Oggi e sempre Resistenza

Rossana Rossanda è  nata a Pola nel 1924;  giovanissima partecipò alla Resistenza come partigiana e, al termine della seconda guerra mondiale, si iscrisse al Partito Comunista Italiano.  Allieva del filosofo italiano Antonio Banfi grazie anche alla sua profonda cultura, venne nominata da Palmiro Togluatti responsabile delle politiche culturali del PCI.
Nel 1963 venne eletta per la prima volta alla Camera dei deputati.

Questo è solo un piccolo  assaggio  della vita de ” La ragazza del secolo scorso” , la biografia che troverete in libreria: un bel regalo da farvi nei primissimi giorni che potremo riacquistare un minimo di libertà.

Una donna coraggiosa e tenace che ha segnato la vita della nostra Repubblica.
Femminismo, cinema, filosofia, letteratura, ma al centro   il lavoro, la fabbrica, le nuove schiavitù.

Una donna tanto minuta quanto determinata,  partecipe attiva del cambiamento con la forza del dialogo che continua a tenere vivo ben oltre i suoi 90 anni.

Seguendo la rigorosa legge della vita  cadono i  petali  del fiore  degli ultimi Partigiani.
Sta a noi mantenere vivi i loro ideali cercando, oggi più che mai di essere rigorosi e coerenti nelle nostre scelte.

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Teniamoci stretti stretti Anzi strettissimi🌹

Se son rose. . .

Greta Thunberg  e il premio Nobel per la pace. La pulzella di Stoccolma prima paladina per la terra e il riscaldamento globale?!

Non è proprio così!

Severn Sazuki, una giovanissima studentessa canadese,  all’età di 9 anni , mentre frequentava la scuola elementare Lord Tennyson, fondò l’Environmental Children’s Organization (ECO), un gruppo di bambini interessato a sensibilizzare i propri coetanei verso le problematiche ambientali.
Nel 1992, all’età di 12 anni,  raccolse fondi sufficienti per partecipare al Vertice della Terra a Rio de Janeiro per squadernare le questioni ambientali dal punto di vista dei giovani. Anche lei fu invitata a parlare alle Nazioni Unite.
Il video di quel discorso suscitò grande interesse e scosse le coscienze.

Se avete tempo e voglia vi consiglio di utilizzare Wikipedia per leggere la biografia di Severn Suzuki che continua attivamente il suo impegno  in campo ambientalista, mentre oggi  tutti i iiflettori sono puntati sull’astro Greta, ragazzina sedicenne, svedese,   afflitta dalla sindrome di Asperger, genitori colti e facoltosi a supportarla con i riflettori  giusti, ammettiamolo!
.
Greta l’abbiamo conosciuta circa un anno fa quando il suo visetto comincio ad apparire in ogni dove manifestando la sua tenacia nel combattere  in nome dei giovani per la salvaguardia della terra e del loro futuro.

Oggi in diverse città italiane migliaia di studenti sono scesi in piazza per il Climate Strike, lo sciopero per il clima ideato da/e nel nome di Greta Thunberg,

Tutto questo clamore mediatico chissà perche non mi convince del tutto (Beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi).
Se son rose fioriranno.

Teniamoci strettistretti Anzi strettissimi 🌹

‘Beautiful Boy’ è un film drammaticamente bello del 2018, uscito a giugno in Italia; diretto da Felix van Groeningen, con Steve Carell e Timothée Chalamet. Um pugno allo stomaco ma di quelli che servono a tirare fuori il rospo.

Donne… dududu in cerca di guai

Nella primavera di sedici secoli fa, ad Alessandria d’Egitto, una donna accusata di eresia,  poiché  si dedicò alla relazione tra filosofia e scienza e per prima intuì che i pianeti compiono un’ellissi intorno al sole, fu assassinata. Fu aggredita per strada, spogliata nuda, trascinata nella chiesa «che prendeva il nome dal cesare imperatore», il Cesareo, torturata brutalmente prima di essere finita.

