mutatis mutandis

Virginia Wolf, Durante un attacco aereo a Londra.

“La notte scorsa e quella precedente i tedeschi erano sopra la nostra casa. Adesso sono tornati. È un’esperienza strana, trovarsi sdraiati al buio ad ascoltare il volo di un calabrone che in ogni momento potrebbe pungerti fatalmente. È un rumore che interrompe il fluire calmo e continuo di un pensiero sulla pace; …”

E ancora :

“Finalmente tutti i cannoni hanno smesso di sparare. Tutti i riflettori si sono spenti. Il buio naturale dell’estate ritorna. Si sentono nuovamente gli innocenti rumori della campagna, una mela cade per terra. Un gufo grida, spostandosi da un albero all’altro. E qualche parola quasi dimenticata di un vecchio scrittore inglese mi viene in mente: “I cacciatori si sono alzati in America …”. mandiamo dunque queste note frammentate ai cacciatori che si sono alzati in America, agli uomini e alle donne il cui sonno non è ancora stato interrotto dai rumori della mitragliatrice, con la speranza che vengano ripensate, generosamente e caritevolmente, e forse rimaneggiate fino a diventare qualcosa di utile.
E adesso in questa metà buia del mondo, a dormire!”

Da La Repubblica 27 luglio2014

“Razzi da Gaza dopo la tregua di Hamas. Netanyahu: “Violano il loro cessate il fuoco”
Si continua a sparare da entrambe le parti. In mattinata, la tregua approvata dallo Stato ebraico per venire incontro alle richieste della diplomazia internazionale ha retto solo per poche ore. Poco dopo le 8.30 ora locale sono risuonate in gran parte del paese le sirene che annunciavano l’arrivo di altri razzi, lanciati da Hamas.”

foto sherazade – Roma,  Parco delle Valli

Da parte mia è tutto, la notte dormiamo e salvo i tuoni di un’estate che non vuole decollare ‘la’ guerra la leggiamo e per crudele che sia  possoiamo  solo immaginarla perchè abbiamo la fortuna di essere nati, sì in un Paese dei campanelli che troppo spesso ci indigna ma sostanzialmente vivibile. Cerchiamo di essere generosi.

 

L’amore ai tempi del redditoMETRO

La misura della mia ricchezza, perché non vi è dubbio che dal guazzabuglio dei numeri dati dal Governo risultiamo tutti chi più chi meno benestanti salvo pochissimissimi che per questo è meglio siano invisibili, come la polvere che si butta sotto il tappeto quando arriva una visita inopportuna, insomma pare che molto presto codesta misura di ricchezza verrà determinata anche dal possesso di un quadrupede. No, quadrupede è troppo vago, spazia dal topino all’elefante, alla pregiatissima tigre bianca, bisogna dunque specificare: possessore (che brutto termine!) di cane. Di altri animali non si fa ancora menzione ed è meglio così perché se io dovessi ‘conteggiare’ anche il mio pesce rosso che risponde (risponde davvero) al nome di Mammasantissima per la sua mole, sarebbe un ulteriore aggravio per le mie tasche, anzi tasche no perché nessuno, ancor meno questo esimio Governo tecnico vuol mettere le mani nelle tasche degli italiani (antico refrain) ma nel conticino bancario, questo sì.
Allora, se è vero che molti politici hanno case a loro insaputa, i più scapestrati si tuffano senza affondare da barche smisurate che battono bandiera panamense, sollazzati da veline portate dal vento caldo del flusso di denaro, il cane, per di più microcippato, ob torto collo, sarà registrato in Italia e dunque smaschererà quel furbastro di pensionato a reddito minimo, gli piomberà a casa la finanza, scoprirà che il fellone ha un piccolo appartamento di proprietà comprato in tempi lontani che attualmente occupa con la formula della nuda proprietà, un frigorifero funzionante ancorchè semivuoto. Si sa in vecchiaia si diventa parchi. Eppure l’ingordo vegliardo si concede la compagnia e l’affetto di un piccolo cane col petigrèe regalo dei figli o adottato e salvato da maltrattamente e morte sicura in quei lager che sono i canili municipali molto ben sovvenzionati e pozzi di san Patrizio per i gestori.
So per certo che questi vecchierelli, tengono moltissimo al loro amico e se devono dividere i soldi della spesa certamente il carniere peserà dalla parte di quest’ultimo.
Però non si può scrivere senza avere cognizione di quello che s’intende correndo il rischio di sbagliare ed allora io ho fatto due conti su quello che spendo settimanalmente per la dolce, petigreata Sallyina e ve li sottopongo.
Come direbbe la nostra ministro Fornero ‘un pacco di soldi’.
– macinato da ragù (1/5kg) 3.50euro
– pasta o riso integrali 2.00
– croccantini da pasto (1 al dì) 3.50 (2 pacchi da 800gr al mese
– ‘bisconttini vegetali 2.00
Totale 11.00 euro circa (52 settimane

