l’amore è (o non è)

… quando l impeto dei corpi si prosciugò fino all’ ultima goccia, e spossata lei scivolò nel sonno, perla racchiusa nel guscio del suo abbraccio, lui godeva l’ultimo brivido tra il calore delle natiche che lo avvolgevano.
Silenzio nel cielo che schiariva.  (sherazade)

La canzone è tratta dalla colonna sonora del film The million dollar hotel, nato dal ‘fortunato’ sodalizio tra il regista Wim Wenders,  Bono e Brian Eno. La interpreta  una splendida Milla Jovovich che ritroviamo anche nel film.

Film, come si dice, non facile, certamente non di evasione che forse ci aiuta a comprendere anche coloro che incrociamo ogni giorno e ci appaiono così lontani dalle nostre abitudini e consuetudini di esseri ‘civilizzati’ e sociali, o tali almeno ci riteniamo, tranne scoprire poi che in ogni cuore convivono gli stessi sentimenti di amore, odio, gelosia, egoismo, amicizia a volte più profondi in chi è costretto a vivere sul limite di un precipizio.

mutatis mutandis

Virginia Wolf, Durante un attacco aereo a Londra.

“La notte scorsa e quella precedente i tedeschi erano sopra la nostra casa. Adesso sono tornati. È un’esperienza strana, trovarsi sdraiati al buio ad ascoltare il volo di un calabrone che in ogni momento potrebbe pungerti fatalmente. È un rumore che interrompe il fluire calmo e continuo di un pensiero sulla pace; …”

E ancora :

“Finalmente tutti i cannoni hanno smesso di sparare. Tutti i riflettori si sono spenti. Il buio naturale dell’estate ritorna. Si sentono nuovamente gli innocenti rumori della campagna, una mela cade per terra. Un gufo grida, spostandosi da un albero all’altro. E qualche parola quasi dimenticata di un vecchio scrittore inglese mi viene in mente: “I cacciatori si sono alzati in America …”. mandiamo dunque queste note frammentate ai cacciatori che si sono alzati in America, agli uomini e alle donne il cui sonno non è ancora stato interrotto dai rumori della mitragliatrice, con la speranza che vengano ripensate, generosamente e caritevolmente, e forse rimaneggiate fino a diventare qualcosa di utile.
E adesso in questa metà buia del mondo, a dormire!”

Da La Repubblica 27 luglio2014

“Razzi da Gaza dopo la tregua di Hamas. Netanyahu: “Violano il loro cessate il fuoco”
Si continua a sparare da entrambe le parti. In mattinata, la tregua approvata dallo Stato ebraico per venire incontro alle richieste della diplomazia internazionale ha retto solo per poche ore. Poco dopo le 8.30 ora locale sono risuonate in gran parte del paese le sirene che annunciavano l’arrivo di altri razzi, lanciati da Hamas.”

foto sherazade – Roma,  Parco delle Valli

Da parte mia è tutto, la notte dormiamo e salvo i tuoni di un’estate che non vuole decollare ‘la’ guerra la leggiamo e per crudele che sia  possoiamo  solo immaginarla perchè abbiamo la fortuna di essere nati, sì in un Paese dei campanelli che troppo spesso ci indigna ma sostanzialmente vivibile. Cerchiamo di essere generosi.

 

Strange fruits vs Immagine

Non soffro di disturbo bipolare per cui sono allegra e prostrata allo stesso tempo. E’ che nulla intorno a me mi dice che ci sia stata una soluzione possibile per i morti ammazzati, per i disperati, per chi insegue un sogno che disegna ‘solo’ la libertà dalla paura.
Sherazadeconabbracciocircolare

 

Strange fruits vs Immagine

Abel Meeropol  scrisse con Billie Holyday  

“Strange Fruit”  seduti al  tavolino di un bar  “con ancora negli occhi la fotografia del linciaggio di due neri delle piantagioni del Sud’.

Una sera, il  giornalista Harry Levin  ascoltando  Billie Holyday cantarla, si senti improvvisamente accomunato a un generale, forte e nello stesso tempo confuso,  sentimento di impotenza dolorosa che aleggiava nella sala  e addebitò questo stato d’animo al momento storico che l’America stava vivendo: “Noi eravamo li, storditi ed incapaci di muoverci. Lei ci mise in contatto fisico con quella canzone. Nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, mentre stavamo combattendo per riportare la libertà (e la ‘democrazia’ aggiungeremmo oggi),  Billie ci stava dicendo che c’erano alcune cose incompiute con le quali l’America doveva confrontarsi.”

