Minus 7 to Xmass

Ci siamo (quasi) !


Mi piace,

mi rallegra e

mi rassicura

sapere di incontrare qui sorrisi affettuosi di condivisione in questi nostri scambi di Auguri.
Improvvisamente oggi anche Roma, immusonita e strapazzata per tante brutture che l’assediano si è svegliata frizzante e imbellita dal sole e un po’ con tutte le persone che solitamente incontro ci sono stati abbracci e parole di fiducia. Durerà da Natale a Santo Stefano però non priviamoci di questo lusso, accantoniamo i troppi doloridel mondo e sorattutto cogliamo l’occasione per un abbraccio strettostretto anzi strettissimo ❤️

Padre nostro

19 marzo.
Desidero portare alla vostra attenzione questo breve articolo di Alessandro Gilioli pubblicato su l’Espresso.

“Nella neolingua social-politica «lo dico da papà» ormai chiosa il peggio, un po’ come «non sono razzista ma» lo precede. E con questa trappola semantica la figura del padre è diventata alibi, copertura e ipocrisia – che disastro, poveri noi papà.

Allo stesso tempo, l’ossessione securitarista deforma il padre in funzione di disvalori impauriti fatti di chiusura e arrocco: quando invece ogni psicopedagogia insegna che il ruolo paterno sta proprio nel contrario, nell’infondere il coraggio dell’uscita e della scoperta, è l’ancestrale “lascia la caverna e vieni con me a caccia”.
…..
Ed è anche tempo di revanscismo paqtriarcale, che è moneta comune di ogni sovranismo e trave portante della legge Pillon, cucita addosso ai maschi con prole a cui della prole però poco importa, basta che sia riaffermata la supremazia di genere. Intanto c’è Berlusconi che vuole ritagliarsi un ruolo da “padre nobile” – viene da chiedersi come dev’essere quello ignobile – mentre Prodi augura al partito che ha fondato di «trovare un padre».”

mesAmours

Dopo di che per entrare nella mia personale festa del papà oggi ho ricevuto gli auguri di mio figlo per il quale, dall’età di 2 anni in poi, al mio meglio possibile e con qualche scivolone, sono stata madre e padre e da padre gli ho consentito di sperimentare (col cuore di madre sempre in gola)anche il piacere della sua moto.

vola(e)re ohoh

AUGURI ai Babbi di buona volontà!

… senza dimenticare di tenerci strettistretti anzi strettissimi

love is in the air

Mia madre non diceva mai di no ad un qualsiasi animale che  noi ormai ‘ragazzetti’ le portassimo a casa.   E gli aneddoti non si contano inclusa la ‘rogna’ che tutti prendemmo da un gattino malconcio…

Francis poi, il piccolino arrivato dopo 15 anni, li trovava tutti lui i diseredati  senza tetto. Passarono istrici, gatti, un falchetto con l’ala spezzata, le due anguille che dovevano essere morte e che ancora guizzavano, insomma per finire con Balù un botoletto bianco e nero trovato in un cassonetto.

In questo tourbillon di animali mia mamma per dieci anni ha avuto una meravigliosa pastore belga, Lalla, talmente dolce e amorevole che in transizione per i nipoti allora piccolissimi incluso mio figlio divenne Nonna Lalla.

Per ultimo anche  Francis ha messo su  famiglia e gioco forza  ha dovuto ridimensionare questa sua anima  pietosa  ‘accontentandosi’ di due bambine e come paliativo un coniglio divenuto in sette  anni una belva di otto chili.

Giugno. Una giornata particolarmente calda tanto quanto è freddo questo inizio di gennaio, Francis va da Panorama per la spesa e ritornando alla macchina accostato al muro su di una mezza coperta, vede poggiato un batuffolo tutto nero. Insomma un cucciolo abbandonato di meno di tre mesi.   Si guarda intono, chiede al guardiano del supermercato, chiama la protezione degli animali …niente.

Torna a casa con il cuccioletto ed avviene l’inevitabile che insieme decidono di tenerlo e Chiara, la più grande di 15 anni, si assume la responsabilità delle passeggiate di quello che a tutti gli effetti era diventato Achille.

achicucciolo

Naturalmente sono corsa a vederlo e me lo sono stropicciato di baci e subito ho ventilato la possibilità che fosse un pastore belga, forse non puro, ma comunque le orecchie erano sì piccoline ma dritte la pelliccia arruffata come piume tutta nera.

Il veterinario ha proceduto con le vaccinazioni, ha confermato che era un cane sano e , proprio ieri ha deciso di modificare il libretto e di scrivere al posto di ‘meticcio lupoide’ ‘pastore belga’ per evitare ogni possibile manipolazione (bisogna pensarle tutte) in caso di smarrimento o altro.

achimuso

Chi lo stolto che ha abbandonato il cucciolo? Perché davanti alla macchina di mio fratello?

Io ho un mio pensiero.

Ho pensato alla passione di Francis tenuta a freno per tanti anni, ho visto in Achille un regalo di mia mamma, non ditemi che sono ‘fuori come un balcone’,  un regalo giunto al momento buono altrimenti perché proprio a Francis cresciuto con Lalla sarebbe dovuto capitare dopo vent’anni di ritrovarsi dal niente un pastore belga?