Bagno mensile 16.00 euro
Spese vetrinarie richiamo vaccini 90.00
Spese vetrinarie ‘impreviste’ 60.00 (almeno due)

Il conteggio finale delle ‘uscite’ per il sostentamento della mia belvetta di piccola taglia (meno di 10 kg) ammonta dunque, sicuramente per difetto, a più di 900.00 euro all’anno.
Parlando al parco con vari altri ‘accompagnatori’ ho scoperto l’ovvio e cioè che un cane lupo, costa minimo due/tre volte tanto.

A voi pare eccessivo? La mia domanda è: si può inserire nel redditometro qualcosa che, come l’amore del nostro amico cane, non è quantificabile in moneta sonante?
Io penso di no anche se sono una donna non ancora anziana, attiva, con un figlio che mi ama e che amo, una rete di relazioni famigliari ed amicali, eppure non troverei tanto piacere nell’aprire la porta di casa se non ci fosse la Sallyina ad accogliermi.
Non mi godrei tanto il meritato riposo se al mio fianco non ci fosse lei, la mia pelosetta, la mia mano sul suo cuoricino che batte leggero. Se non ci fosse lei, mio alibi per le passeggiate al parco.

Il redditometro? Cari Signori, voi non sapete di cosa /s)parlate.

 

Un giorno come tanti

Esodati, stop di Pdl e Confindustria”
“La tassa del 3% sui ricchi è iniqua”
 Sanità, chiesta condanna per Vendola 
“Un anno e 8 mesi anche a Lady Asl”
Il governatore e l’ex dg Lea Cosentino sono imputati per concorso in abuso di ufficio. 
Ordine di Bertolaso dopo il sisma
“La verità non si dice” 
L’Aquila, spuntano nuove intercettazioni  fra l’allora capo della Protezione civile ed Enzo Boschi. “Non ti preoccupare, siamo collaborativi”
Oltre 43 milioni di danni allo Stato
citati in giudizio Bassolino e Bordon
Gli investigatori hanno quantificato i costi dell’annunciata bonifica del litorale flegreo e dell’agro-aversano, che la Regione Campania affidò alla Jacorossi imprese spa. Oltre all’ex governatore e all’ex ministro coinvolte in totale 17 perso 
Bologna, indagata per truffa aggravata
la segretaria storica di Bersani

Inchiesta nata dall’esposto di un depotato Pdl.

