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Ho trovato questo video prima delle vacanze.
A me sembra un cuore sospeso; il cuore sospeso di Eliana, il cuore schiantato tra lamiere d’auto, il cuore in bilico su tanti barconi della speranza, il cuore di chi nonostante tutto vuole che esso viva per fare vivere.
Un cuore che bussa forte alle porte del mio cuore perchè io non mi sento un’isola felice e lontana e le lacrime e il sangue che quotidianamente si spargono intaccano anche il mio sentire. E non potrebbe essere diversamente.
Non intendo far proclami buonisti ma una piccola riflessione: che da settembre non dobbiamo riprendere a piangerci addosso, batterci il petto ma semplicemente ricordarci – ogni giorno, anche il più “sfigato” – che siamo fortunati, più fortunati di molti (troppi) e che se ci guardiamo intorno – qui – nel nostro piccolo, ristretto e privilegiato paradiso, qualcosa anche noi possiamo fare.
“Quello che facciamo
è soltanto una goccia nell’oceano.
ma se non ci fosse quella goccia
all’oceano mancherebbe.”
Madre Teresa di Calcutta