Is just a yellow lemon tree
And I wonder, wonder…”



“Non c’è tenerezza
Nel tempo
Dove morendo
nell’estate risorge.
Ci siamo (quasi) !
Mi piace,
mi rallegra e
mi rassicura
sapere di incontrare qui sorrisi affettuosi di condivisione in questi nostri scambi di Auguri.
Improvvisamente oggi anche Roma, immusonita e strapazzata per tante brutture che l’assediano si è svegliata frizzante e imbellita dal sole e un po’ con tutte le persone che solitamente incontro ci sono stati abbracci e parole di fiducia. Durerà da Natale a Santo Stefano però non priviamoci di questo lusso, accantoniamo i troppi doloridel mondo e sorattutto cogliamo l’occasione per un abbraccio strettostretto anzi strettissimo ❤️
Siamo arrivati a Novembre.
Un Novembre anomalo con una media, a Roma, di 26°/14° che alla lunga sfiancato. E se ci mettiamo il ritorno dell’ora legale, buio alle 5pm e finestre spalancate…
Le cose per me non vanno. Mio fratello mi ha lasciato un vuoto immenso e ci sono momenti che improvvisamente mi scontro con la realtà e mi spuntano le lacrime, come ora, e so che lui non lo vorrebbe. Oggi con questa bella, calda. giornata, avremmo pranzato in giardino parlato di tante cose e soprattutto mangiato perché Fracis era un buongustaio e i suoi apprezzamenti mi inorgoglivano non poco visto che sono una cuoca mediocre ma che sa applicarsi.
Mi sono comunque esibita nel ‘mio’ castagnaccio, molto ben riuscito.
Il Castagnaccio è dolce autunnale tipico della regione toscana; una torta semplice e povera a base di farina di castagne, uvetta, pinoli e rosmarino; dal sapore rustico, poco dolce e una consistenza morbida, umida, quasi tenera al centro. Una preparazione deliziosa, che ha antiche origini contadine nelle campagne toscane nel 1500; quando conpochi ingredienti, semplicemente mescolando acqua e farina di castagne; veniva fuori un piatto energetico e gustoso anche per il giorno successivo! Ben presto si diffuse intutta la zona appeninica del centro Italia; assumendo nomi diversi come Baldino, Pattona; per poi giungere nell’ 800 anche nelle regioni del settentrione; dove la Ricetta Castagnaccio fu arricchita con uvetta e pinoli.
Inutile riportarvi la ricetta che travate facilmente in rete. Io uso arricchire il Castagnaccio cpn uvetta e pinoli.
Da bere naturalmente un buon vino Novello toscano come il Banfi- Santa Costanza.
Forse a breve è prevista pioggia…David Garrett e Guns ‘n Roses per la vita!
Teniamoci strettestretti anzi strettissimi
25 Novembre – Giornata internazionale
per l’eliminazione della violenza
contro le donne.
Non posso che riproporre il mio stesso post di qualche giorno fa perché anche la violenza si presenta agli occhi di una donna nelle vesti del principe azzurro. A volte fortunatamente è un uomo gentile ed amoroso altre… NON giustificate neppure il primo schiaffoni, la violenza verbale. Non inventatevi crocerossina “io ti salverò!” … purtroppo la realtà testimonia altro.Teniamo noi stesse e i nostri bambini lontani da queste brutture. Coraggio e testa alta, diceva mia nonna femminista ante litteram!
Io dico siamo solidali tra noi e teniamoci strettistrette sempre ❤
“Si dice, a volte, che uno sceglie questa o quella persona. Io non ti ho scelta. Sei entrata per caso in una vita di cui non andavo fiero, e da quel giorno qualcosa ha cominciato a cambiare… Ho respirato meglio, ho detestato meno cose, ho ammirato liberamente ciò che meritava di esserlo. Prima di te, fuori di te, non aderivo a nulla… Con te ho accettato più cose. Ho imparato a vivere… È così che si cresce davvero e si diventa un uomo. Con te mi sento un uomo. Per questo forse il mio amore è sempre stato pervaso da una gratitudine j
Una storia d’amore lunga sedici anni che Albert Camus, allora trentenne, ebbe con la giovanissima l’attrice Maria Casarès, all’epoca ventunenne, e si snodo parallela al matrimonio con Francine.
A distanza di alcuni anni dalla morte della moglie la figlia ha permesso la pubblicazione di queste lettere d’amore…
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(*) frase pronunciata da una dama non proprio informata in piena pandemia.
Sono stata ( bonariamente ?) tacciata da madre ‘chioccia inutilmente apprensiva per aver rinunciato a una gita fuori porta preferendo accompagnare il mio bambino ultratrentenne a fare la prima dose di vaccino Pfizer.
A distanza di ore niente febbre solo un leggero stordimento, un fastidio al braccio e comunque mi sento più tranquilla a casa.
Da quando è partita la vaccinazione a Roma – Tralasciando inutili polemiche – le cose sono andate avanti speditamente e devo dire che al parco di Sally dai più giovani ai più anzianotti siamo tutti vaccinati. Lo stesso vale per le persone che frequento.
Tutto a posto allora? Non dal mio punto di vista. È ripreso un traffico frenetico, la gente mi sembra inutilmente incattivita, disabituata a sorridere. . .
Nella Roma ‘da cartolina’, magica
la sporcizia ha riguadagnato i suoi spazi
Dunque no, per il momento io continuerò ad uscire il meno possibile, a starmene in guardino
dove sarete tutte tuttissimi i benvenuti e perché no sorseggiando una fresca Sangria che altro non è che una ricca macedonia di frutta di stagione : pesche albicocche banane spicchi di arancia il tutto fatto a dadini e affogato in un vino rosso leggero allungato da gazzosa . , , per la ricetta vera di rimando a YouTube!
