Perché Bon Jovi?

“Si è  sempre in cammino verso la persona alla quale si darà un bacio.”

Sandor Marais

Mi sento un po’ come una di quelle bamboline fatte di cenci dei riti voodoo trafitta da spilloni,  il dolore arriva da ogni dove.
Aspetto che torni il tempo caldo degli abbracci dei timidi sorrisi che si schiudono a nuove amicizie il camminare mano nella mano mentre sale gorgogliando una risata.

Perché  Bon Jovi?

Ci voleva una canzone d’amore  una di quelle dolci melodie che arrivano a fine concerto mentre  alte fluttuano le fiammelle degli accendini mentre noi giovani di Allora cantavamo stretti stretti gli uni agli altri senza timore senza mascherine

” Oh I want to be just as close as the Holy Ghost is

Voglio essere così vicino come è lo Spirito Santo

And lay you down on a bed of roses

E stenderti su un letto di rose. “

Teniamoci sstrettistretti  Anzi strettissimi!

Piccole belve crescono

Marielore,  camerunense, arrivata in Italia da oltre 10 anni  per un corso post laurea ha conosciuto mio nipote, si  sono sposati e oggi hanno due bambini : Claudio di 9 anni e Alessia di 4.

Vivono a due isolati di distanza da casa mia ci vediamo spesso e spesso io vado a prendere i due bambini a scuola per andare al parco!

Il quartiere di Montesacro a Roma è un quartiere molto eterogeneo meno problematico di certe borgate  molto degradate e nell’ occhio del ciclone.

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Questa frase violenta  vergognosa inaccettabile retrograda  è stata rivolta proprio a Claudio durante l’intervallo ( in classe ci sono anche un bambino egiziano e due bambini cinesi) !

Un bambino ad un altri bambino.

Piccole belve crescono.

Billie Holiday sentì per la prima volta Strange Fruit al Cafè Society di New York nell’aprile del 1939, ma il pezzo esisteva già nel ’37, l’aveva sritta Abel Meeropol, un giovane insegnante ebreo che l’aveva firmata con lo pseudonimo di Lewis Allan . Il brano è una forte denuncia contro i linciaggi dei neri nel Sud degli Stati Uniti e una delle prime espressioni del movimento per i diritti civili.

E adesso?

Teniamoci stretti stretti Anzi strettissimi💕

Peace on earth

“Il concetto dell’abitare come indissolubile legame di sangue tra un popolo e un territorio è ormai pura velenosa idolatria.”

‘Stranieri residenti.
Una filosofia della migrazione.’ di Donatella Di Cesare – Bollati Boringhieri.

Purtroppo noi parliamo tra noi vediamo e leggiamo di pensieri e azioni che ci accomunano difficilmente questo nostro modo di essere potrà essere esteso a quella amalgama incolta suggestionabile e senza vergogna ormai libera di esprimere le sue bassezze.

Questo libro tratta temi e vicende non molto diversi o più urgenti rispetto a quelli affrontati quotidianamente ma ci vuole ancora una volta sottolineare che dietro a ogni sguardo, ogni corpo in mare, ogni straccio che il mare ci restituisce non ci sono solo le storie – 255 milioni soltanto nel 2015 – di quanti fuggono dal loro paese di origine dilaniato da guerre o estremamente poveri, vi è il ‘legittimo’ sogno di riscattare in un altrove di pace e umanità la loro vita.

Teniamoci più che mai strettistretti anzi strettissimi.

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Buona precoce Primavera da Sallyina

Lo specchio

Suicidi. Una vera e propria strage perpetrata nel silenzio: nel 2014 il record di
“suicidi di Stato” così come sono stati catalogati.
Suicidi. In due anni, da quando più o meno si è smesso di parlarne, l’aumento dei casi è stato del 125% e l’apice si raggiunge nei mesi di aprile e luglio, ovvero quelli che coincidono con il versamento delle tasse.
Suicidi. Le statistiche dicono che, nell’ultimo anno si sono tolti la vita più disoccupati che imprenditori.

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I suicidi economici segnalano un disagio a macchia d’olio volutamente opacizzato e gli esperti ( perché alla fine c’è una pattuglia di esperti per tutto) rivelano che alla radice vi sia un forte senso di ‘esclusione sociale’.

L’ordine degli psicologi, cui taluni malcapitati hanno avuto il coraggio di rivolgersi per un aiuto psicologico, sottolineano : “Noi siamo solo un’antenna, ma la percezione prolungata di una crisi senza sbocco ha aggravato gli aspetti depressivi nelle personalità predisposte.” (anno di riferimento il 2014).
Una disperazione diffusa. Un senso di smarrimento e inadeguatezza ad affrontare il sistema.

La Repubblica di oggi,30 aprile 2015 : Istat, la disoccupazione torna a salire. Tasso al 13%,tra: i giovani sale al 43,1 E ancora : “ Ha eroso e corroso. Sottratto e impoverito. Prostrato e affamato. Tra il 2007 e il 2014, la crisi economica ha sbranato il potere d’acquisto di molti lavoratori e razziato un impiego ai tanti che, tutto a un tratto, si sono ritrovati loro malgrado a spasso.”