Frenano le retribuzioni orarie
Cresce il divario dall’inflazione
Istat, giù vendite. Confcommercio taglia stime sui consumi
E per finire, aggiungo io, in uno Stato che è quello che è:
Napoli, immigrati irrompono in ufficio di polizia – Agenti contusi, distrutta auto di servizio
La colluttazione all’interno del settore pratiche per stranieri è  avvenuta per il mancato rilascio del permesso di rifugiati politici a 30 nord africani.
Afghanistan, feriti 4 soldati italiani
Scontro a fuoco nella provincia di Farah
I militari erano impegnati in un’operazione congiunta con l’esercito afgano quando sono stati attaccati con armi da fuoco. Non sono in pericolo di vita.
La carcassa di uno squalo morto di  oltre 200 chili   e stato trovato dalla guardia costiera all’interno del porto di Brindisi.  Si ipotizza che l’animale sia stato ucciso dalle eliche di una nave.  (si rassicurino i signori dell’alta finanza era proprio un pesce e non uno di loro!)
Tutto questo accade ogni giorno  in un continuo crescendo ,  cambiano i nomi,  le ‘locations’,  ma restano i fatti e i fattacci che si condiscono di sempre  nuove terminologie come la new entry (l’inglese è molto ‘in’  soprattutto nel politichese da spending review e spread ecc..)  “choosy” a dispregio di molti giovani,  a dispregio di una classe di lavoratori con i quali si fa il tira e molla perché sono,  asetticamente,  “esodati” e perchè oramai tutti rientriamo in una percentuale di qualche cosa dove nè voi nè io esistiamo come persone. 
‘THESE BOOTS ARE MADE FOR WALKING’ MA ANCHE PER ASSESTARE UN BEL CALCIONE NEL – BIP – A MOLTI.

 

Cara amica ti scrivo (di tutto di più

Caracara,

sono stata molto ‘contropelo’ questi giorni (e ancora non mi è passata) e come mio solito mi ritraggo nel guscio per uscire solo se sollecitata. Grazie per averlo fatto.

E intanto settembre se n’è andato senza buone nuove . Sono riprese le messe cantate e le giaculatorie mentre molti coetanei e amici di Luca sono allo sbando e galleggiano sui loro sogni di carta straccia (lauree) rispondendo ai call centers o hanno accettato  contratti capestro da fame e con scadenze anche bimestrali! Già tre  dei suo gruppo più stretto sono stati licenziati. Pietro si era appena sposato ed ha un mutuo sul groppone mentre Simone senza lavoro è dovuto tornare in Sicilia dai genitori. Questi dati sulla disoccupazione e soprattutto sulla disoccupazione giovanile,  che incalzano ogni giorno – non sono per la censura, per l’affossamento – non aiutano  a scollare la sfiducia che c’è già di suo.

Ieri sono stata alla Camera dei Deputati dove hanno presentato un film su Pietro Ingrao, fuori concorso a Venezia.  Un lungo viaggio attraverso il novecento vissuto nel silenzio della sale, un centinaio di persone,  contando i parenti,  tra cui, forse, ero io tra i dieci più giovani. Un mondo fissato ad un’era che poco si discostava a quella dei dinosauri e se Lucy non fosse già stata trovata anche lei sarebbe stata lì..tu che hai condiviso con me quei momenti di grande passione e quell’ Alta febbre del fare potrai capirmi.

Sono uscita con un grande magone.

Questo il LINK  Voi non mi avete convinto

Ho il telefono a riparare per via della scheda audio ed ora utilizzo una vecchia scatoletta, dunque ti dovrai accontentare del mio pensiero amoroso e di una fotografia vecchia, non di giornata, ma con la caffettierina color del lillà mooolto trendy.   Ci sentiamo presto e magari cercherai di recuperare il tempo della crostata perduta.

Ti abbraccio con la sally-ina cuore ridente della nostra casa. Non puoi immaginare quanto mi sia salutare quell’ora abbondante al parco immersa in un verde smeraldo rigenerato dalle piogge dopo la calura, a fare sciocchi discorsi con persone di ogni tipo che ormai conosco alternativamente da tre anni. Entrare nel nostro spazio ed essere accolta da tanti musi affettuosi,  code al vento che ho visto crescere. Molte brave n(d)onne inorridirebbero a sentirmi parlare così. Chi mi ha conosciuta in altri tempi mi vedrebbe come una controfigura della mestessa che trottava a testa bassa per completare ogni giorno i tanti tasselli che messi insieme ci rendono delle wonderwomen molto women strapazzate e poco wonderabili

  I newyorchesi ? Baci

 

Polpettine gustose (scende la pioggia)

