Il violentissimo terremoto, 8.2, che il 13 novembre ha colpito la Nuova Zelanda ha devastato la zona costiera di Kaikoura, provocando frane e smottamenti e distruggendo uno dei paradisi naturalistici più belli e selvaggi del mondo. Fortunatamente i morti accertati non arrivano alle dita di una mano. Non altrettanto fortunati gli animali coinvolti e sconvolti.
Oggi che tutto arriva ovunque e in contemporanea molti di noi sono restati attoniti di fronte al video delle due mucche e di un vitellino isolati sopra un lembo di terra contornati da un’ampia voragine. Si sente il rumore dell’elicottero, il vociare concitato, forse queste mucche ed il vitellino verrano, debitamente imbracate, portate in salvo a scapito di quanti che saranno morti o moriranno.
Ecco subito il parallelo con il ‘nostro’ altrettanto recente e rovinoso terremoto di ‘Amatrice’ del 24 agosto (e successivi) ma che in realtà denomina una vasta area circostante. I morti sono stati moltissimi, si parla di 292 morti e molti feriti.
Queste sono zone di grandi e piccoli allevamenti di mucche o maiali per la produzione di formaggi e di insaccati prelibati. Animali che raramente vivono all’aperto ma che vengono trattenuti al chiuso stretti in angusti abitacoli ed è lì che si trovavano al momento della prima grande scossa di Amatrice.
Impossibilitati a fuggire come in natura avrebbero fatto. Fuggire come Bambi e tutti gli animali della foresta all’ arrivo del fuoco, liberi, morire da liberi.
Tanto dolore per degli animali destinati ad una vita grama? E i bambini e i vecchi? E tutti gli altri esseri umani?
Vero ma l’uomo ha un’intelligenza superiore il bambino anche se solo, un vecchio, fanno tenerezza vengono soccorsi immediatamente, sono in grando di accogliere amore e compassione, accettare l’ineluttabilità dell’evento.
Ma un animale? I nostri più vicini compagni di allegria o solitudine, a loro che si ritrovano soli e spersi cosa raccontiamo e chi?
So di avervi ratttristato e vi prego di perdonarmi dopo esservi soffermati un attimo su questi grandi occhi che ci guardano. ‘I bambini ci guardano’ era il titolo di un bellissimo film di Vittorio de Sica, e lui? lei? ci guarda e non vi è rimprovero ma solo richiesta d’amore.
(foto dal web)
oje, ist nicht so toll, trotzdem, wünsche einen guten Abend
Kowkla, grazie buona serata anche a te. Freddo a Roma…
Sherazade
Apprezzabile ciò che scrivi. Oltre agli uomini e le donne, a soffrire ci sono gli animali. E fra questi anche quelli che vivono nelle nostre case.
Nicola
A proposito del tuo post ultimo di suggerisco di passare da Kowkla 🙂 che ha commentato pochi minuti orsono.
sherabbracciaBettachemimancaunpochettino
la sofferenza degli animali rimane sempre nel silenzio.. grazie a te hanno una voce…
a volte mi domando che cosa vuole la terra da noi, o meglio domandarsi se lei ci ha stufato di noi…
mah, e DIO???…
abbi una bella serata cara Shera e tanti carezze alla piccola Sally ♥
Grazie Pif serenità ricambiata.
Sai? a volte questo silenzio pieno di sofferenza e brutalità mi turba molto.
sheraconunabbraccio
non solo a te… io potrei urlare in faccia a tutti la mia rabbia 😦
Forse anche per questo a volte ‘coccolando’ Sally mi sento quasi in colpa e poi mi convinco che è solo una forma (distorta) di compensazione.
sheradaSallyaTatankacaminuccefortunate
sai quando potrei spaccare tutto… e comincio coccolare la Tatanka mi torna la serenità…
quando sento cose triste sui animali mi vien la voglia di baciare Tatanka e lei mi lecca le lacrime
E’ così perchè oltre agli animali d’allevamento (vabbè lasciamo correre) ci sono l’orrore della sperimentazione e tante altre brutture come i combattimenti, le corse clandestine…
sheranoneparliamoproprio
pensa settimana scorso in Germania hanno ucciso 30.000 galline per una brutta malattia .. sai quelli che vivano nei allevamenti sforzati… quanto mi dispiace ..
Infatti l’avevo letto ed ho anche letto che noi stessi diventiamo pressocchè immuni dagli antibiotici per via degli antibiotici che danno agli animali negli allevamenti…
Terribile saperli intrappolati in un momento del genere, tanta tristezza.
Come la tristezza di chi, in prigione, si ritrova nella stessa condizione degli animali…
E, come sempre, di loro non si parla..