Quando è successo che il lavoro è diventato lo specchio delle nostre  fragilità?

Se la regina Grimilde scrutando la sua immagine riponeva tutta la sua autostima nella conferma della bellezza , oggi, che l’offerta è sempre più scarna e continua a calare e la domanda esasperata e disperata più pressante, è il lavoro a riflettere l’autostima e la bellezza dei nostri giorni?

Specchio specchio delle mie brame .

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Buon 1 Maggio, ‘Stay hungry’!

Allerta meteo – November rain

“Piogge in arrivo: allerta in Piemonte e Liguria.” (intanto si comincia col gridare al lupo con un certo ancticipo…)
“Maltempo. Allerta in Liguria e Piemonte, da Giovedì-Venerdì al CentroSud.” (equità, almeno nel distribuire le piogge.)

Tracii Guns, ex chitarrista e cofondatore dei Guns N’ Roses, ad un’intervista ha sostenuto che Axl Rose aveva lavorato a “November Rain” già dal 1983:
« Quando stavamo lavorando ad un EP con gli L.A. Guns, nel 1983, Axl stava suonando al pianoforte “November Rain”. Era l’unica cosa che sapeva suonare. Disse: “Un giorno questa canzone affascinerà davvero il pubblico.”. Io gli risposi: “Già ora piace.”, ma lui era solito dire a sua volta: “Non è ancora pronta.”. Ed ogni volta che eravamo in un hotel, vi trovavamo un pianoforte e subito si sbizzarriva a suonarci “November Rain”. Alla mia domanda “Quando la finirai?” Axl mi rispose “Non lo so.” »

…e intanto ogni volta che sento questa canzone dei Guns N’ Roses , fosse anche ferragosto, io mi sciolgo dentro.

Auguriamoci davvero   nella nostra Penisola disastrata che :

“……………..

Possiamo ancora trovare una via
Perché niente dura per sempre
Nemmeno la fredda pioggia di novembre.”

Chiudo con una vera chicca: November rain eseguita da David Garrett e dai Guns N’ Roses recentemente

 

”Brutto straniero tornatene a casa tua”

 

e giù botte, testate al naso e tanto sangue.
E’ successo ieri su un vagone della metro B a Roma, tra le fermate Termini e Cavour.
Vittima Nazir Rafiq Ahmad, un PROFESSORE indiano di 50 anni che nella capitale INSEGNA Inglese da 11 anni.
Le sue condizioni sono abbastanza gravi (o bella, non è in fin di vita!) setto nasale rotto contusioni ed escoriazioni ‘regalo’ del brutale pestaggio.

“ La polizia, che ha denunciato un giovane di 19 anni, ha al momento escluso un movente razziale per l’aggressione.”

Allora intanto vorrei che di questo esemplare di maschio italico si conoscessero le generalità di modo che non vi sia dubbio con chi abbiamo a che fare.
In secondo luogo, di cosa c’è bisogno, ancora, quale prova serve alle forze dell’ordine per catalogare e condannare questo come un volgare pestaggio a sfondo razziale?

Ieri pomeriggio stavo attraversando la strada, quartiere Talenti, zona tutt’altro che ‘popolare’.
Dietro di me un giovane uomo dai tratti asiatici che a passo veloce mi supera e incrocia un anzianotto ben vestito che quando mi ha di fronte blatera ad alta voce:

“Ma quanti so’. Crescono peggio de le formiche”.

Ho un amico molto caro senegalese che dolorose vicende personali hanno portato in Italia al seguito di un cugino piccolo malato di cancro all’ultimo stadio. . Si è laureato a Perugia in Economia e Commercio. Ha cominciato a lavorare presso la Caritas ed altri enti come intermediatore culturale perché oltre ad un italiano perfetto e l’inglese, conosce l’arabo e molti dialetti africani.
Una persona speciale così coerente, con un attaccamento profondo per il suo Paese, per tutta la sua famiglia, per la religione a cui si attiene con grande rigore non mangiando maiale, né pietanze condite con vino, men che mai i liquori.
Possiede un’eleganza innata e la capacità di essere sempre perfettamente in ordine a dispetto della precarietà della sua vita attuale.

Succede che ci si veda a cena con qualche amico e già da tempo con questa violenza razzista dilagante, ebbene, noi non ce la sentiamo di lasciarlo prendere i mezzi o la metro e cerchiamo sempre di riaccomapagnarlo. Lui ha capito e ricambia con un sorriso.

E’ il sorriso di Ahmed che non vorrei vedere spegnersi del tutto e soprattutto non vorrei che tutti noi subissimo lo smacco (la vergogna) di vederlo partire come sta cominciando a dire perché “l’Italia è un Paese meraviglioso ma non accogliente”