La realtà
oggetiva non
esiste,
esistono solo
le realtà
percepite dalle
persone.
……e tuttavia questo senso di spaesamento, direi di oppressione che mi prende sempre più spesso, davvero è ‘solo’ frutto di un mio sentire personale? o non viene – subdolaMENTE indotto giorno dopo giorno con maestria perchè le cose concrete vengano gestite da altri?
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questo è come “essere o non essere” un dilemma continuo.
venereabbracciasheraelainvitaperuncaffè
Veneruccia cara
sembra un problema di ‘vecchia’ memoria per quel che riguarda l’essere (che molti risolvno frettolosamente con l’AVERE).
shercherilanciaconunaperetivoalPantheon
bel dilemma… tutto è quindi soggettivo? no, non tutto.
Ci sono dati oggettivi, neri su bianco che bene o male formano la base. O almeno così spero, altrimenti mi cadono molti punti fermi.
rosschenonsacomesta
PS. il ‘giro’ per voi era già stato preparato da altri… ‘qualcuno’ voleva vedere l’acquario no? e sinceramente, tutta la strada fatta lo scorso sabato non era fattibile col caldo di fine giugno. Vi toccherà rifare un viaggetto a Genova ;-))
(buona la scusa vero?… ahahahah)
Rosssssssssssssina
sul PS: la mia non era una lamentela sul ‘giro’ ma-gni-fi-co ma sul fatto che TU non lo ricordassi tra le cose belle da ricordare.
A dire la vera verità soggettiva l’acquario mi ha un po’ deluso rispetto alle magnificenze che se ne favoleggia. Affascinante per i bambini ma quei poveri pesci sempre al chiuso stanno.
Per il resto. Credo – almeno per me – che i punti fermi (nero su bianco o viceversa) sia qualcosa di sempre più soggettivo al punto da darmi quel senso di spaesamente che dico.
sherachecrededisaperechièleimanonriesceacapiretantiALTRI
dimenticavo…
..anche buona settimana :=))
Tutto dipende da quanto siamo disposte a lasciarci influenzare dagli altri…
Buona notte!
Della soggettività o oggettività della percezione ne hanno discusso per secoli i filosofi…….
Che in Italia ci sia un clima di disfattismo morale ed economico mi sembra invece oggettivo ed incontrovertibile ed a forza di respirare quest’aria ci intossichiamo anche noi…
Ciao!!
Marcodettoancheeasychenonhaancorafinitolasuariservadiottimismo
bel problemino direi…bel problemino stef
MarcuNE
qui non si filosofeggia, magari!
In questa galoppante insicurezza su tutto (anche subdolamente indotta)
è rassicurante rinchiudersi nel proprio individualismo.sgerachevorrebbemal’ottimismolovedeallontanarsi
Kat
una visione oggettiva prescindere (deve prescindere) dal condizionamento.
Tutto bene a scuola? passero’ per gli aggiornamenti.
SherAlchy
stef..
se fossi una maestra ‘unica’ ti tirerei un orecchio (si potrà di nuovo fare?) e ti direi: Pigrone, tenta una soluzione del ‘problemino’ :=))
sherynsegnagiornialternioggisi
E’ una vita che lo vado dicendo,
l’uomo è un percettore con grandi capacità di elaborazione e associazione, ma la realtà che vediamo non è la sola, somiglia ad una convenzione che ci unisce.
E qui mi fermo altrimenti attacco il pistolotto e vi ammorbo.
Quello che senti è un TUO sentire, questo non vuol dire che il TUO sentire non possa essere stato condizionato dall’esterno.
Per questo il dubbio è una specie di zattera a cui aggrapparsi per non affogare nel mare delle sicurezze.
-Ombra-
Ombra oltre che una ‘convenzione’ che ci unisce io vorrei dare un risvolto che potrebbe essere positivo dicendo che la realtà potrebbe/dovrebbe essere ‘condivisione’ ove la solitudine di cui fai cenno puo’ essere mediata dall’appartenenza.
A volte le cose nn sono quel che sembrano ed un ‘vecchio’ col suo cane pùò essere assai più compiuto di un altro ‘vecchio’ circondato da una famiglia indifferente.
Credo, spesso vorrei, che la mia solitudine fosse percepita in termini piu’ oggettivi dandole la giusta dimensione di un momento di melanconia.
Non mi piace pensare che nella nostra vita ognuno è colpito dalla illusione della felicità, dal raggio del sole che subito tramonta, e arriva la morte e cancella ogni cosa.
Tra i due momenti ci sono tanti altri momenti.
Pauroa del ‘pistolotto’? e io allora?
sherascusacosastavodicendo?
ovviamente il riferimento è a Quasimodo:
“Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera”
Come sappiamo, dietro ad un fiore che sboccia c’è un processo minuziosamente architettato con una tale divina maestria…che le api ne ignorano la complessità, ma con cuore puro si abbandonano al suo nettare e si lasciano permeare dalla fragranza di Madre Natura.La realtà oggettiva è un obiettivo raggiungibile, a patto di seguire le orme di un grande illuminato che più di 2000 anni fa raggiunse il nirvana…riuscì a bruciare il suo ego, per poi farlo ritornare, ma a quel punto, aveva inoculato nel suo essere il vaccino che lo rese immune dall’imbecillità dell’egoismo, che mette delle lenti scure ai nostri occhi, ed i tappi nelle orecchie, per non sentire ciò che non vogliamo.
Buonanotte
vany
Vany, grazie.
grazie per il tuo pensiero.
Il fiore è una inconfutabile realtà oggettiva
e l’ape non puo’ che istintivamente prenderne atto.
Quello che temo e vedo, oggi, è unA vera e propria manipolazione che invade anche il personalissimo sentire individuale.
sherabacieabbracixVany
saperlo fa di te una persona più sensibile di altre. Il senso profondo della tolleranza
bacio
vany
beh cmq sia ….
un salutone!!!
baci e ‘salutoni’ circolari da fare circolare (e anche far quadrare)
sheravaveloce
Diceva Philip K. Dick che “La realtà è ciò che si rifiuta di sparire anche quando spetti di crederci”. (Sottinteso: la realtà esiste e come!).
Diceva Paul Watzlawick che “L’illusione più pericolosa è quella che esista soltanto un’unica realtà”.