“Se mi faccio comprare, non sono più libera, e non potrò più studiare: è così che funziona una mente libera” (Ipazia, 370 d.C. Alessandria d’Egitto, figlia di Teone di Alessandria in Ipazia Vita e sogni di una scienziata del IV secolo)  

Ipazia fu matematica, astronoma, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica maestra di pensiero e di comportamento tanto da accecare d’invidia il  vescovo Cirillo, che ne decretò la morte che invece di cancellare Ipazia dalla Storia la fece rivivere in eterno nella fantasia di poeti e scrittori di tutti i tempi.  Fu, giustamente molto  celebrata e idealizzata,  a volte in modo mistificatorio aggiungendo o togliendo qualche tassella.  Della sua vita si è detto di tutto, soprattutto della sua barbara morte: aggredita, denudata, dilaniata, il suo corpo fu smembrato e bruciato sul rogo.  Fautori furono i paraboloni, fanatici esponenti di quella che da poco era diventata la religione di stato nell’impero romano-bizantino: il cristianesimo giust’appunto nel marzo del 415 dc!
Ipazia è stata una figura di donna ( e non è stata certo l’unica né – purtroppo – lo sarà) che sin dall’antichità non ha smesso di far parlare di sé e di proiettare la luce del suo martirio sulle battaglie ideologiche, religiose e letterarie  arrivate  all’oggi,

8 marzo 2018

giorno nel quale mi fa piacere regalare a tutte e tutti  voi questo libro della storica e filologa Silvia Ronchey

Si tratta di un libro importante ed interessante soprattutto perché le notizie dirette sulla vita di Ipazia sono alquanto scarse: le due principali fonti antiche sono la Storia Ecclesiastica di Socrate Scolastico e gli scritti di Damascio, filosofo neoplatonico vissuto un secolo più tardi. Inoltre  scritti di Ipazia sono andati perduti o incorporati in pubblicazioni di altri autori.

E poiché a ‘noi donne’ non si può dire di no, vi segnalo anche un bel film del 2009 di un regista con i fiocchi Alejandro Amenàbar ( Vanilla sky, Il mare dentro, The Others ed altri)  :  Agora  interpretato dalla bellissima e brava Rachel Weisz,  negli ultimi mesi molto attiva nel movimento hollywoodiano #metoo,  nelle vesti di Ipazia.  L’uscita del film in Italia fu ritardata di circa un anno perché ‘pare’  vi fossero delle resistenze da parte del  Vaticano:  infatti  nonostante fosse stato riconosciuto  il mandante  della morte di Ipazia, Cirillo prese il potere su Alessandria ed in seguito, molto dopo in effetti, fu  nominato santo e dottore della Chiesa e in particolare ‘dottore dell’incarnazione’  il 28 luglio 1882.

8 marzo 2018

A Roma è una bella giornata di sole ed io mi ricordo bambina con i fiori messi nei capelli e mia mamma e le altre donne per un giorno, almeno per un giorno, in corteo ballare spensieratetete.

Teniamoci strettestretteanzistrettissime

(ci può essere allegria nella consapevolezza del male e nella condivisione del dolore)

Le ragazze del ’46 e l’oggi

“Mi stava stretto che le donne non potevano fare qui non potevano fare là… quando hanno dato alle donne il permesso di votare per me è stata una conquista straordinaria e ci sono andata con gioia: andavo a votare come donna.. ho capito l’ importanza della Repubblica…”

Ecco perchè seppure con moltissime incertezze e pressocchè nessuna convinzione andrò a votare: non posso cedere e rendere vane le conquiste di queste ragazze del ’46, mia mamma era più giovane ma non da meno,  sulle quali ho modellato il mio essere donna e cittadina.

Vi prego di ascoltare questa bella intervista ad Alberta Levi, 96 anni, che ripercorre la sua lunga vita e sopratutto, con grande pacatezza e precisione gli anni del fascismo,  facendoci capire quanto l’antifascismo anche oggi sia un valore  da preservare così come, in questo caso forse, il diritto/obbligo di  votare.

Grazie e teniamoci strettistretti mentre fuori diluvia (bella la neve)

ps. Le ragazze del ’46 è un piccolo, pregevole, ciclo di interviste a cura di Rai3 tutte on line.

