21 Aprile 753 a.c.
Succede che io mi dimentichi i compleanni e, dunque, per Roma mia questa volta voglio avvantaggiarmi.
Roma, stupenda signora alla quale non chiedere gli anni registrando, però, la sua eterna giovinezza, la sua vitalità coraggiosa a ‘resistere’ allo scempio che di lei si sta facendo in nome del progresso, a causa dell’incuria delle amministrazioni che si sono succedute, del disamore, anche, di chi ci vive e delega ad altri la cura.
Roma, mia città, adottiva alla quale non rinuncerei per nessun’altra città, neppure New Your che pure amo molto.
Roma e la sua lingua, Roma e i romani, Roma del “giovedì gnocchi e sabato trippa”, Roma delle mie passeggiate sentimentali al Gianicolo, Roma che “nun c’è trippa pei gatti”, Roma “ladrona” dove i ladroni però ce sò venuti dal nord e ci si trovano bene (mannaggia a loro!). Roma che basta nominarla e il suono si arrotonda gudurioso nel palato. Roma: questo è amore.
Non voglio entrare nelle polemiche pro o contro Emergency.
Ritengo anch’io che un fatto gravissimo sia accaduto e cioè che non si sia rispettato il principale ‘luogo sacro’ di ogni guerra: l’ ospedale e che all’interno di questo ospedale, per di più straniero e che porta avanti una missione umanitaria e di pace curando feriti senza chiedere né la loro nazionalità né il loro credo, siano stati ‘sequestrati’ tre operatori volontari, i-ta-lia-ni.
Trovo sia un atto di orribile sciacallaggio che in un momento tanto delicato, con rinnovata recrudescenza di illazioni, si vada a colpire Gino Strada per posizioni e atteggiamenti poco chiari o non del tutto condivisibili.
Nel Palazzo è scontro, in particolare, tra l'Italia dei Valori e il Pdl (del Pd si avverte il fragoroso silenzio).
Per l'eurodeputato Pino Arlacchi, "se il governo è debole con Kabul, si muova l'Europa".
L'Onu è intervenuto chiedendo alle autorità afghane una indagine "rapida e accurata" sui tre medici. In un comunicato, il rappresentante speciale delle Nazioni Unite a Kabul ha auspicato "che questi arresti siano frutto di un serio malinteso".
Grande fermento, dunque. Ma ciò che mi martella nella testa è la dichiarazione di Gino Strada ad Affaritalia.it:
"Fossero stati tre cittadini americani erano liberi in tre minuti. Fossero stati tre cittadini tedeschi, francesi, spagnoli o dei paesi scandinavi erano liberi in quattro minuti. Gli italiani invece si può lasciarli lì per giorni senza nemmeno vedere un avvocato".
Tirate voi le somme sul peso politico di questo nostro governo nel mondo.
Vi lascio e mi spiace che non sarò a Roma sabato.
Teresa Sarti Strada, front woman di Emergency
Ai tempi in cui i telefoni cellulari pesavano come incudini e internet era agli albori…parlo solo della fine del secolo scorso (!), era un po’ un dovere per famigliari e amici che partivano mandarmi cartoline che mi regalassero un pezzetto delle loro emozionI.
I moderni MMS – che giungono in tempo reale – anche loro ricchi di colore e sentimentI non sono la stessa cosa: finisco di cancellarli per memoria piena, li smarrisco con l’ennesimo cellulare che mi rubano…insomma, ricevo molte meno cartoline.
Gli amici, scelti a caso come i numeri di una lotteria, e che leggerete (se vi va, non è detto), ci sono ancora tutti: impigriti mandano MMS, tanti.
All’appello manca quella pazzerella della mia mamma che gioca a rimpiattino tra i miei pensieri, e tra nuvole e sole mi guarda sorniona.
