altro po’ di notizie e scopro che ci saranno le condizioni ideali per scattare delle foto e che :
“Non bisogna commettere l’errore di fotografare la Luna da sola” ”Nell’obiettivo deve entrare anche un punto di riferimento, un oggetto sulla Terra che dia l’idea del luogo in cui ci troviamo”. E’ permesso anche divertirsi ”fotografando le persone che tengono la Luna in mano, o giocando con la fantasia”. (Bill Ingalls).
Spero ceh qualcuno tra voi ne abbia letto, che abbia la fortuna di un cielo sereno (pare ‘forse’ nel nord-est) di potere fotografare questa magia e che sia tanto generoso da condividere – qui – con noi le sue immagini.
Foto sherazade, Giardino estate 2015
1984/2016
All’uscita dell’album “Born in the U.S.A.”, primo grande successo di massa di Springsteen, Ronald Reagan , in corsa per la rielezione alla Casa Bianca , citò il cantante come esempio positivo dei valori americani. Non da meno fu l’opinionista conservatore George Will che elogiò la canzone perché “i versi dedicati alla chiusura delle fabbriche e ad altri problemi sono sempre punteggiati da una solenne e gioiosa affermazione ‘Nato negli Stati Uniti!”.
Successivamente i ‘valori’ espressi nella canzone vennero rimarcati nuovamente da Reagan. in suo comizio in New Jersey Luogo natale di Springsteen: “Il futuro dell’America vive nei sogni di milioni di cuori che si nutrono dei messaggi di speranza di molte canzone amate dai giovani.. “
The Boss rimandò al mittente questa interpretazione mistificatoria ribadendo che “Il Presidente forse pensava ad un altro album, certamente non ha sentito questo”.
Born in the U.S.A. – proviamo a riascoltarla ancora più attentamente oggi nella versione unplugged – col senno del poi ci accorgiamo che ben oltre la musica quel grido “nato negli Stati Uniti” assume il significato quasi di una disperata condanna.
Dopo un andamento contrario di 8 anni la ruota torna a girare nel verso di prima e Donald Trump sarà al timone degli U.S.A. ma nessun allarmismo perché, per citare l’ americano Bob Dylan premio Nobel 2016 per la Letteratura, nell’ultimo verso della sua canzone:
And if my thought-dreams could been seen
They’d probably put my head in a guillotine
But it’s alright, Ma, it’s life, and life only.
Mia madre raccontava sempre quanto io fossi ribelle nell’ ammettere le mie colpe impertinenti.
Mia madre sorrideva ricordando quando, avrò avuto tre anni, per punizione venivo invitata con il dito indice e la voce minacciosa, ad andare a mettermi con la mia seggiolina seduta in ‘quel’ cantuccio, io petulante rispondessi: “No! Lì no…qua!”
Mia madre mi sussurrava, quando ormai grande mi rannicchiavo a piangere tra le sue braccia, che da piccola niente mi smuoveva al pianto, non un castigo, non un sopruso, non le ginocchia sbucciate se intrepida e spericolata cadevo frenando sul brecciolino del vialetto d’estate nell’emulare mio fratello.
Mia madre si rattristava per certe mie durezze, per il mio non essere diplomatica quel tanto che sarebbe bastato per rendermi la vita più semplice.
Ora mi guardo dentro nel silenzio della casa, le finestre brinate e non so neppure io perché questo groppo; eppure ero proprio io a tacciare mia madre da ‘nostalgica’ in certi suoi momenti di dolce tristezza nel ricordare la sua infanzia.
“E impari che c’e’
felicità
anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri,
che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. “
Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston
Mia madre era bellissima di una bellezza innata e folgorante eppure mai esibita; aveva la dote di sapere ascoltare, era una inguaribile ottimista e la sua risata contagiosa. Il suo cuore aveva mille cassetti ed in ogni cassetto custodiva amori ben distinti, a me sembrava un luogo disordinato eppure lei non ha mai avuto incertezze.
Mia madre ascoltava Elvis Presley.
‘Always on my mind’ . Mi manchi sempre.
Piangerò, ma solo un poco, prendendo sonno.
Teniamoci strettistrette anzi strettissimi ❤️
Non è stato un buon mese questo Ottobre che ci ha appena lasciato.
Io ho imparato a guardare avanti
“Bisognerebbe tentare di essere felici non fosse altro che per dare l’esempio” (Prévert)
che Novembre sia
con il suo grigiore e i suoi languori, la notte che sopraggiunge all’improvviso.
Buon Novembre