Stupro

…atto di congiungimento carnale imposto con la violenza “ Treccani

E’ un atto obbrobrioso,  bel oltre la sua fisicità, cui tuttavia spesso segue una morte violenta, lo stupro va a minare qualcosa dentro, è una lacerazione dell’anima che resterà indelebile e lo sanno bene ‘certi’ uomini che da sempre come primo atto di sfregio stuprano le donne come a volere ristabilire regole primordiali di forza e sottomissione.

Commette stupro il disadattato come il compagno che non si rassegna a vedere la ‘sua’ donna andarsene, fare altre scelte di vita ed allora ‘meglio morta e di nessun altro.

Sono cresciuta in quegli anni, malauguratamente perduti, in cui il femminismo  – attraverso le nostre madri – insegnava l’auto derminazione, non l’uguaglianza! ma l’accettazione e il rispetto della differenza, il libero amore e le scelte sessuali con-sen-zien-ti. Non soltanto ‘Io sono mia’ ma un pensiero compiuto su noi stesse.

Bisogna essere genitori da giovani perché solo così si riesce a capire, certo non tutto e non sempre, i propri figli ed i loro turbamenti. Stabilire un confronto che sia profiquo.

Sessant’anni, oggi, sono troppi per concepire di avere una figlietta ventenne che si ‘sballa’ in discoteca fino alle 4 e si apparta con l’ultimo della fila?   Non credo. Penso che esista un modo più sano di godersi la vita e questo certamente non può essere ‘strafarsi’,  ubriacarsi  ed ‘appartarsi’ prima con un uomo e forse con un altro.

“Rimini. Studentessa spagnola in Erasmus denuncia violenza sessuale”

 La ragazza, 20 anni, ha detto di aver conosciuto i due, prima uno e poi l’altro, in un locale della città. Dopo aver bevuto qualche drink in loro compagnia, si è appartata. Al termine della serata in discoteca, è tornata a casa con alcuni amici.    La ragazza ventenne non ricordava il PRESUNTO stupro ma quando si è svegliata la mattina seguente ha accusato dolore alla parti intime.

Il pronto soccorso ha riscontrato ‘lievi’ lesioni esterne che non escludono l’abuso.”

Abuso. Eppure anche un rapporto consenziente un po’ ‘impetuoso’ può causare lievi abrasioni.

Forse sì!    sono troppo vecchio stampo per capire certa gioventù ma per favore stuprare/abusare  è un atto gravissimo, ricordarsene il giorno dopo facendosi il bidet (con rispetto parlando)…

Attenzione però a non mettermi in bocca

‘Se l’è andato a cercare’ ma piuttosto ‘Un po’ più di consapevolezza no?’

merossa

E poi fate l’amore.

Niente sesso, solo amore.

E con questo intendo i baci lenti sulla bocca,

sul collo, sulla pancia, sulla schiena,

i morsi sulle labbra, le mani intrecciate,

e occhi dentro occhi.

Intendo abbracci talmente stretti

da diventare una cosa sola,

corpi incastrati e anime in collisione,

carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure,

baci sulle debolezze,

sui segni di una vita… Alda Merini

Via Corsaglia

Ma poi perché e chi lo dice che soltanto i grandi uomini (e donne) o semplicemente chi è artefice di passaggi epocali diventa memoria collettiva?

Il ricordo  resta e riaffiora anche attraverso i piccoli gesti di gente comune che ci tiene compagnia bel oltre il loro reale passaggio terreno; gesti che si tramandano e diventano leitmotiv da condividere.

Ieri è stata una bellissima giornata; la più piccolina della famiglia ha compiuto due anni  eppure tornando a casa mi sentivo il cuore pesante carico di tristezza come se tanta spensieratezza in questi miei giorni non mi appartenesse.

(compleanno Alessia, foto sherazade)

Oggi, erano circa le 11, uno scampanellio famigliare.

‘Sono Roberto’

Sally insopportabilmente frenetica.

‘Socchiudo soltanto perché …non sono presentabile’

‘Sto andando per un lavoro…’.

e da uno spiraglio spunta un rametto di ulivo.

