“Quello che abbiamo
non è la libertà di espressione
come strumento di democrazia,
ma libertà di parola
come décor di regime.
Tu puoi dire quel che vuoi,
e il regime fa quel che vuole”.
(Al-Aswani ‘Ala)
Mi piacciono i re-ga-li. Dite pure quel che vi pare. I regali, siano essi utili al corpo o all’anima.
Ho ricevuto bottiglie di bagno schiuma, creme setose, profumi deodorante e ci andrò tranquillamente avanti fino alle prossime feste. Dunque a dispetto di tutto utilissimi.
E poi libri e cd ai quali forse non avrei pensato.
A quel ‘gudurioso’ di mio fratello ‘piccolo’, compagno di bisbocce che scemano con gli anni (i suoi!), ho regalato un prosciutto intero e l’allegra famigliola pare abbia molto gradito, Virginia compresa (due anni).
Dunque non voglio cominciare l’anno in modo troppo crudo anche se ce ne vuole davvero di stomaco a passare su la Repubblica on line, leggere e uscirne…non proprio comme il faut. Ma dal caldo tepore, un po’ qui e un po’ là, punto il dito sul regalo più bello che sto leggendo: “Chicago” di Al-Aswani ‘Ala.
E’ un romanzo corale, ed è quasi impossibile racchiuderlo, descrivere i personaggi (egiziani emigrati) che si trovano a dovere affrontare nel ‘nostro’ privilegiato occidente, culture completamente diverse dalla lingua al cibo ai rapporti interpersonali…
Cos’altro aggiungere? Aspetto anche la Befanina e spero certamente nel suo carbone, nei Gianduiotti che adoro e…
lasciatemi sognare! In fondo siamo solo all’inizio.