Teniamoci strettistrette anzi strettissimi 🥰
Tra tutte le tante commemorazioni l’unica a cui veramente tengo è Il giorno della Memoria perché gli anni passano e per logica naturale quei pochi sopravvissuti se ne stanno andando e ancor più noi abbiamo il dovere di trasmettere la Storia.
Una testimone se ne è andata quest’anno Lorenza, Lori Mazzetti, figura eclettica di donna anche pittrice e scrittrice autrice de Il cielo cade (delicatamente autobiografico, edito dalla Sellerio) da cui è tratto il film.
Io sono stata per Lori la sua nipotina perché quando lei e la sua gemella Paola nacquero la mamma mori di pàrto proprio nei giorni della nascita della mia zia Mussi. I miei nonni e soprattutto mia nonna accolsero la richiesta del loro papà di accudire le bambine finché non si fosse sistemato … e fu così che crebbero fino agli 8 anni con la mia mamma e le mie zie! Il seguito lo scoprirete leggendo il libro o guardando il film!
Non permettiamo a vecchi e nuovi negazionisti di infangare la Storia .
Teniamoci strettestrettissimi ❤🌹
Il 27 gennaio, come ogni anno, vogliamo ricordare e fare in modo che le nuove generazioni conoscano e4 non dimentichino mai la tragedia dell’Olocausto-Shoah.
Anticipo questa giornata perché desidero sottoporvi alcuni film che, forse incuriositi, vorrete cercare in rete con calma domani.
L’ordine è quello che io ho scelto per assonanze personali.
Ho parlato di bambini ma per fortuna il mondo del cinema – di cinema di cui parlo – è sempre stato sensibile e attento nel documentare dalle diverse angolature la tragedia immane quanto assurda che ha prodotto tanto orrore e strazio di vite umane.
Il bambino col pigiama – Berlino, anni Quaranta. Bruno è un bambino di otto anni e una passione sconfinata per l’avventura, che divora nei suoi romanzi e condivide coi compagni di scuola. Il padre di Bruno, ufficiale nazista, viene promosso e trasferito con la famiglia in ‘campagna’ o meglio a dirigire un campo di…
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Guardo questa rosa così piena di fiori così ricca di nuances di colore e non posso fare a meno di notare quanta forza di vivere esprima nonostante la dorata prigionia nel delicato vaso di porcellana da ‘salotto’.
Il mio egoismo di madre orgogliosa la coccola ed anticipa ogni suo bisogno dal cucchiaino di concime al bicchiere di acqua che la disseta, anticipando talvolta la caduta di foglioline malate …zac! con la punta delle forbici.
Il sabato sera come una fanciulla emancipata passa la notte fuori! e se anche ha combinato guai ospitando incautamente qualche piccolo insetto di passaggio, il frescolino della notte, il tepore della prima luce me la restituiscono ancora più bella.
Amore!? Non è forse questo il meccanismo che inconsciamente adottiamo, o vorremmo potere adottare, con i nostri figli, con le persone che amiamo? curarle, anticiparne i bisogni e comunque tenerle strette a noi?
I figli devono poter crescere nel tenero recinto delle nostre braccia fintanto che un sabato sera decidano di non tornare pronti a vivere la loro vita.
Quanto poi all’amore quello con la A maiuscola quello che ci porta sulle montagne russe per me non c’è stato verso di imbrigliarlo.
Il suo ‘per sempre’ è una variabile come il sole di questa fine di ottobre troppo debole per riscaldare.
Teniamoci strettistretti anzi ancor di più ma… saggiamente attenti 😷
Corteggiamento e primi ‘contatti’ al tempo del Covid!?
“Se proprio non se ne può fare a meno, meglio ripiegare su un corteggiamento distanziato per scongiurare ogni possibile ‘contatto’ fisico, insomma una sorta di sesso virtuale e quindi a distanza”. È questo il suggerimento della sessuologa Roberta Roi.
“Ho trovato il contatto,
era solo in un sogno
e ti giuro sarebbe bellissimo
se ti toccassi da sveglio”
(Negramaro – Giuliano Sangiorgi)
SALLY and me
Oltre ogni aggrovigliamento mentale
pesano queste braccia cui è negato l’abbraccio.
Ci guardiamo a distanza.
Espressioni corrucciate, immaginati sorrisi prigionieri di mascherine griffate.
Chiudiamo gli occhi. e teniamoci strettistretti strettissimi ❤
You still have us
Don’t give up
We don’t need much of anything
Spero si chiuda con i 30 ° afosissimi e questo scroscio di pioggia settembrina un’estate anomala e piena di incognite nell’impossibilità psicologica di aprire la prima pagina bianca dei progetti e delle promesse che ogni anno rinnovo con l’entusiasmo di una scolaretta un po’ svitata.
“Ma tu che vai cercando?
1In questo mare che muta da silenzioso e piatto, quasi fosse un felino in agguato, alle turbolenze prodrome di tracolli negati, nascosti come polvere sotto il tappeto, ecco io?
“Contemplando i musi dei cavalli
e le facce della gente,
tutta questa vita correre senza rive sollevata dalla mia volontà
e che corre a precipizio verso il nulla
nella steppa purpurea del tramonto
spesso penso:
dove sono IO, in questa corrente?”
Gengis Khan
Don’t give up
“Cause somewhere there’s a place where we belong.”
Teniamoci strettistretti anzi strettissimi❤