Oltre vent’anni fa quando venni ad abitare in questa casa, accanto c’era un negozio di motorini e il titolare il sor Renato era un po’ il nume tutelare della nostra strada.     Il suo unico figlio morì il giorno di un 24 dicembre a 16 anni investito (anche lui aveva colpa) da un autobus.

Presi confidenza e mi fermavo sempre più spesso rientrando a casa e una volta gli parlai di mia madre  del fatto che nonostante nessuno di noi fosse credente lei regalava a noi tre figli,  la Domenica delle Palme,  un rametto di ulivo che io conservavo per tutto l’anno nel portafoglio.

Da quella volta non ci fu anno che io sul parabrezza del motorino e della macchina non trovassi il mio rametto di ulivo benedetto.  Era del sor Renato.

Molte cose  mi legavano a quest’ uomo all’antica che mi raccontava spaccati di vita degli anni ’40, della guerra a Roma, di Monte Sacro una distesa di campi di grano,  della sua povertà e delle gambette ferite dalla paglia delle spighe che loro ragazzini raccoglievano correndo dietro da trebbiatrice per farne a casa un po’ di farina.

Il sor Renato morì nel febbraio del 2008 ma io per la Domenica delle Palme trovai sotto il tergicristallo della macchina  il mio ramoscello di ulivo:    il falegname, Roberto, aveva raccolto il testimone.

Via Corsaglia, figlio in moto e C1, foto sherazade

Così anche stamattina come fosse  una carezza ho allontanato la mia tristezza di ieri ed ho accolto il messaggio di mia mamma, del sor Renato abbracciandomi stretta  al falegname Roberto e naturalmente con le lacrime che scendevano da sotto gli occhiali (che vergogna).

Piangere fa venire gli occhi belli e luminosi, questo lo diceva mia nonna,  e piangere  dopo tanto  struggimento è salvifico : è come tornare a respirare dopo una lunga apnea.

Piccoli uomini? Silenziosi portatori di Pace.

Fiduciosamente sapersi abbandonare, foto sherazade

ieri oggi domani

Virginia Wolf,  Durante un attacco aereo a Londra.

“Finalmente tutti i cannoni hanno smesso di sparare. Tutti i riflettori si sono spenti. Il buio naturale dell’estate ritorna. Si sentono nuovamente gli innocenti rumori della campagna, una mela cade per terra. Un gufo grida, spostandosi da un albero all’altro. E qualche parola quasi dimenticata di un vecchio scrittore inglese mi viene in mente: “I cacciatori si sono alzati in Americai …”. mandiamo dunque queste note frammentate ai cacciatori che si sono alzati in America, agli uomini e alle donne il cui sonno non è ancora stato interrotto dai rumori della mitragliatrice, con la speranza che vengano ripensate, generosamente e caritevolmente, e forse rimaneggiate fino a diventare qualcosa di utile.

E adesso in questa metà buia del mondo, a dormire!”

 

 “Inutile brindisi all’Europa, serve un’Italia che difenda i confini” Salvini a Lampedusa.

“Non temete di abbracciare i confini” Papa Bergoglio

Immagini prese dal web

Buon fine settimana dalla Sallyina e da Shera-me

Piangerò ma solo un poco

Mia madre raccontava sempre quanto io fossi ribelle nell’ ammettere le mie colpe impertinenti.

Mia madre sorrideva ricordando quando, avrò avuto tre anni,   per punizione  venivo invitata con  il dito indice e la voce  minacciosa,  ad andare a mettermi con la mia seggiolina seduta in ‘quel’ cantuccio, io petulante rispondessi: “No! Lì no…qua!”

Mia madre mi sussurrava, quando ormai grande mi rannicchiavo a piangere tra le sue braccia, che da piccola niente mi smuoveva al pianto, non un castigo,  non un sopruso, non le ginocchia sbucciate se  intrepida e spericolata cadevo frenando sul brecciolino del vialetto d’estate nell’emulare mio fratello.

Mia madre si rattristava per certe mie durezze, per il mio non essere diplomatica quel tanto che sarebbe bastato per rendermi la vita più semplice.

