felicità vittime e ciliegi in fiore

La felicità è qualcosa di grandioso, incommensurabile per chi riesce a non farne un feticcio irraggiungibile.

La felicità è oggi – primo giorno di Primavera (che poi sarebbe stata ieri per una serie di calcoli astrali), –  quell’inpercettibile desiderio di pettinare con le dita a rastrello  le margheritine  ingarbugliate dalla pioggia e dal vento.

La felicità, quella vera, quella del profumo del pane appena sfornato, dei primi cinguettii, della camicetta scollata, è anche un po’ bastarda perché ti pone di fronte a quel  tarlo che rema contro e ti ricorda di quanti apprezzerebbero ed invece sempre più sono condannati a desiderare uno straziante  silenzio tra la raffica di una mitragliatrice e una bomba che esplode, le urla concitate degli aguzzini i gemiti e le preghiere delle vittime che finalmente  trovano una collocazione attiva nelle società esercitando (a loro insaputa) un mestiere non so quanto a loro stessi allettante. Indietro non si torna. Mestiere a tempo indeterminato, nessun licenziamento per giusta causa.

“La vittima, che è diventato un mestiere… questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te”.

Questo l’exploit  dell’ex brigatista Barbara Balzerani, condannata a 30 anni di galera, direttamente implicata nel sequesrto e nell’uccisione del Presidente Aldo Moro, Mai pentita (e lo si capisce).

Una donna arida come un sercio, arrogante.  Non che le donne quando ci si mettono, e se ci si mettessero, siano migliori degli uomini ma questo cinismo mi è repellente perché ‘la’ vittima porta con sè un sacco di implicazioni,  si incatena indissolubilmente con la sottrazione di sé e al dolore che procura a quanti l’ hanno amata  o semplicemente stimata.        Il mestiere della vittima e il suo fiorente indotto.

Due giovanissime donne di vent’anni l’una e trentuno l’altra sono state uccise dai loro compagni in quest’ultima settimana a ridosso della nuova luminosa stagione.

La vita rinasce in Primavera, I ciliegi e la strabiliante bellezza della loro fioritura sono un rito molto seguito in Giappone eppure le nostre donne – mi limito a parlare di loro – sono subito ciliegie: una tira l’altra ma senza felicità.          Vittime.

(foto sherazade riproducibili previa autorizzazione)

Stupro

…atto di congiungimento carnale imposto con la violenza “ Treccani

E’ un atto obbrobrioso,  bel oltre la sua fisicità, cui tuttavia spesso segue una morte violenta, lo stupro va a minare qualcosa dentro, è una lacerazione dell’anima che resterà indelebile e lo sanno bene ‘certi’ uomini che da sempre come primo atto di sfregio stuprano le donne come a volere ristabilire regole primordiali di forza e sottomissione.

Commette stupro il disadattato come il compagno che non si rassegna a vedere la ‘sua’ donna andarsene, fare altre scelte di vita ed allora ‘meglio morta e di nessun altro.

Sono cresciuta in quegli anni, malauguratamente perduti, in cui il femminismo  – attraverso le nostre madri – insegnava l’auto derminazione, non l’uguaglianza! ma l’accettazione e il rispetto della differenza, il libero amore e le scelte sessuali con-sen-zien-ti. Non soltanto ‘Io sono mia’ ma un pensiero compiuto su noi stesse.

Bisogna essere genitori da giovani perché solo così si riesce a capire, certo non tutto e non sempre, i propri figli ed i loro turbamenti. Stabilire un confronto che sia profiquo.

Sessant’anni, oggi, sono troppi per concepire di avere una figlietta ventenne che si ‘sballa’ in discoteca fino alle 4 e si apparta con l’ultimo della fila?   Non credo. Penso che esista un modo più sano di godersi la vita e questo certamente non può essere ‘strafarsi’,  ubriacarsi  ed ‘appartarsi’ prima con un uomo e forse con un altro.

“Rimini. Studentessa spagnola in Erasmus denuncia violenza sessuale”

 La ragazza, 20 anni, ha detto di aver conosciuto i due, prima uno e poi l’altro, in un locale della città. Dopo aver bevuto qualche drink in loro compagnia, si è appartata. Al termine della serata in discoteca, è tornata a casa con alcuni amici.    La ragazza ventenne non ricordava il PRESUNTO stupro ma quando si è svegliata la mattina seguente ha accusato dolore alla parti intime.

Il pronto soccorso ha riscontrato ‘lievi’ lesioni esterne che non escludono l’abuso.”