Non siamo, a casa nostra, dei grandi mangiatori di carne, dei carnivori.
La bistecca al sangue, la fiorentina con il grande osso non fanno per noi. Disdegnamo anche il prelibato filetto per quanto…le filet ou poivre noir…
La carne che noi mangiamo, quando la mangiamo, è sapientemente (e gustosamente) mascherata.
Al primo posto le cotolette panate che contrariamente alla tradizione culinaria noi facciamo con le fettine di prosciutto di maiale o tacchino. Arrivano puntualmente,tante!, almeno un paio di volte al mese: solo quelle e un’insalatona per ‘pulirci la bocca’.
Spezzatini con ortaggi di stagione, e la mia specialità il pollo (ovvero qualche petto di pollo intero tagliato a pezzetti) al curry che accompagnato da riso bianco costituisce un ottimo piatto unico quando ci sono amici a cena.

Tutto questo per darvi una ricetta, la ricetta di certe ‘mie’ polpettine, che farò stasera accompagnate anche loro dal riso saltato in padella.

Polpette con mele al curry (4 persone)
300gr macinato (io mescolo manzo e maiale)
1 mela rossa o 2 piccole
2 tuorli d’uovo
1/2 bicchiere di vino bianco o aceto balsamico allungato, pangrattato (o farina 00)

Preparazione
Sbucciare la mela e tritarla finemente in una terrina unendo la carne, i tuorli, un cucchiaio di curry, un pizzico di sale e se l’impasto vi sembra un po’ lento anche un cucchiaio di pangrattato.
Formate delle piccole polpette rotonde infarinatele, mettetele  in una padella antiaderente con un filo d’olio. Quando saranno dorate bagnatele con il vino o il ½ bicchiere di aceto balsamico (meglio a mio avviso), coprite e fare cuocere a fuoco molto basso x almeno 15 minuti.

Servite le polpettine ben calde con il loro sughetto sopra un lettuccio di riso oppure, tiè, una bella pureina!

Le ricette inventate (la mia prende spunto dagli ingredienti del pollo al curry) spesso sono semplici e gustose. Mio nonno sembra dicesse “Due uova al tegamino, le butti, e vai al ristorante!”
Oggi mala tempora currunt!
C’è chi si cimenta con la finanza creativa e chi sperimenta le polpettine.

Voi, voi cosa avete da suggerirmi di buono?

Più o meno…pausa

Buon 25 aprile.

Il  25 aprile 1945 rappresenta il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana  contro gli invasori  nazisti e contro i loro fiancheggiatori fascisti e deve essere ricordato   “come momento di alto riscatto mo-ra-le” di una importante parte della popolazione italiana  dopo il ventennio di dittatura fascista. Sembra ieri!

…e speriamo che noi (oggi) ce la caviamo. 

Non ci resta che piangere

ROMA – Salta l’esenzione dei ticket per le prestazioni di diagnostica strumentale e di altre prestazioni specialistiche in favore dei disoccupati e dei familiari a carico. Lo prevede il disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro, all’esame del Senato. Secondo la relazione la misura è legata all’estensione “della platea dei beneficiari dei trattamenti di sostegno al reddito”.
Scusate ma questi ‘beneficiari’ si estendono tanto per o? o qualche ingranaggio è saltato?

Mentre scopriamo questa ennesima, iniqua, furbata sempre più persone si tolgono la vita a causa dei debiti prodotti dalla crisi (sostanzialmente salta il posto di lavoro) e dal mal-go-ver-no di questo ultimo ventennio.
Ci si uccide per la vergogna di non riuscire a fare più fronte ai propri impegni, per disperazione di non vedere un “lieto fine” a quest’orgia di numeri, percentuali che si susseguono, sempre in sottraendo.