Nell’euforia dei primi mesi del nuovo millennio,  stilando una graduatoria sulla più bella e significativa canzone del novecento,  ilTime identificava in  “Strange fruit” di Billie Holiday  il “monumento musicale”  del secolo discostandosi nettamente  da un sondaggio a tappeto che aveva, invece, optato per “Imagine” di John  Lennon.

Io sono per “Strage fruit” e con il Time  attonita per il feroce parallelo con l’attualità (che simbolicamente mi riporta a Rosarno alla raccolta delle suoi rossi frutti, per molti unico cibo per giorni e giorni di guerriglia sanguinaria) di quelle strofe: “Gli alberi del Sud danno uno strano frutto, /Sangue sulle foglie e sangue alle radici, /Neri corpi impiccati oscillano alla brezza del Sud, /Uno strano frutto pende dai pioppi/…..Profumo di magnolie, dolce e fresco, /Poi improvviso l’odore di carne bruciata…”

E guerra sia!  Ogni giorno la scatola dei sogni fittizzi, si lascia sfuggire notizie di soldati dilaniati (i nostri eroi)  di ‘civili’, numeri grigi non meglio quantificati che fuggono o guardano muti al di là del filo di ferro che – ci vuole coraggio, – si chiama ‘campo profughi’.

Terre, città rase al suolo, nessun deodorante al profumo di magnolia a coprire il lezzo di sempre nuovi  corpi martoriati, anime senza speranza, per buona pace delle ricche democrazie e dei  (pre)potenti della terra.
http://youtu.be/tqbXOO3OiOs
 (La versione della canzone che vi propongo è di Nina Simone, una grande artista che l’ha cantata con altrettanta passione.

sherazade2011

identificava in

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21 luglio (just) smile

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Paul Virilio, architetto e sociologo, che conosce per mestiere l’infinita sequenza dei disastri, sostiene che l’incidente è ciò che accade a noi tutti, ovvero  l’incidente sarebbe il tempo stesso che passa:   ‘un tempo sempre più veloce, sempre più incalzante: il tempo è l’incidente degli incidenti’.

Bene o male, incidente o meno io lunedì avrò un anno di più e continuerò a ricordarlo perché festeggiare mi piace. Mi piace guardare le persone care che vedo una volta l’anno, alla faccia del libro faccia!

E mi aspetto i regali e in tanti anni so anche da chi e quale regalo riceverò. Tutto rientra nella definizione di regalo e dunque spero  che anche voi da lontano non siate avari con la festeggiata.

Se fossi una diva da rotocalco sicuramente mi potrei fregiare dell’aggettivo ‘magnifica …enne’.
Se fossi una signora dell’Ottocento alla Guy de M. benché con un carico maggiore dei 35 anni di madame Bovary sarei una donna ancor piacente.

Personalmente mi sento sia splendida che piacente. Ebbene sì. L’animo sereno per quanto strettamente riferito alla sfera personale certamente aiuta, lo dico sottovoce e con grande rispetto.
Sono entrata in quell’età moderna in cui le donne seppure con un ritardo di vent’anni diventano invisibili sessualmente, preda di chirurghi plastici senza scrupoli, poco appetibili al mercato se non per le perdite urinarie e quel ‘fastidioso prurito’, nonne con 24 nipoti mezze rimbambite. Alle fanciulle da acchiappo rossetti, auto e aperitivi ma anche ‘ Datemi il mio Breil’ o quel profumo da panterona.
Mah. Non riusciremo mai a liberarci dei molti stereotipi che sguazzano nel qualunquismo.

‘Sì, va bene, ma tu come stai?’

‘(just) SMILE. ve lo dirò l’anno che verrà’.

Sorridi, anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta

Sherabastacredercisolounpo’

Pioggia di mezza estate

Il cielo di Roma dopo la pioggia

Il giardino lavato dalla pioggia

Le considerazioni di Sally sulla pioggia

Dreaming California (basta con la pioggia)

…o  il mare dal terrazzetto di Ponza, senza pioggia

ponza

Fotografie di proprietà di sherazade2008

Gaza, quale Dio?

Cari amici scusate se non sono molto vacanziera e se per il fine settimana condivido lo stralcio del testo giratomi da Marisa Conte.