Abuso. Eppure anche un rapporto consenziente un po’ ‘impetuoso’ può causare lievi abrasioni.

Forse sì!    sono troppo vecchio stampo per capire certa gioventù ma per favore stuprare/abusare  è un atto gravissimo, ricordarsene il giorno dopo facendosi il bidet (con rispetto parlando)…

Attenzione però a non mettermi in bocca

‘Se l’è andato a cercare’ ma piuttosto ‘Un po’ più di consapevolezza no?’

merossa

E poi fate l’amore.

Niente sesso, solo amore.

E con questo intendo i baci lenti sulla bocca,

sul collo, sulla pancia, sulla schiena,

i morsi sulle labbra, le mani intrecciate,

e occhi dentro occhi.

Intendo abbracci talmente stretti

da diventare una cosa sola,

corpi incastrati e anime in collisione,

carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure,

baci sulle debolezze,

sui segni di una vita… Alda Merini

ieri oggi domani

Virginia Wolf,  Durante un attacco aereo a Londra.

“Finalmente tutti i cannoni hanno smesso di sparare. Tutti i riflettori si sono spenti. Il buio naturale dell’estate ritorna. Si sentono nuovamente gli innocenti rumori della campagna, una mela cade per terra. Un gufo grida, spostandosi da un albero all’altro. E qualche parola quasi dimenticata di un vecchio scrittore inglese mi viene in mente: “I cacciatori si sono alzati in Americai …”. mandiamo dunque queste note frammentate ai cacciatori che si sono alzati in America, agli uomini e alle donne il cui sonno non è ancora stato interrotto dai rumori della mitragliatrice, con la speranza che vengano ripensate, generosamente e caritevolmente, e forse rimaneggiate fino a diventare qualcosa di utile.

E adesso in questa metà buia del mondo, a dormire!”

 

 “Inutile brindisi all’Europa, serve un’Italia che difenda i confini” Salvini a Lampedusa.

“Non temete di abbracciare i confini” Papa Bergoglio

Immagini prese dal web

Buon fine settimana dalla Sallyina e da Shera-me

La vita è altro

(Rigopiano) La funzionaria che ricevette la telefonata di allarme e  che  confuse la slavina sull’hotel Rigopiano con il crollo di una stalla di pecore lì vicino e chiuse la telefonata in modo sbrigativo  con un :  “Senta, ho da fare… Arrivederci” si è autoassolta :  “Ho ignorato l’allarme? L’importante è avere la coscienza a posto”.

Maltempo/##Rigopiano, Vigili fuoco: trovati 10 superstiti, 5 già ricoverati
Non voglio parlare e aggravare il mare, oceano, di parole che stanno montando di secondo in secondo. Questa necrofilia e amore per lo sconquasso, questo ‘smutandare’ i sentimenti più profondi che albergano nell’animo umano: tutto viene smontato e ricostruito come un puzzle infinito ad uso di palinsesti che per loro fortuna (auditel)  in Italia campano alla grande sulle disgrazie di questo povero nostro Paese.
Visi rigati dalle lascrime, con il loro italiano dialettale stentato e umile, catapultati nei vari talk-show. Ieri sera, mi pare, “ospiti” anche i tre cuccioli di pastore maremmano recuperati vivi dall’albergo!
cane-pastore-tre-cuccioli
Non era questo che mi ha colpito sopra ogni cosa ma quella impavida asserzione
“L’importante è avere la coscienza a posto”
di fronte, fosse anche solo un dubbio di  responsabilità,  a una tragedia sottovalutata e chissà perché – o anzi forse sì perché ricorrono i giorni della Memoria –  ho pensato ad Hannah Arendt che seguì a Gerusalemme per il New Yorker le 160 sedute del processo a Adolf Eichmann,  a quanto controversa la sua tesi, e quanto dovette patire per la sua asserzione sulla ‘banalità del male’  e in effetti (fatte le dovute proporzioni, naturalmente mantenendo il principio)  l’idea che il male perpetrato da Eichmann – come dalla maggior parte dei tedeschi che si resero corresponsabili della Shoah – fosse dovuto  “non ad un’indole maligna, ben radicata nell’anima quanto piuttosto ad una completa inconsapevolezza di cosa significassero le proprie azioni.”
Dunque questa ìbanalità’ non si potrebbe addebitare anche a chi per ignavia o supponenza si rende ‘mezzo’ e complice di tragedia come quella avvenuta a Rigopiano? Ah i posteri! E possibilmente le ardue sentenze arrivassero in tempi brevi…
Se davvero tutto è diventato talmente liquido da privare le coscienze della loro ragione d’essere mi dite che razza di bestie abbiamo partorito?