Copenhagen
Sirenetta a Sirenetta…Baci mamma
Ps il viaggio vale la pena, lo rifaremo insieme
Venezia
Bellissima domenica di sole. La passerò in treno tornando a Salzburg,
Occhi chiusi a rinnovare sensazioni che occupano i pensieri e (già) i ricordi.
Lontana e vaga..
ci ritroveremo a sentirci e a leggerci? A.
Emerald Buddah
Ai tre Buddah: smeraldo, sdraiato e d’oro, ho chiesto per te tutto ciò che tu potresti desiderare e quindi aspettati da loro, in avvenire, cose meravigliose!
Da parte mia sempre amicizia e affetto con un bacio a pizzichino. L.
Alexander Calder – Louisiana open museum
Grazie per il preziosissimo consiglio, il Louisiana non è soltanto uno splendido museo ma un posto fantastico vivere! Un bacio I.
Marblehead, Massachusttes
Cara rirì, sto molto meglio ma non mi sento ancora me stessa. Sono pigra, svogliata e non riesco a godere al meglio questi posti che amo tanto. Speriamo che passi. Mi auguro che tu stia bene. La vita per noi ha sempre avuto accadimenti paralleli. Mi farò sentire appena tornerò a Roma a fine ottobre. Ti abbraccio con affetto A.
Bergamo alta
Carissima, ti ringrazio per la disponibilità e l’accoglienza che mi avete riservato a Sperlonga. Il mese di agosto è stato per me particolarmente difficile. La tua vicinanza è stata un caldo abbraccio e con te ho riscoperto la forza del sorriso. Un abbraccio mentre ti aspetto da me. G.
S.Francisco de Paula, Cuba – Museo Ernest Hemingway
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella corrente del golfo ed erano ottantaquattro giorni che non prendeva un pesce. Nei primi giorni lo aveva accompagnato un ragazzo…” Baci F.
Stoccolma
Non mi dire che non è una cartolina proprio con i fiocchi! Enorme e tutta per te. Tutti per te anche i baci, ma siccome sono proprio tanti tanti, qualcuno ne potrai anche offrire purchè ben indirizzato.
Per i saluti puoi essere di manica larga, no? D.
Oaxaca, Messico
Mia cara, da infinita lontananza ti penso sempre con tenerezza e nostalgia. Brindiamo a questo anno mascalzone che se ne va (1999) perché ci sia più propizio il futuro. P
Reykjavick, Islanda
Cosa c’entri con l’Islanda resta un mistero ma tant’è.. Tanti baci, tuo fratello
: / :
(Nota – Alcune cartoline non sono le originali e sono state riprese dal Web)
“Il tempo invecchia in fretta” è il titolo dell’ultima raccolta di racconti di Antonio Tabucchi: nessun’altra frase rende così bene il mio stato d’animo quando penso che è passato un anno dalla notte che ha cambiato la vita degli aquilani e ha cancellato molta storia della mia città.
Un anno in cui la tragedia dell’Aquila è stata usata come vetrina del “Governo del fare” e come modello del “decidere rapidamente e senza vincoli”. Le case antisismiche, il G8, i villaggi di legno sono apparsi nelle cronache come segnali di un vero e proprio miracolo capace di esorcizzare il problema vero della ricostruzione…….
Qualche giorno fa il Presidente Berlusconi, al telefono con il candidato del PDL alla presidenza della provincia, chiudendo la campagna elettorale (spudoratamente VINTA! A dispetto di tutto e tutti, aggiungo io) diceva: “abbiamo dato una casa a tutti, per il resto ci vorrà molto tempo”. In realtà non proprio tutti hanno avuto una casa, circa 7000 persone, quasi tutte anziane, vivono ancora negli alberghi della costa ormai sradicati dalle proprie amicizie e abitudini. Quelli che hanno la fortuna di vivere nelle famose e costosissime (2700 euro a mq) case di Berlusconi, come tutti le chiamano qui, vivono in dignitosi residence tutti accessoriati, dove non è possibile portare nulla che ricordi la tua casa, sia per mancanza di spazio, sia perché, anche per appendere un quadro, va chiesta l’autorizzazione ….
