Imprime un bacio sulla riva Poi ritorna verso il mare ancora una volta calmo Allo stesso modo mi getto al tuo fianco Come la marea che sopraggiunge con un pensiero ardente Si spalancheranno le tue braccia? Finalmente siamo viso a viso E mentre ci baciamo in abbraccio Posso dire, posso provare Che tu sei l’amore, seireale
Veramente mio sotto la pioggia,
sotto la pioggia, al sole Come la marea e il suo riflusso Trovo la pace nella rete delle tue braccia Bassa marea. “
Non puoi viaggiare su una strada senza essere tu stesso la strada.
Sogno, duplice filo: parallela realtà e dolce riposo…
Ingredienti e dosi per fare il Tequila Sunrise
45 ml di tequila; 90 ml di spremuta d’arancia GIALLA una di media grandezza dovrebbe bastare; granatina q.b.; fetta d’arancia e ciliegina al maraschino per guarnire
Bicchiere : Highball/Tumbler basso
Versate la tequila nel tumbler pieno di ghiaccio . Riempite con il succo d’arancia e poi aggiungete la granatina, che lentamente scivolerà verso il fondo, creando l’effetto cromatico che ha dato il nome al cocktail.
Guarnite con una fetta di arancia e ciliegina e gustate!
Scapigliata e timorosa come fossi appena fuori sa un lungo e travagliato letergo ho assaporato dinuovo il profumo del mare, respirato a pieni polmoni l’aria salmastra, mi sono crogiolata al sole gli occhi chiudi e ‘ quel’ tempo nebuloso e circoscritto carico di dolore è evaporato con le gocce della prima nuotata.
Sunrise anche voi che siete astemi Sunrise : Alba x tutti!
“Quando i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi, vado in riva al mare, e il mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi, li purifica con il suo rumore, e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e confuso.”(Rainer Maria Rilkett)
foto sherazade)
Niente di più languido di questo sottofondo musicale per augurarvi un sereno fine settimana e naturalmente
strettistretti liberandoci il tempo per un tuffo tra cielo e mare quel mare che vorremmo e dovrebbe essere vitalita serena e non campo di battaglie, gioco di muscoli di governi senza scrupoli che spostano umanità a un tanto al chilo rinnegandone l’anima quasi fosse ‘altro’ da quei corpi martoriati e che invece resterà piagata a vita anche quando per un verso per l’altro le acque si saranno chetate.
Roger Caillois – (Reims1913/1978 – sociologo, antropologo e critico letterario francese.
La sua opera, che deve molto all’esplorazione dei mondi poetici dell’immaginario e del fantastico, costituisce un apporto essenziale e perfettamente originale alla critica letteraria e alle scienze umane del XX secolo.
Con un pensiero positivo, almeno così lo vedo io, vi auguro una buona settimana (e credo che ne abbiamo bisogno, apprescindere.
Teniamoci strettistretti anzi strettissimi 🙂
(foto sherazade – mare di Roma (peccato riportate su wordpress perdano smalto!)
Al mare rinasco, ogni estate è come la prima volta, quando lo vidi e chiesi a mia madre, vocina esile che saliva dal basso:
‘Dove finisce?’
Il mare è il mio elemento, mi place, mi mette allegria, mi aiuta a stemperare la tragicità di certi miei atteggiamenti.
Ieri e oggi le prime due giornate godute pienamente.
Un tuffo e poi stesi al sole, silenzio intorno. Solo Cesaria per regalarci le melodie del suo Paese Capo Verde
Per tutti era praticamente la prima uscita dunque alle due quando il sole era più alto noi stavamo nella veranda di un noto ‘pesciarolo’ di Sperlonga vecchia
a gustare tra tante lecornie un profumatissimo :
Tortino di sardine
Ingredienti per 4 pp
700gr di sardine (fresche!) – 1 patata grandicella – 150gr di pachino – 50gr di pangrattata – 1 cucchiaio di pecorino, 1 di origano, 1 spicchio di aglio, olio di oliva.
Lavate le sardine accuratamente deliscate e private della testa e ponetele ad asciugare.
Mescolate in una ciotola il formaggio con il pangrattato, l’origano, lo spicchio di aglio tritato e un po’ di pepe.
Tagliate a fettine sottili come ostie la patata e i pomodorini.
Versate sul fondo di una teglia rotonda 3 cucchiai di olio.
Sistematevi, a strati prima le fettine di patate poi i pomodorini e infine le sardine cospargendo questo primo strato con parte del composto di pangrattato.
Seguite lo stesso metodo per un secondo strato.
Irrorate con un filo d’olio e ponete in formo a 180° circa per una mezz’ora.
Due bottiglie fredde di Lentisco di Terra delle Ginestre a ‘staccare’ da un sapore all’altro.
Un piatto semplicissimo, di pesce azzurro un po’ la Cenerentola tra pesci più rinomati, ma che mangiato sotto le fresche frasche in ciabattine, lo scintillio del mare di fronte prende tutto el sabor de l’alegria. Un’allegria che mi piace condividere con voi con le spalle che scottano e il naso rosso come quello di un clown.
Domani 2 Giugno. Alzerò lo sguardo al cielo all’arrivo delle frecce tricolori e ancora una volta i ricordi della mia prima infanzia verranno ripescati all’amo. Ma questa è un’altra storia.
ESTATE
Eccola rispendere, l’azzurra E dell’estate.
“Nei giorni quieti il mare e tenero e fresco, e si sposa sulla riva
come una rugiada”
Elsa Morante – L’Isola di Arturo.
Tanti indizi, molti anche personali ed affettivi, mi portano a suggerirvi questo libro, unico per affascinazione, di Elsa Morante.
L’ISOLA che è l’isola di Procida e che se – come credo – vi siete persi, varrebbe la pena di visitare. Io l’ho ‘vissuta’ per un’estate intera molti anni fa e ricordo gli odori dei piccoli fiori colorati che sopravvivono alla calura e al terreno vulcanico cotto dal sole. Ricordo la limpidezza e la profondità ipnotica del mare mentre nella calura del tardo pomeriggio mi inerpicavo lungo la strettissima mulattiera dove una vecchia rugosa e magra, senza età, mi ospitava per poche lire nella sua casa di pietra; pane, olive e olio, pesce, quanto pesce! ma senza luce né acqua corrente. La nave cisterna una volta ogni quindici giorni portava anche ortaggi e carne, quella poca, che i pescatori potevano permettersi.
ARTURO che oltre ad essere il nome del protagonista è anche la terza stella più brillante dell’intera volta celeste, dopo Sirio e Canopo ed è (mi sono aggiornata) 113 volte più luminosa del sole.
Il MARE selvaggio di Procida che riflette il viola cupo delle rocce che ne assorbe il colore tramutandolo in chiazze che vanno dal blu intenso al turchese striato di increspature argente.
Le ESTATI selvagge e felici di Arturo, il protagonista, io narrante, che abbandonando la fanciullezza, nella concretezza aspra dell’isola inizia il suo percorso di crescita lasciando e riprendendo, in un tira e molla, i sogni fantastici e le epiche avventure di bambino, pur cominciando a calarsi nel duro confronto con la figura paterna.
Un libro, che vi dedico, e che vi consegno immaginandovi in libreria e poi in un posto quieto, fresco, sotto un ombrellone al sole o sotto un tetto di stelle o, dimenticavo, per ‘par conditio’, sul cucuzzolo di una montagna o, ancora, dati i tempi, sdraiati nella penombra della vostra casa.
Buona Estate. La serenità è anche un libro da accarezzare tra le mani e…con l’autore ri-trovarsi altrove, ecco, a Procida.