I diseredati della terra

Il violentissimo terremoto, 8.2,   che il 13 novembre ha colpito la Nuova Zelanda ha devastato la zona costiera di Kaikoura, provocando frane e smottamenti e distruggendo uno dei paradisi naturalistici più belli e selvaggi del mondo. Fortunatamente i morti accertati non arrivano alle dita di una mano. Non altrettanto fortunati gli animali coinvolti e sconvolti.

 Oggi che tutto arriva ovunque e in contemporanea molti di noi sono restati attoniti di fronte al video delle due mucche e di un vitellino isolati sopra un lembo di terra contornati da un’ampia voragine. Si sente il rumore dell’elicottero, il vociare concitato, forse queste mucche ed il vitellino verrano, debitamente imbracate, portate in salvo a scapito di quanti che saranno morti o moriranno.

Ecco subito il parallelo con il ‘nostro’ altrettanto recente e rovinoso terremoto di ‘Amatrice’  del 24 agosto (e successivi) ma che in realtà denomina una vasta area circostante. I morti sono stati moltissimi, si parla di 292 morti e molti feriti.

Queste sono zone di grandi e piccoli allevamenti di mucche o maiali per la produzione di formaggi e di insaccati prelibati. Animali che raramente vivono all’aperto ma che vengono trattenuti al chiuso stretti in angusti abitacoli ed è lì che si trovavano al momento della prima grande scossa di Amatrice.

Impossibilitati a fuggire come in natura avrebbero fatto. Fuggire come Bambi e tutti gli animali della foresta all’ arrivo del fuoco, liberi,  morire da liberi.

Tanto dolore per degli animali destinati ad una vita grama? E i  bambini e i vecchi? E tutti gli altri esseri umani?

Vero ma l’uomo ha un’intelligenza superiore il bambino anche se solo, un vecchio, fanno tenerezza vengono soccorsi immediatamente,  sono in grando di accogliere amore e compassione, accettare l’ineluttabilità dell’evento.

Ma un animale? I nostri più vicini compagni di allegria o solitudine, a loro che si ritrovano soli e spersi cosa raccontiamo e chi?

So di avervi ratttristato e vi prego di perdonarmi dopo esservi soffermati un attimo su questi grandi occhi che ci guardano. ‘I bambini ci guardano’ era il titolo di un bellissimo film  di Vittorio de Sica, e lui? lei? ci guarda e non vi è rimprovero ma solo richiesta d’amore.

(foto dal web)

Noi donne

Torino – Assediato dai debiti uccide la moglie a martellate e poi si impicca.

Femminicidio, in Italia uccisa una donna ogni tre giorni

 La Cattiva notizia e che nel 2015 sono state 128 le donne uccise in Italia, prevalentemente dal marito o dal compagno.  La buona che il dato è in calo del 6,57 per cento rispetto al 2014, quando si contavano otto omicidi in più.

I dati del Viminale, aggiornati al 22 dicembre2015,  evidenziano che sui 411 omicidi totali nel nostro Paese, il 31,13% vede come vittime donne.        Questa  tuttavia  è solo la punta dell’iceberg perché  prima di arrivare all’omicidio si registrano  :

6.945 atti persecutori a danno delle donne,

3.086 casi di volenza sessuale e ben

6.154 casi di percosse.   Inoltre sempre nel 2015 si sono verificati

1.198 ammonimenti del Questore (in calo del 3,68% sul 2014) e

217 allontanamenti (-16,54%)

Presto la mia collaborazione gratuita da molti anni ad un Centro antiviolenza e posso dire che molte delle donne che arrivano da noi lo fanno quasi sempre  piene di vergogna e con un senso di colpa dopo anni di vessazioni psicologiche e fisiche sempre più gravi.         Moltissime donne tacciano e subiscono violenze fino a quando non vengono ammazzate. Ma in molti casi è solo con la morte che emerge un pregresso di  anni e anni di vero e proprio martirio.  Un martirio che assai poco ha a che fare con la  beatificazione postuma  ma che viene subito nel tentativo di salvaguardare i figli o  ricucire con proprio uomo un rapporto ormai degradato a una sorta di sindrome di Stoccolma.

Eppure  alcuni osservatori non esiste alcuna emergenza, anzi, è “propaganda”.

collarinoME!