Il nostro, il mio, è un piccolo spazio leggero ma a volte non si può proprio, neppure qui, chiamarsi fuori perchè ci viene chiesto di essere presenti, come possiamo ma presenti senza nascondere la testa nella sabbia come gli s.t.r.o.n.z.i.

“Israele sa di essere sotto l’occhio del mondo, opinione pubblica e Governi, anche quelli che, pure, lo sostengono, sempre e comunque. Può permettersi qualunque azione illegale che ad altri non è consentita ma deve far finta di non esagerare, di agire per autodifesa, alimentando, incessantemente, il mito del pericolo sempre imminente di un nuovo Olocausto per il suo Popolo.

“Come può Israele ottenere la pace, se non ha la volontà di delineare un confine e porre fine all’occupazione?”, ha detto Phillip Gordon, responsabile per il Medio Oriente della Casa Bianca.

A fine giugno, Lars Faaborg-Andersen, inviato dell’Unione Europea in Israele, ha affermato che “Gli Stati dell’UE stanno perdendo la pazienza, a causa della continua crescita di insediamenti israeliani illegali, nei Territori occupati palestinesi

E i bambini palestinesi quanto tempo hanno per trovare un rifugio (che non c’è, in quel lager che è la Striscia di Gaza), prima che cadano le bombe israeliane?

L’Olocausto palestinese si trova nei numeri.

 

In due giorni di assalto israeliano:

58 morti, saliti a 78 al momento che scrivo,
di cui 13 bambini, 7 donne e 36 vecchi
450 feriti, di cui 103 bambini, 46 donne e 283 vecchi
1033 bombardamenti di cui 144 razzi dal mare, 747 raid aerei e 142 cannoneggiamenti
312 case distrutte, 53 totalmente e 259 parzialmente

Ieri, è stata colpita la Torre dei Giornalisti, a Gaza City, e diversi di loro sono rimasti feriti. I giornalisti di RT hanno accusato Israele di terrorismo e di crimini di guerra.

Siamo alla 3^ Intifada o alla 2^ Nakba? “E’ l’insurrezione palestinese o, ancora, la pulizia etnica israeliana?
Anche se le terminologie differiscono, dalla prospettiva di Israele non c’è contraddizione tra le due; sono passi complementari verso lo stesso scopo, vale a dire un solo Stato ebraico.”.

Petizione online: http://firmiamo.it/spazio-in-rai-all-informazione-sulla-palestina#petition

AGGIORNAMENTO al 14 luglio 2014

Gaza, nuovi raid di Israele: 172 morti in 7 giorni. Razzi dal Libano e dalla Siria

Offensiva nella notte: 40 obiettivi colpiti, sale il bilancio delle vittime palestinesi. Missili sul Golan e sulla Galilea occidentale, nessun ferito. Oltre 17mila i civili che hanno abbandonato la Striscia

sirene

LUNGA SEQUENZA DI PICCOLI BACI , DOLCE AMARA CREMA CATALANA

PUNTI DI SOSPENSIONE TACITO ACCORDO

NON INVITO E NEPPURE PREGHIERA

NEL TEPORE SGUALCITO DEL RISVEGLIO, OCCHI SOCCHIUSI

GINOCCHIA  CATTEDRALE

DI UN CORPO TRANSENNATO

LAVORI IN CORSO

SPERIMENTARE LA SOLITUDINE

NESSUN DOLORE.

COSCE IN CONTROLUCE MUTANO IN SUPERBA, SCINTILLANTE CODA.

SIRENA CHE RIAFFIORA BYPASSANDO LA NOTTE.

COME FANNO PIPÌ LE SIRENE?


foto sherazade – Isola di Favignana

 

foto sherazade – In quasi alto mare

quello che noi (non) facciamo

Va bene, giusto o non giusto, equo o no che sia il mondo, ho una vita serena emotivamente ed economicamente.
Emotivamente è stata molto dura perché sono tragica, di natura pessimista, ho sempre avuto la capacità di incaponirmi nelle ‘cose impossibili’ non per arrivismo ma per mettere a me stessa l’asticella sempre un pochino più su perché è stato difficile accettarmi nelle mie debolezze e nelle mie paure ed i pregi vanno messi sempre sotto verifica.
Ho fatto anni di analisi e non posso che dire a chiunque si senta traballante che l’aiuto che si riceve –non gratuito ma anche quello fa parte del percorso – riesce a sciogliere molti nodi.
A volte basta poco. A volte passano anni però il più delle volte ci si sente come rinati ed allora la vita diventa meno grama. Non che cambi nulla se non l’ottica nella quale noi ci poniamo. Non tutto avviene ‘contro’ di noi ma semplicemente ‘intorno’ a noi.
E questo vale in ogni ambito.