Ora mi guardo dentro nel silenzio della casa, le finestre brinate e non so neppure io perché questo groppo; eppure ero proprio io a tacciare mia madre da ‘nostalgica’ in certi suoi momenti di dolce tristezza nel ricordare la sua infanzia.

“E impari che c’e’

felicità

anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri,

che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. “

 Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston

 Mia madre era bellissima di una bellezza innata e folgorante eppure  mai esibita; aveva la dote di sapere ascoltare,  era una inguaribile ottimista e la sua risata contagiosa.  Il suo cuore aveva mille cassetti ed in ogni cassetto custodiva  amori ben distinti,  a me sembrava un luogo disordinato eppure lei non ha mai avuto incertezze.

Mia madre ascoltava Elvis Presley.

‘Always on my mind’ . Mi manchi sempre.

Piangerò, ma solo un poco,  prendendo sonno.

Teniamoci  strettistrette anzi strettissimi ❤️

Nobel (noblesse oblige)

Bob Dylan ha vinto il premio Nobel per la Letteratura 2016 “per avere creato nuove espressioni poetiche ( ed io aggiungo  ‘politiche’)  nella grande tradizione della canzone americana”.  L’annuncio è stato dato alle 13 di oggi a Stoccolma mentre in Italia  veniva comunicata la morte a 90 anni  di  Dario Fo,  intellettuale unico e poliedrico  che nel corso della sua vita è stato moltissime cose: scrittore, drammaturgo e regista, attore e scenografo, attivista politico.

Dario Fo nel 1997 aveva vinto anche lui  il premio Nobel per la letteratura “stupito e incredulo ancora” come ebbe a dire in una intervista. Ma si sa i dubbi appartengono ai Grandi..

Per entrambi, prima Fo e oggi Dylan,  molti sapientoni storceranno il naso,  senza lungimiranza.  Forse per una forma di snobismo,  incapaci di considerare l’essenza profonda del messaggio forte e ripulito  da orpelli che questi due uomini sono riusciti a trasmettere con tanta onestà intellettuale.

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Il Premio a Bob Dylan mi emoziona  maggiormente non per mancanza di campanilismo ma per eccessivo (e cieco) amore fraterno  perché nel lontanissimo 1972 (badate bene! non poi così in odore di santità) mio fratello con “Blues, ballate e canzoni / Bob Dylan”,  la prestigiosa prefazione di Fernanda Pivano e per la casa editrice Newton Copmton fu il primo in Italia a tradurre i testi del Menestrello da noi ancora poco conosciuto.

Forse, come per Dario Fo le aspettative erano altre cosi come io stessa prima di Bob Dylan avrei optato per Philip Roth sopra ogni altro ma certamente mi sarei trattenuta dal fare un commento acido alla Alessandro Baricco :”Cosa c’entra Dylan con la letteratura”.

Forse che il Nobel a Tagore ““per la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi “ oppure a Tomas Transtromer  che  ““attraverso le sue immagini dense e nitide,  ha dato nuovo accesso alla realtà” e potrei andare avanti sminuiscono la poeticità dei versi di Dylan? Meglio per i bacchettoni senza musica?

La mia poesia in musica? Eccovela dedicata con un abbraccio

https://youtu.be/lCdF3KuRimg?list=RDlCdF3KuRimg

Il mio amore parla come il silenzio
senza ideali nè violenza
non ha bisogno di dimostare la sua fedeltà
eppure è vera come il ghiaccio, come il fuoco
La gente porta rose
e fa promesse che durano un istante
Il mio amore sorride come i fiori
e le Valentine non la possono comprare.
Al mercatino delle pulci e nelle stazioni dei bus
la gente discute la situazione
Legge libri, ripete citazioni
Disegna conclusioni sul muro
Alcuni parlano del futuro
Il mio amore parla con dolcezza
Sa che non esiste nessun successo come il fallimento
e che il fallimento non è affatto un successo.