Una città non è fatta solo di case; per vivere ha bisogno di relazioni sociali, di memorie condivise, di opportunità economiche. Ha bisogno innanzitutto di lavoro e questa è l’altra nota dolente mai nominata nelle cronache del “miracolo aquilano”. Tutte le attività commerciali e professionali del centro storico sono morte o dislocate, molti giovani si sono già trasferiti in altre città,….
A tutt’oggi non esiste un piano per il lavoro, un’idea per formare professionalità locali necessarie alla ricostruzione, né un’idea su come intervenire, e con quali priorità, nel centro storico.
Negli ultimi tempi l’immagine di efficienza del Governo e della Protezione Civile si è incrinata a causa di due avvenimenti che hanno cambiato anche la percezione esterna di quanto è accaduto all’Aquila. Il primo riguarda lo scandalo del G8 che ha coinvolto lo stesso Bertolaso…. Il secondo riguarda il cosi’detto “movimento delle carriole”, ossia quei cittadini che, stanchi di sentirsi dire che l’emergenza era finita e tutto era risolto, hanno deciso di organizzarsi e di andare a rimuovere le macerie del centro storico che giacevano da un anno nelle piazze e nelle vie il cui accesso libero è vietato dal 6 Aprile scorso anche ai proprietari delle case parzialmente agibili ma abbandonate ormai da molti mesi. Questa iniziativa, cominciata, come altre, per tentare di riaggregare gli aquilani rientrati alla periferia della città, ha avuto una grande risonanza nazionale e, grazie ai mezzi di comunicazione, ha mostrato a tutto il mondo lo stato di incuria e degrado in cui versa il centro dell’Aquila…….
Ambedue gli episodi da me citati dicono che se si vuole ricostruire la città, con tutto quello che ciò significa, bisogna rendere possibile il protagonismo e il controllo dei cittadini, e ristabilire la fiducia nelle istituzioni elettive e negli organismi di rappresentanza (sindacato, associazioni ecc.) perché le scorciatoie delle decisioni rapide troppo spesso rispondono agli interessi di pochi.
Insomma, nonostante le ultime elezioni provinciali non abbiano premiato chi ha provato ad interpretare le attese dei cittadini, bisogna ripartire dalla democrazia senza perdere troppo tempo: il tempo invecchia in fretta.
(stracio di un articolo di Betti Leone, oggi esponente del SEL)
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Betti Leone, nata all’Aquila, vive(va) all’Aquila nella città vecchia, anche lei non ha più avuto accesso alla sua casa sebbene avesse subito danni irrilevanti e fosse ritenuta agibile, anche perché nel centro storico manca acqua, luce e vige il ‘coprifuoco’.
http://www.sinistra-democratica.it/taxonomy/term/933/all?page=1
Durante un attacco aereo a Londra (Virginia Woolf)
"Finalmente tutti i cannoni hanno smesso di sparare. Tutti i riflettori si sono spenti. Il buio naturale della notte d’estate ritorna. Si sentono nuovamente gli innocenti rumori della campagna,una mela cade per terra. Un gufo grida, spostandosi da un albero all’altro. E qualche parola quasi dimenticata di un vecchio scrittore inglese mi viene in mente: “I cacciatori si sono alzati in America…”
Mandiamo dunque queste note frammentate ai cacciatori che si sono alzati in America, agli uomini e alle donne il cui sonno non è ancora stato interrotto dal rumore della mitragliatrice, con la speranza che vengano ripensate, generosamente e caritevolmente, e forse rimaneggiate fino a diventare qualcosa di utile.
E adesso in questa metà buia del mondo a dormire!"
Buona e serena Pasqua, anche qui, anche per noi, un momento di raccoglimento e di pensieri di Pace.
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