Linda Laura Sabbadini ex dirigente  responsabile  del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell’Istat sino all’Aprile 2016 all’interno di una intervista dice:

domanda :  Cosa risponde a coloro che obiettano che gli uomini vengono comunque uccisi in misura maggiore delle donne?

“Che è vero e non solo in Italia. Ma gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.”.

Non è un post allegro per augurarvi un buon fine settimana e me ne scuso però quando sento qualcuno asserire che noi donne siamo ‘piagnucolose’ e pretestuose e che abbiamo chissà quanti vantaggi e  che alla fine poveri uomini! Anche loro hanno i loro bei problemi di sopravvivenza,  allora mi sento ribollire.

Perché non amarsi senza ruoli nel rispetto reciproco?

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto…
Tienimi per mano…
portami dove il tempo non esiste…
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano…
nei giorni in cui mi sento disorientata…
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare… mai…
(Herman Hesse)

foto sherazade2011

Il dubbio è scomodo ma…

…ma la certezza è ridicola. (Voltaire)

Da quattro anni, gli anni di Sally, ho un’amica al parco nello spazio riservato ai cani.   Si chiama Patrizia e di cani ne aveva otto.   Poi Mafalda è morta  a vecchiaia inoltrata e Rocco anche lui di 13 anni di tumore.

Qui apro una parentesi per segnalarvi  che  di anno in anno aumentano i cani che muoiono di cancro: alla prostata, al fegato, alle mammelle. Perché ormai vanno dal veterinario ogni tre per due e ‘una volta’ non usava?

No,  penso che l’inquinamento e i miasmi della città abbiano colpito anche loro che ormai umanizzati sono soggetti a molte nostre malattie. MI documenterò meglio.

Patrizia è una bellissima donna,  alta e bionda un’immagine che ricorda Botticelli, di quasi sessant’anni, che arriva con la sua biga di cani al guinzaglio intorno alla mezza perché prima, ogni giorno, lava e disinfetta casa e terrazzo. Era  indossatrice assai richiesta e la sua vita è stata molto movimentata finchè ecc..ecc..

Questo spazio piuttosto ampio riservato ai cani all’interno del Parco delle Valli è molto ben tenuto e pulitissimo perché da prima che arrivassi io è stato autogestito da un gruppo fisso di persone: ci autotassiamo per quando alcune sedie vanno sostituite, abbiamo comprato una tosaerba, diamo un tot ad un ragazzo che provvede a tagliare l’erba, abbiamo piantato tre mimose, due melograni oltre agli alberi che già c’erano. Un bel percolato con tavoli in legno e panche ricoperto daPlumpago, edera e vite americana e altre piante verdi ornamentali.

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Naturalmente si parla principalmente di cani trovati, avuti, da adottare e a volte si fanno delle collette per casi più ‘disperati’ ove ‘disperate’ a volte sono le persone e il loro cane.

L’altro ieri però P. se ne è uscita con una richiesta che mi ha fatto restare a bocca aperta.

‘Partecipi a una colletta?’

‘Per chi?’

‘Dobbiamo salvare un vitello dal macello…’

‘No, mi pare una vera assurdità.  Un vitello su miliardi ed io che cmq anche se  con i molti distinguo nn sono vegerariana’

‘Va bene, ma anche se è uno  tra un miliardo è pur sempre  un vitello salvato.’

‘E a quanto dovreste arrivare?’

‘A 1200 euro.’

A oggi sono stati raggranellati 150 euro perché la maggioranza di noi frequentatrici del parco con ha contribuito.

Ho appreso in seguito che il vitello(ne) da riscattare appartiene  a un tizio che lo ha comprato e cresciuto  per fare mangiare buona carne al figlio piccolo…

A me pare ovvio che questo signore consegnato, secondo me con un buon margine di guadagno,  il vitello, ne alleverà subito un altro e allora? Andrà riscattato anche questo secondo animale? E il seguito?

Allora a me  viene alla mente Don Chisciotte e la sua lotta contro i mulini a vento.

Eppure continua a frullarmi un dubbio e vorrei che insieme lo sciogliessimo :

‘Meglio la vergogna sul viso che una macchia sul cuore. ’  

Don Chisciotte                    

Mio fratello che guardi il mondo

Avevo in mente una deliziosa ricetta fresca fresca perché qui a Roma il tempo si è messo al molto bello e viene voglia diccose stuzzicanti…  Rimandiamo perché un ronzio occupa la mia testa da un paio di giorni e devo sapere cosa ne pensate voi.