Mantelli e coltelli penzolano
La Signora accende le candele
Nelle cerimonie dei fantini
anche i pedoni devono provare rancore
Statue fatte di fiammiferi
crollano una sull’altra
Il mio amore ammicca, la cosa non la tange
Sa troppe cose per mettersi a discutere o a giudicare.
Il castello trema a mezzanotte
I dottori di campagna si affrettano
Le nipoti dei banchieri inseguono la perfezione
aspettando tutti i doni che i Re Magi portano con loro
Il vento ulula come un martello
La notte soffia piovosa
Il mio amore è come un corvo
alla finestra con un’ala spezzata.

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E questo è l’ultimo libro scritto da mio fratello Stefano, pubblicato dalla Mincioni Edizioni alla fine del 2015.  Ambientato a  New York 1972 , Richard Nixon ha vinto le elezioni, ma lo scandalo Watergate sta per scoppiare, mentre però arriva la notizia di un colpo di stato in Cile ad opera di “un certo colonnello Pinochet”. Secondo me un bel Thriller che mi sento di suggerirvi.

Buon Nobel in compagni di due Grandi perchè l’arte è eterna e noi ne siamo parte nella misura in cui la condividiamo.

Mentre a Roma piove, il cielo è grigio e la mia tisana mi solletica il naso. . .

S(p)esso e volentieri

All’inizio Prajapati (signore degli esseri viventi) creò uomini e donne e fissò, in centomila capitoli, come comandamenti, i precetti seguendo i quali conseguire i tre scopi della vita (Dharma, Artha e Kama).
Swayambhu Manu redasse i comandamenti del Dharma; Brihaspati redasse i comandamenti dell’Artha; Nandi, seguace di Mahadeva, redasse quelli del Kama in mille capitoli.
Questi Kama Sutra (gli aforismi dell’amore), scritti da Nandi in mille capitoli, vennero ridotti a cinquecento capitoli da Shvetaketu, figlio di Uddvalaka; Babharavya di Punchala li ridusse ancora a centocinquanta.

Unione del Loto

Posizione adatta a chi ama i baci e le carezze. I partner si ritrovano faccia a faccia. L’Unione del loto è la preferita dagli amanti.
Lui è seduto sul letto o per terra (e perchè no sulla spiaggia au clair de la lune? :=)) con le gambe piegate e le piante dei piedi l’una contro l’altra. La compagna siede sopra di lui con le cosce che stringono la sua vita.

“È facile togliersi i vestiti e fare sesso. Le persone lo fanno continuamente. Ma aprire la tua anima a qualcuno, lasciarlo entrare nelle tue paure, nel tuo futuro, nel tuo sorriso, questo è essere nudi.” (Marilyn Monroe)

L’arco e la freccia
arco

E’ una posizione laterale, richiede impegno per essere raggiunta, ma una volta che i due partener sono “sistemati” regala un godimento ‘spettacolare’. Lei si sdraia su un fianco con le gambe tese, lui dietro di lei. L’uomo infila le gambe da dietro in mezzo alle gambe di lei e avvicina il bacino. Dopo la penetrazione l’uomo inarca la schiena e appoggia le mani sulle spalle della donna che a sua volta tiene con le mani le caviglie di lui. (sconsigliato vivamente a problemi di schiena..)

“Si può dire che non ci sia nessun individuo sano che non aggiunga al normale scopo sessuale qualche elemento che si possa chiamare perverso; e la universalità di questo fatto basta per sé sola a farci comprendere quanto sia inappropriato l’uso della parola perversione come termine riprovativo.” (Sigmund Freud)

La vite intrecciata

Una posizione laterale che permette alcune alternative: i partner sono cmq faccia a faccia, petto contro petto, con le gambe intrecciate. L’uomo piega le gambe ad angolo retto e la donna tiene una gamba distesa tra queste e l’altra piegata attorno alla sua vita. I due corpi sono intrecciati come i tralci della vite, dando un’impressione di intimità e di fusione. (sembra complicata ma..a me non dispiace!)

“Il piu’ raffinato dei lavori si realizza nel puro silenzio. Ogni attimo fuggente di silenzio, senza pensieri, desideri e sentimenti, e’ un faccia a faccia con noi stessi.” (Deepak Chopra)

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