Di persone che scelgono di suicidarsi, in continuo aumento, parlano i giornali.
Io credo che nessuno, nemmeno un solo cittadino debba essere ridotto al suicidio. Eppure l’affitto di casa, il mutuo, le utenze domestiche, la semplice spesa alimentare sono diventate, per gli italiani, voci difficili da gestire. Per chi ancora ha un lavoro (magari ‘prima’ a lavorare erano in due) gli stipendi sono al di sotto del carico fiscale e a tutto questo si aggiunge, anzi, si elimina per mano del governo, ogni possibilità di diminuire le tasse (o di ridistribuirle più e-qua-men-te!) di usufruire di termini più elastici per le scadenze, di congelare momentaneamente i debiti dando l’opportunità al cittadino di rientrare nel tessuto produttivo.

Al di la dei numeri è tempo che il Governo prenda atto che questo modo di amministrare oltre ad essere disumano, illogico, controproducente è al limite della costituzionalità poiché si violano i diritti più elementari: il diritto alla casa, alla salute, alla pensione, alla istruzione, alla vita… a vantaggio di una oligarchia per lo più spregevole e iper protetta dove in moltissimi stanno facendo “un passo indietro” ma nessuno che cada nel burrone.

Non datemi della ‘grillina’ non lo sono né lo sono mai stata. Non tacciatemi da qualunquista, mi sentirei offesa. Semplicemente non ne posso più e questa ultima ciliegina dell’attuale sobrio Governo che è lo stesso che si è inventato di far pagare l’Imu (parametri di seconda casa!) ai lungodegenti perché “a tutti gli effetti risiedono altrove) bene! Per me la misura è colma.

Il Governo precedente si reggeva sulle barzellette ma davvero oggi non ci resta che piangere.

ANSA ORE 19.
Insorgono i sindacati. Il Governo ” E’ stato un refuso (???): Verrà corresto”

Ultime notizie

 

 

“Sanremo, elettricista licenziato si toglie la vita
Firenze, imprenditore si uccide in azienda
Due vittime della crisi: l’operaio ligure, 47 anni, si è sparato in casa. Non ha lasciato messaggi. Anche il datore di lavoro morto in Toscana stava affrontando gravi difficoltà economiche”

Mobilitazione online per salvare i macachi
“Fare luce su chi ha autorizzato il massacro”
Dopo l’articolo di Repubblica sulle 900 scimmie destinate alla vivisezione e le promesse di intervento del ministro Balduzzi, decine di lettere al giornale chiedono di chiarire le responsabilità”

Nel mondo esplodono silenziose urla di dolore.
E’ la silenziosa paura che spinge un elettricista a togliersi la vita perché su di lui si sperimenta la possibilità di vivere meno monotonamente, senza un lavoro. Siamo uomini o percentuali di uno schema da far quadrare?
E’ la silenziosa, crudele, sofferenza che subiranno i macachi importati in Italia oggi (e dei beagles, dei criceti delle singole creature viventi, purchè…respirino) che, dicono, servono (servono?) alla ricerca scientifica, ma anche alla cosmesi!, per salvare, allungare a abbellire la vita umana?

Se tutto il dolore che noi uomini riusciamo a procurare a noi stessi e a tutto il vivente lo potessimo convogliare in energia, non avremmo avuto bisogno di referendum sul nucleare : sarebbe luce piena per l’eternità.

(non) lavorare stanca

Leggo su Affari & Finanza un articolo di Marco Panara che titola “Il lavoro del futuro sarà poco e povero” sottotitolo ‘Salute, istruzione e benessere le frontiere del lavoro che verrà’.

In sintesi dice quel che tutti sappiamo e cioè che bisogna aumentare la produttività per tornare a crescere ma per contro aumentare la produttività vuol dire produrre con un minor numero di persone; che liberalizzare i mercati aumentata le potenzialità dell’economia e dello sviluppo globale ma che più si aprono i mercati più aumentano le diseguaglianze.

Oggi la disoccupazione è al massimo storico e di questo ‘dramma’ i paesi industrializzati sono il cuore: il 55% dell’aumento della disoccupazione globale tra il 2007 e il 2010 è avvenuto nella parte più “ricca” del pianeta. E la percentuale di disuguaglianza in Italia tra i redditi più ricchi e quelli più poveri è di 10 a 1 ( per gli Stati Uniti 14 a 1).