Love is in the air (everywhere I look around)

Buon anno Mamma.

Noi donne

Torino – Assediato dai debiti uccide la moglie a martellate e poi si impicca.

Femminicidio, in Italia uccisa una donna ogni tre giorni

 La Cattiva notizia e che nel 2015 sono state 128 le donne uccise in Italia, prevalentemente dal marito o dal compagno.  La buona che il dato è in calo del 6,57 per cento rispetto al 2014, quando si contavano otto omicidi in più.

I dati del Viminale, aggiornati al 22 dicembre2015,  evidenziano che sui 411 omicidi totali nel nostro Paese, il 31,13% vede come vittime donne.        Questa  tuttavia  è solo la punta dell’iceberg perché  prima di arrivare all’omicidio si registrano  :

6.945 atti persecutori a danno delle donne,

3.086 casi di volenza sessuale e ben

6.154 casi di percosse.   Inoltre sempre nel 2015 si sono verificati

1.198 ammonimenti del Questore (in calo del 3,68% sul 2014) e

217 allontanamenti (-16,54%)

Presto la mia collaborazione gratuita da molti anni ad un Centro antiviolenza e posso dire che molte delle donne che arrivano da noi lo fanno quasi sempre  piene di vergogna e con un senso di colpa dopo anni di vessazioni psicologiche e fisiche sempre più gravi.         Moltissime donne tacciano e subiscono violenze fino a quando non vengono ammazzate. Ma in molti casi è solo con la morte che emerge un pregresso di  anni e anni di vero e proprio martirio.  Un martirio che assai poco ha a che fare con la  beatificazione postuma  ma che viene subito nel tentativo di salvaguardare i figli o  ricucire con proprio uomo un rapporto ormai degradato a una sorta di sindrome di Stoccolma.

Eppure  alcuni osservatori non esiste alcuna emergenza, anzi, è “propaganda”.

collarinoME!

Linda Laura Sabbadini ex dirigente  responsabile  del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell’Istat sino all’Aprile 2016 all’interno di una intervista dice:

domanda :  Cosa risponde a coloro che obiettano che gli uomini vengono comunque uccisi in misura maggiore delle donne?

“Che è vero e non solo in Italia. Ma gli uomini vengono uccisi da altri uomini per motivi differenti, spesso per criminalità organizzata. Le donne, invece, vengono uccise in quanto donne, mogli, fidanzate, ex compagne. Per contro la percentuale di uomini uccisi dalle loro compagne o ex compagne è bassissima. Per questo dobbiamo parlare di un fenomeno fortemente connotato e strutturale che trae le sue origini dallo squilibrio nei rapporti di genere.”.

Non è un post allegro per augurarvi un buon fine settimana e me ne scuso però quando sento qualcuno asserire che noi donne siamo ‘piagnucolose’ e pretestuose e che abbiamo chissà quanti vantaggi e  che alla fine poveri uomini! Anche loro hanno i loro bei problemi di sopravvivenza,  allora mi sento ribollire.

Perché non amarsi senza ruoli nel rispetto reciproco?

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto…
Tienimi per mano…
portami dove il tempo non esiste…
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano…
nei giorni in cui mi sento disorientata…
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare… mai…
(Herman Hesse)

foto sherazade2011

azzurro acceso e pesci gialli

Oggi ho comprato due tappeti indiani dell’India,  chiari, disegni geometrici,  sarebbe meglio dire due lingue di tappeto 70×140 carini e carestosi nel loro piccolo.
Vanno a rimpinguare il corredo accumulato con la venuta di Sally-ina, in ordine: copri-divano (4), pareo di varia grandezza e foggia comprati di volta in volta al mare oppure al mercato posizionati e cambiati con una certa frequenza dopo essere stati distesi sul sedile posteriore della macchina o sulle poltroncine o, ancora,  avvolti al cuscino delle poltrone.
Diciamo che la lavatrice ha il suo bel ronfare e centrifugare.
Alcuni dicono che
“Il cane, sì, gli voglio tanto bene ma è pur sempre  un cane e salvo qualche momento va tenuto in giardino o nel terrazzetto”.
La Sally-ina la sta in casa e la occupa senza vergogna. Ora che sto scrivendo lei se la dorme appallottolata sul piumone del mio letto, anche lui rigorosamente ricoperto da un pareo.. aspetta che controllo…azzurro acceso e pesci gialli (orrore?).
Voi penserete che se ho il problema dell’invadenza a tutto campo della Sally-ina  avrei potuto risparmiare di comperare anche altri due tappeti da sbattere e alla fine lavare. Invece un senso c’è.
I tappeti debbono in qualche misura fare  in modo che, rientrando dal giardino dove la signorina va e viene a suo piacimento, almeno in parte assorbano la polvere e il terriccio cosicchè lei non vada girando lasciando zampette per tutta casa. Perché una delle mie fisse è  mantenere (anche) i pavimenti lucidissimi.
Vita grama vero?

Gradire sembra che abbia gradito e così a essere soddisfatte siamo in due.

Ebbene sì (Mario Monti)

 

 

Per me si va nella città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va ne la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore;
facemi la divina protestate,
la somma sapienza e ‘l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
lasciate ogne speranza, voi ch’intrate.
(Dante, Inferno – Canto terzo, Divina Commedia)