Buona serata
Ilsorrisopertecesempre 😊😊😊
marta hai ragione.
sherachericambiailsorrisoconunabbraccio
c’est toujours une tragédie et cela peur aussi nous toucher…bonne soirée
Bonne nuit, chér Georges.
sherabisbis
Ci sono storie infinite di animali che hanno avuto più coraggio dell’uomo, che hanno avuto più sentimento dell’uomo, che hanno amato più dell’uomo. Dovremmo imparare da loro per ampliare il concetto d’intelligenza, e far si che il loro modo d’intendere la vita, diventi parte integrande di noi. Purtroppo l’istinto della sopravvivenza porta sempre a confondere l’aggressività in qualcosa di più violento, come se l’equilibrio della Terra fosse proprio bilanciato da quest’alternanza di bellezza e tragedia. Ma in realtà basta poco per volerci bene. In realtà basta poco per sorriderci s vicenda.
Io credo, caro barman che l’uomo abbia imboccato una strada senza ritorno perchè le malefatte che sta perpetrando ai danni del vivente dell’intero pianeta fin dove può gli si sta ritorcendo contro senza che nulla muti questo atteggiamento alla fine suicida.
Nella catena gli animali continuano ed essere l’anello più debole tra i deboli ma proprio perchè è stato snaturato il concetto di sopravvivenza di cui tu parli.
sherabuonanottefreddolinamapiacevoledicompagnia
😦
BuonanotteLucianotteZzzzz
Bellissima foto!!! Buona giornata!
Occhi che prlano tieni presente che io però l’ho solo scelta nel web!ùsheraunbacio8
Bellissima uguale!:)
siii 🙂
Siano uomini, donne, bambini, anziani o animali, le immagini di individui che soffrono mi fanno sempre molta pena. E mi rattrista la consapevolezza di non poter fare nulla per loro.
Mi consola sapere che cerco di offrire il meglio che posso ai deboli e agli innocenti che mi sono prossimi e ho intorno a me, ogni giorno.
Banalmente, credo che gli animali, almeno quelli ‘liberi’ possiedano un legame molto più profondo con la natura rispetto a noi: molti si salvano, purtroppo quando questo non avviene, come dire, è nell’ordine delle cose. Diverso il discorso per tutti quegli animali, domestici o da allevamento, che scappare non possono perché ‘ingabbiati’, per amore o profitto… In quel caso sta a noi avere la responsabilità di pensarci… per esempio, dotare le stalle di sensori che in caso di terremoto aprano tutto e permettano loro magari di scappare; per gli animali in casa, purtroppo soluzioni non ce ne sono, sono completamente affidati a noi, e forse questo è il lato meno positivo dell’addomesticamento.
Ho pensato anch’io agli animali dopo le sconvolgenti notizie del terremoto. Chissà, magari alcuni si saranno salvati, ma non sarà successo altrettanto ai loro proprietari e nessuno si sarà più occupato di loro. Il nostro Terry si era perso una sera, impaurito da un incontro con alcuni cavalli, e l’avevamo ritrovato letteralmente terrorizzato. A volte, quando viaggiamo in macchina, penso a come si troverebbe se avessimo un incidente e lui rimanesse solo, magari perso in mezzo ad una strada. Poi però penso anche ai bambini, a tutti quei bambini arrivati sui barconi senza più i genitori, senza nessuno che si occupi di loro. La natura può essere molto crudele con le sue creature: acqua, fuoco, terremoto, tsunami, trombe d’aria….Tutto ciò è molto triste…
Cara Kat
Come sempre scavi nel profondo.
Io nn intendo minimamente e lo ho anche scritto mettere in discussione il dolore e l’ingiustizia verso gli uomini ma ci sono situazioni nelle quali gli animali si trovano assolutamente fuori da un contesto naturale e quindi destinati A maggiori immotivate per loro situazioni di sofferenza senza potere nulla ed è questo il senso della fotografia della mucca nella stalla distrutta…
Ti abbraccio con affetto
Shera 🌷🍀🌹
Perbacco Shera,
Credevo di averti commentato e ora mi accorgo di non averlo fatto.
Hai ragione… e gli animali?
Ma guarda che non è vero “vecchie e bambini”. Solo i bambini fanno tenerezza. I vecchi come me ormai hanno vissuto, cosa rompono? non hanno più nulla da dire… solo se si chiamano Napolitano.
Un grande saluto.
Quarc
P.S.: Il discorso è troppo lungo, per cui mi fermo.
Salutami “il personaggio” dell’ultima foto.
Carissimo Quarc
Il personaggio dell’ultima foto mi ha stimolato a scrivere il post ma l’ho incontrato nel mio vagabondare in internet : quegli occhi mi hanno sciolto e mi hanno fatto molto pensare!
I Vecchi tu dici che contano poco forse è vero anche perché è cambiata la struttura della famiglia fagocitata dalla frenesia quotidiana ma almeno nella nostra realtà italiana anche se non si chiamano Napolitano oppure Enzo Biagi oppure… e sbagliato è poco lungimirante dimenticarsene o trascurarli e noi tendenzialmente non lo facciamo!
Sheraconunabbracciogrigiopiovoso
Piove anche qui.
Ciao
Un teuccio? un cappuccino ?

Quanto sei gentile!
SÌ grazie; un semplice caffè senza zucchero… dopo il biscottino così bello.
Ciao.
Quarc
Servito con piacerissimo 🙂