C’è di mezzo, ovviamente, la crisi ma il succo è che i paese industrializzati non riescono a creare tanto lavoro quanto sarebbe necessario per dare a tutti i cittadini delle prospettive dignitose di vita.
Creare posti di lavoro il punto centrale ma a monte è indispensabile la ‘domanda’ ma se le famiglie non hanno di che spendere per acquistare beni e servizi le imprese non investiranno e dunque non assumeranno.

Secondo gli ultimi studi dell’Ocse e dell’Organizzazione int. del lavoro (Oil) anche una crescita più sostenuta non creerebbe i posti di lavoro necessari: causa principale le tecnologie in grado di produrre tutta una serie di cose in brevissimo tempo e con pochissime persone.

Dunque con grande competenza, e io aggiungerei con un pizzico di maggiore umiltà, è necessario che il nostro attuale Governo in concertazione con le parti sociali valuti e velocemente applichi tutte quelle modifiche di indirizzo (‘Salute, istruzione e benessere le frontiere del lavoro che verrà’) necessarie per reinventare l’occupazione e dare quelle risposte per le quali è stato posto in essere: tirarci fuori velocemente dlla crisi, affrontare temi spinosi e impopolari per qualsivoglia partito avvinghiato al proprio consenso elettorale

E qui non posso non riagganciarmi alla ‘freddura’ del Presidente Monti che invitava i ‘giovani’ a essere ‘creativi’ e autonomi e lasciar perdere il lavoro a tempo indeterminato (santa monotonia che mi ha permesso di programmare e migliorare la mia vita lavorativa e non!). Molto bene ma con quali garanzie? Non è che ci si inventa una professione se non si ha una base economica di partenza. E le banche, quelle che spolpano i correntisti ma se si tratta di dare un fido di 5mila euro te lo negano?

La ministra Cancellieri da parte sua ha ribadito che ‘questi giovani cercano solo il posto fisso e magari nella stessa città, vicino a mamma è papà’. Certo non si riferiva al ‘caso’ della figlia – classe 1976 – della sua collega Fornero che a 26 anni associata all’università di Chieti fu prontamente richiamata all’università di Torino con Babbo e mammà  con secondo posto FISSO alla Fondazione San Paolo sempre a Torino. Cmq quella della ministra Cancellieri  è stata una battuta ‘snob’ e superficiale, neppure originale perché ricalca quella sui ‘bamboccioni’ di Padoa-Schioppa.
Espatriate ragazzi viziati dall’idea anacronistica di una prospettiva di vita. L’Italia è già un paese ‘vecchio’ siate moderni. Il prof. Monti ha anche detto che in Italia Mark Zuckerberg non avrebbe inventato FB: ti credo ma qui non inventeremo neanche il mocho vileda! con il suo bene placet ad andarsene in un non meglio identificato paese del bengodi. Un Paese vecchio il nostro destinato a invecchiare e impoverirsi ancora di più.

Credo purtroppo che questo Governo dei tecnici (età media 63 anni) formato da baroni e da banchieri, che da sempre hanno occupato i ruoli chiave della nostra società stiano facendo un lavoro demagogico e – mi permetto di dire – di forzatura, senza essere supportati da un mandato elettorale. E’ vero che il tempo è poco o già oltre ma la supponenza con la quale rivendica l’autonomia di ‘andare avanti’ a dispetto della contrattazione e sulla pelle delle classi svantaggiate della società, ebbene era inaccettabile prima e lo è oggi.

Ecco, l’ho detto e su di me gli strali divini.

.

Poveri ricchi!