Mi giunge notizia di un nuovo follower  su Twitter. Bene,  mi fa piacere perché per seguire me che sono abbastanza incostante ci vuole coraggio.  Vado a vedere il profilo e la pagina del baldo giovinotto del 1992  e sì, insomma leggo:

“Pretendo per tutti noi un’#Italia migliore, forte, giusta, onesta, sicura, meritocratica. E voglio crearla, arrestando crisi e decadenza.”

Idee chiare che esprimono buona volonta e determinazione.  Vado oltre ed ecco una sua risposta ad un altro tweet:

“Chi è quello scemo che sceglie di combattere per il proprio Paese quando all’estero gli danno vitto e alloggio gratis?”

Non mi sento di tacere e controbatto:

reny ‏@renyrome  1 lug   “Forse non  le donne forse i bambini forse i vecchi forse i perseguitati? Brutta bestia il qualunquismo..”

 

@renyrome     “Il qualunquismo lo fa lei. Son tutti vecchi, tutti bambini o donne? A me non pare. Non dimentichi, esistono donne combattenti”

‘Esistono le donne combattenti’! Ecco cosa mi era sfuggito o cosa sfugge ai più,  le donne combattenti. Purtroppo noi, in Italia, siamo più avvezzi alle donne combattenti tra le lenzuola dei potenti o dei taroccati piuttosto che a quelle col kalashnikov.

Noi siamo ancora in grado, per nostra fortuna, di piangere una  singola donna oltraggiata dal ‘suo’ uomo proprio perché non ha saputo combattere.

Ora questo scambio  ad alto livello avveniva tra gli ultimi due gravi atti terroristici quello all’aereoporto di Istambul ( poca roba ormai siamo abituati ai morti al sangue, alla disperazione, alla paura…quella degli altri, all’ora di cena, prime time).

 

E’ possibile un mondo diverso? Questo mi sto chiedendo da tre giorni se il pensiero striscinate che si insinua è ‘restatevene a casa vostra, furbastri?

E  provocatoriamente penso anche ai nostri giovani, ai tanti  ‘cervelli in fuga’ che supportati dalle proprie famiglie partono a cercare il loro futuro altrove, non si può dire anche per loro che sono dei codardi e che dovrebbero restare e ‘combattere’ per la loro Patria?

Niente paura

Succede molto spesso che ad avere aspettative ci si ritrovi con un pugno di mosche in mano così come può succedere l’opposto.  Ecco, Truman è questo piacevole opposto, una gradevolissima scoperta.
… e quasi che non bastasse  Lui,  il regista,

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un bellissimo tipo (il mio tipo, magari) capace, culturalmente intraprendente, un sangue caldo che scorre tra l’Argentina e la Spagna,  back ground formatosi  a New York, l’attenzione per il buon cinema che non disdegna di fare ‘senza perdere la tenerezza’.   Sto parlando di Cesc Gay quarantottenne pluripremiato regista per questo suo ultimo film: Truman.Un vero amico è per sempre.

I pareri sono assai discordi e  a discapito dei premi vinti i soliti critici intellettualoidi tacciano il film come ‘mortalmente’ noioso (?)  incapace di parlare di morte in modo definito anzi equivoco per non scontentare nessuno.

Ma in effetti questo non è un film sulla morte ma piuttosto il testamento in vita,  prendere la morte per quello che è ovvero un passaggio, un viaggio al quale prepararsi al meglio e dunque con naturalezza ‘organizzarsi per chi resta.

Questo è riuscito a fare mia mamma e questo ho imparato io: la morte arriva e spesso si annuncia e poiché non possiamo sfuggirla dobbiamo saperla accogliere senza temerla, serenamente, il più serenamente possibile.

Uso le parale di Cesc Gay  in una sua recente intervista: “Se dovessi raccontarlo in due parole direi che è un film sulla ‘desperdida’. Non si vuole affrontare la morte – di un amico, di un familiare, di una persona amata –  e si accampano tutte le scuse possibili…. Io credo che sia importante  ‘desperdirse’  per non avere il rimorso di quello che non si è detto, di quello che non si è fatto.

Julián è un attore argentino che vive e lavora da lungo tempo a Madrid. Una vita piena e un po’ spregiudicata,  vissuta all’insegna della leggerezza, e un unico,  irrinunciabile, compagno di vita:  l’inseparabile Truman, il fedele bullmastiff con cui condivide ogni momento della giornata.

