Cavallette non ottava piaga ma risorsa

‘Basterebbe che ognuno di noi occidentali stesse un paio di giorni alla settimana senza mangiare carne per migliorare sensibilmente la salute del nostro pianeta e le condizioni di vita di chi – oggi per sua sfortuna – abita nel sud del mondo. ‘
La frase – forse semplicistica ma di sicuro impatto – è di Paul McCartney l’ultimo degli Scarafaggi ancora vivente. Una piccola iniziativa con un grande peso specifico sul bilancio etico-energetico della terra. Al di là delle piû o meno meritorie scelte individuali, l’ispirazione collettiva si lega a un possibile ma obbligatorio scenario alimentare futuro.

Dentro il futuro gastronomico della terra, infatti, la carne – rossa o bianca, d’allevamento o selvatica, biologica o da allevamenti intesivi – è un lusso (ua cultura) a termine. Né potrebbe essere diversamente, se è vero che un terzo della produzione agricola mondiale serve a nutrire gli animali da macello e che ogni kg di bistecche vale 15.000 litri d’acqua. Un rapporto insostenibile di cui tenere molto conto per porre velocemente un rimedio.

Meno carne nel menù settimanale, propone Sir Paul. In cambio di cosa?

Le risposte sono tante e variegate. Si può cominciare scegliendo di essere vegetariani, modificare ulteriormente il proprio pensiero diventando vegani e poi (ma qui io vedo, perdonatemi, una formula estremizzata quasi punitiva,) crudisti.
Il piacere del buon cibo non può essere vissuto come una colpa da espiare, bisogna soltanto modificarci alle nuove condizioni, alle nuove sensibilità che per fortuna si stanno aprendo un varco.
‘Ma la carne fa bene ai bambini, la carne rossa fa sangue, iai vecchi un brodino di piccione ridona le forze’.
La nostra grande astrofisica Margherita Hack era l’esempio eclatante che non è così. Non solo lei era vegetariana ma, addirittura lo erano prima di lei i suoi due genitori. Dunque neppure una donna in stato interessante ha necessità di carne rossa per partorire …una donna tanto intelligente quando longeva come MH.

Sappiamo per certo che le proteine vegetali sono un cibo eccellente a tutto tondo, carta vincente nelle argomentazione dei vegetariani: più legumi e meno polli, insomma e, aggiungo io entrando in un campo che conosco poco ma che i ‘sapientoni’dibattono,, possibilmente non ogm.

Ma gli irriducibili carnivori devono pazientare per la la messa a punto della carne di laboratorio, unica consolazione possibile per chi ha fatto di hamburger e barbecue il proprio pilastro culinario: la consistenza pare sia ancora un po’ stopposa e il gusto è passabile solo se mascherato da salse e salsine. Si dice che sia solo questione di tempo. Chi vivrà vedrà.

Tra i quasi 900 milioni di persone che non mangiano abbastanza e i quasi 700 milioni di obesi che mangiano sicuramente troppo, ma quasi sempre anche cibi pessimi, bisognerà pur trovare un punto di equilibrio.
Tra cavallette e finti hamburger mettiamoci d’impegno con quel che abbiamo.

RICETTA : CAVALLETTE FRITTE
ingredienti per 4 persone:
-12 cavallette
-olio
-farina
-staccare la testa alle cavallette e rimuovere le ali
-buttatele in olio bollente dopo averle impanate nella farina
-prendere un piatto da portata, adagiatevi le cavallette croccanti e servite ben calde agli ospiti possibilmente ignari.

Io le ho assaggiate in Mexico e…insomma! L’ignoranza è stato il mio salvacondotto.