La mia zia Mussi a ventanni puntò i piedi e ottenne di andare a frequentare l’Ecole del Beaux Arts a Parigi, era la fine degli anni Quaranta.
Lì conobbe e si innamorò, ricambiata, di un suo professore di architettura franco/irlandese, cittadino del mondo, vedovo e con gli anni di suo padre. Si sposarono e le quotazioni erano sfavorevoli ma scadenza di dieci mesi ebbero due figli , Ugo e Rory, i miei cugini. Vissero tra New York e Parigi e sopratutto furono innamorati e unitissimi fino alla morte di zio Paul a novantanni.
Si racconta che lo zio ad una certa ora della sera si alzasse per andare a letto e lo comunicasse alla moglie con una semplice domanda: “Mussi, ma chère… on y va?”. La zia si alzava ed andavano insieme.
Anche io da qualche tempo sono molto richiesta per andare a letto. Intorno alla mezzanotte quando la casa è silente Sally si affaccia alla porta del soggiorno con la sua tacita ma altrettanto esplicita richiesta :
Linguaggi diversi ma pur sempre segnali d’amore.
D’amore è ricco il mondo, sta a noi carpirne i mille strati leggeri.
Happy Valentine
Teniamoci strettistretti anzi strettissimi 🙂