Economicamente. Già, economicamente la mia generazione ha avuto la possibilità studiando e faticando di crearsi un futuro. Io da sola sono riuscita a dare anche gli strumenti a mio figlio, che ‘per fortuna’  lavora, ma il suo futuro è opaco e incerto come per il 66% dei giovani nelle sue condizione di pri.vi.le.gia.ti, mentre il restante 44% guarda il nulla. Questo mi sconvolge parecchio.

Perché questo ragionamento? Perché leggendo un post, giustamente, l’accusa era precisa:
‘certo il mondo va a rotoli, vi intenerite per i bambini, per le donne, per i morti ammazzati per gli animali per..per.. ma poi?
E ancora :
‘ Vi incazzate perché la vostra città è sporca, perché ogni cosa che si comincia non trova mai un punto di fine preciso. Perché tutti si riempiono le tasche con i nostri soldi di contribuenti…e poi?’
Poi dopo esserci indignati per benino tutto scorre.

Eppure io ricordo altro e dunque il cambiamento non sempre è sinonimo di miglioramento. Solo un esempio.

Quando ero piccola ed abitavo a Torino in un palazzo di cinque piani ricordo che in ogni appartamento nella colonna che corrispondeva al terrazzetto della cucina c’era uno sportello e li veniva gettato quello che oggi con molto sussiego chiamiamo umido. Finiva dritto in cantina in un contenitore che settimanalmente veniva svuotato da addetti del comune che, sempre settimanalmente raccoglievano il resto dei rifiuti. Poca roba. Niente plastica, niente ingombranti contenitori per una manciata di susine.
Le bottiglie fossero anche le più costose di vino venivano caricate del costo del vetro e il denaro veniva restituito quando si riportava la bottiglia vuota o serviva per comprane un’altra.
Il latte stessa cosa. Si andava dal lattaio con la propria bottiglia e sempre quella e se non la si aveva si pagava il vuoto.
Certo era il secolo scorso ma soltanto cinquant’anni fa.

Non so da voi ma Roma è allo stremo. La raccolta differenziata non funziona i cassonetti non vengono svuotati e il porta a porta suona come un mantra.
Eppure la cosiddetta AMA la municipalizzata per i rifiuti i prende bei soldoni per un servizio che non fornisce.
Certo dove c’è sporco e sciatteria tutto diventa più sporco e invivibile, territorio di nessuno.

C’è come un disprezzo per la cosa pubblica che in quanto pubblica non ci appartiene. Cicche sui marciapiedi, escrementi di cani che poveri loro si prendono gli improperi al posto di quegli incivili dei loro accompagnatori. Dalle macchine in corsa vola di tutto. Volano anche pesantissimi improperi se è per questo!

Mi sono persa. Ah, già, che fare oltre indignarsi? Agire. Agire correttamente a dispetto dei comportamenti degli ‘altri’, non pensare al proprio orticello ma al pianeta

E qui scatta la citazione perché ‘quanno ce vo’ e calza, ce vo’ ed è di Madre Teresa di Calcutta:

“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.

Melassa terribile melassa…che faccio quale tasto pigiare?   ‘Pubblica’  o   ‘Spostare nel cestino’?

La scelta dell’inno alla gioia di Beethoven è mirata a controbattere a Grillo (sparlante) che non perchè fosse suonato da Hitler ai compleanni è meno apprezzabile così come Wagner rimane un grande compositore.   Nigel  Farange, eurodeputato britannico  razziste e xenofobo che ha voltato le spalle all’inno,   non mi tange:  un cretino in più che renderà conto al suo Paese.
David Garrett è una mia passione tardiva e se un appunto faccio al nuovo Parlamento è di non essere stato tanto ‘giovane’ da invitarlo a suonare. Me ne farò una ragione purchè questo nuovo Parlamento europeo più o meno ben accetto sappia lavorare bene e se guardiano ai nostri balletti, direi che basta proprio poco. Auguri.