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Un giorno, a sorpresa, Tomás si presenta alla porta di Julián: ha saputo che l’amico sta attraversando un momento difficile a causa delle sue deteriorate condizioni di salute ed è venuto dal Canada per stargli vicino quattro giorni, immaginando che la sua presenza possa fargli bene e possa  convincerlo  a continuare a curarsi laddove la cura, questo viene confermato dal medico curante,  non porterebbe che soltanto ad una lunga deprivante agonia.

Julian rifiuta  con logica determinazione questa alternativa e con lucidità certosina di situazione in situazione  si fa aiutare dall’amico a risolvere tutti i suoi ‘sospesi’ con mondo ma soprattutto cerca e valuta direttamente i possibili  nuovi padroni a cui affidare il vecchio Truman…

Un film  che alterna momenti di humor (un po’ nero) a lunghi silenzi dove la commozione si taglia col coltello e viene sottolineata  dallo sguardo attento e lacrimoso del vecchio cane ora dalla sua andatura incerta mentre segue i due amici per le strade di Madrid.

Chiudo daffermando che questo film è una operazione riuscita perché anche se racconta una vicenda tragica (la morte è sempre vissuta come tragico evento difficile da affrontare)  riesce comunque a offrire  momenti di pura commedia e col suo tono scherzoso riesce a strappare qualche sorriso divertito.

Contribuiscono all’ottimo risultato  i due intepreti, due attori non molto conosciuti in Italia (ma si sa…)   Javier Camara e  e Ricardo Darìn assolutamente perfetti.

E poi c’è anche Truman e qui il mio cuore si scioglie.

Un buon film, non perdetelo e sappiatemi dire.

come spada di ghiaccio

“ …Quando il quarto uomo indica cinque minuti di recupero Mancini si alza dalla panchina per protestare; Sarri lo affronta e, come dirà poi Mancini con la conferma dello stesso Sarri, lo apostrofa dandogli del

«frocio» e del «finocchio». Questo avviene nella partita Inter-Napoli di domenica scorsa.

Non seguo il calcio se non di rimbalzo ma questo episodio nn poteva passare inosservato.

Per una distorsione professionale tutta mia e per quel minimo che comporta vivere all’interno di una comunità fatta di persone con esigenze e obiettivi tanto diversi ma sempre frutto di un comune denominatore ( la realizzazione di sé e  – azzardo – la ‘felicità’) seguo gli accadimenti politici non precisamente quelli criptici di economia ma piuttosto di diritti che si inseriscono nel tessuto sociale collettivo.

Nello specifico tra le prime pressioni che risalgono alla fine del secolo scorso, il Novecento, le comunità omosessuali finalmente hanno potuto, seppure timidamente e con sempre grandi pregiudizi, venire allo scoperto tant’è che dalla segregazione e dall’anonimato – oggi – sono in grado di chiedere venga riconosciuto il loro status di coppia e dunque gli usufruire di uguali servizi e diritti delle coppie canonicamente riconosciute uomo-donna…

Ma lo Stato italiano nicchia e tra un no e un ni  dopo avere abortito le leggi prima sui ‘Dico’ e poi sui ‘Pacs’ adesso si sta dilaniando con un balzo in avanti sulla ‘step child adoption’ (cazzo, detto all’italiana! ma che cazzo ci vuole a parlare italiano?) cioè azzerando il pregresso il Parlamento sta discutendo sul’adottabilità dei figli di un solo membro del nucleo.

E mentre il Governo gioca di fioretto e rimanda all’infinito  ecco che ricompaiono le ormai desuete bollature di frocio e finocchio.

Avrei preferito sorvolare ma proprio oggi Leggendo tra la posta il modulo che mi è arrivato dalla mia Social Security americana leggo :

“Benefits for same-sex Couples”     Traduco: ‘Una recente decisione della Corte Suprema riconosce su tutto il territorio il matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Invitiamo dunque a contattarci per definire se essi o i loro figli abbiamo diritto all’Assicurazione o possano farne richiesta con altre modalità’.

Questo succede negli Stati Uniti e la domanda che mi pongo è:

“Ma come mai anche in questo caso da esterofili filo americani quali siamo, una volta tanto non prendiamo esempio?”

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Cavoletti, oggi il freddo che persiste nel nostro condominio  (mistero doloroso) mi rende puntuta come la spada di ghiaccio fatta dalla pipì del Barone di Münchhausen  quando dall’albero uccise l’orso!