Anno nuovo ricco di sorpresine anticipatamente sgradevoli.
Si parla di grandi sacrifici e di grandi cifre che tralascio e sottolineo piccoli esborsi quotidiani.  
A Roma aumenteranno i biglietti dell’autobus da 1 a 1.50 e cmq diminuirà il servizio che da anni è più che altro un disservizio costante. Si dovrebbe pagare una tassa sugli animali da compagnia soprattutto – si dice –  dovuta alle loro ‘deiezioni’ che i più educati accompagnatori raccolgono mentre una minima parte ancora mantiene la cattiva abitudine di ‘far finta di niente’ e nel contempo schiaccia col piede il mozzicone della sigaretta oppure se ha il raffreddore – cosa assai comune di questi tempi – lascia sbadatamente cadere a terra il clinex che pulisce il suo naso ma sporca irrimediabilmente la strada perché anche gli spazzini costano e man mano che vanno in pensione non vengono sostituiti e dunque la pulizie dalle strade della mia circoscrizione avviene a zone e all’incirca ogni 20 giorni.
Sorpresa a metà, perché mi era stata preannunciata ieri, La Repubblica da 1 euro è passata a 1.20 ovvero il 20% pulito pulito di aumento.
Presa l’abitudine di fare il giro dell’isolato con la Sally sono solita fermarmi al Bar dietro l’angolo e anche qui il caffè come per magia e come se nel ripostiglio non avessero di scorta almeno due confezioni, il costo  è salito a 90 centesimi (contro gli 70 di ieri).
Passando da una delle poche drogherie che ancora sopravvive mi sono fermata per prendere un detersivo per i panni “quello che costa meno” e l’ho trovato a 4.50 contro i soliti 3/3.50. Naturalmente il commento è stato:  ‘è aumentato tutto’! Insomma nella notte come nello Schiaccianoci,  nei negozi chiusi ogni genere e ogni cosa danzando si è aumentata da sola e allegramente il prezzo.
 Questo per dire che alla fine mi son proprio stancata di scrivere  seriamente di politica che non condivido e nella quale non ritrovo nessuna delle grandi utopie per le quali in tanti abbiamo speso le nostre energie. Diciamo che  non ho più lo stimolo a controbattere i balbettii di leader che assai poco hanno in comune con i problemi concreti e quotidiani delle persone.
Mi infastidisce giudicare l’operato di un governo talmente tecnico (per carità sobrio e nella sua sobrietà ineccepibile dopo la ciarlatana volgarità del suo predecessore) che a tavolino taglia e taglia e riduce a numeri percentuali  i bisogni primari, le aspettative di giovani e vecchi, donne e uomini. E incautamente (non voglio azzardare scientemente) continua a  non valutare il divario tra la ricchezza sotterranea (o esibita)  intoccabile e ingiusta e la povertà sempre più tangibile dei molti. Il giornale, oggi, è un bollettino di guerra per la chiusura definitiva (Golden Lady, signore mie, tra l’altro)  di aziende che mettono sulla strada non solo i singoli dipendenti ma le famiglie che alla sicurezza di quel lavoro affidavano il loro futuro o, almeno, una sopravvivenza dignitosa.
 A qualcuno, in queste sere di festa non sarà sfuggita l’occasione di rivedere il film di Ettore Scola
“C’eravamo tanto amati”
che narra nel tempo che va dal 1945 al ’74 le vicende di tre amici, partigiani, diversi per ceto e cultura.
Nel film assistiamo all’imbruttimento di un’Italia che nasce dalla lotta partigiana piena di speranze, ma che svaniscono presto mentre alcuni si rassegnano, altri si arrangiano ed altri perdono il filo di quel discorso sociale alt®o che inizia la sua deriva nel boom economico. Tre vite sconfitte, in modi diversi, perdenti.
Riguardando il film  sono rimasta folgorata dal personaggio di Romolo Catenacci (uno strepitoso Aldo Fabrizi) come quello che più rappresenta – oggi più che mai  tra scandali e corruzione, politica e morale  –  l’essenza più ripugnante e ‘vincente’ del nostro paese,  un uomo  laido, arrivista, re del malaffare  convinto di essere nel giusto perché:
“negli onesti c’è quella purezza che se gli capita l’occasione diventano più mascalzoni dei mascalzoni veri.”