…e andando a ritroso
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da forse due anni – in primavera – nel giardino confinante, col sole, fioriscono voci di bambini.
Una bimba in particolare domina le scena. E’ la prima ad intonare una canzone ma anche l’unica a piangere come una trombetta acuta e sfiatata.
Oggi le voci giungono inanellate, veloci ed alte, liberate dal grigiore opaco della pioggia.
Le percepisco – sottofondo alla lettura dei quotidiani “Violenza a Roma. Allarme stupri”– un po’ scollacciata al primo sole; le gambe molli che ondeggiano e cadenzano il pensiero sonnolento che rigurgita ricordi da cartolina.
Noi due ‘figlietti’ un pò in guerra e un pò in pace, farfalle impazzite raccogliere minuscole margherite e poi correre veloci a deliziarci del primo bacio di nostra madre.
Nostra madre, il capo reclinato sulla spalla di Sergio che ci ha lasciato il ricordo di due eterni colombi innamorati.
Isolina, onnipresente, strappata al suo letargo, nelle gite al laghetto di Avigliana, esplorare i prati verdi sconfinati, velocissima come una lepre, chè con la freccetta a ventosa a mo’ di bandierina fissata sul suo guscio sarebbe stato impossibile perderla.
Cirilla, detta anche l’Innominata perché solo a sentire sussurrare il suo nome si presentava questuante, invidiosa e onnipresente, attratta ora dall’acqua ora dal cestino del pranzo promessa di un bocconcino: “Mamma il succo, perpiacere…un panino…”.
Cirilla che in una sosta per la pipi’ (la sua) fu dimenticata a terra e dopo qualche chilometro, inchiodata la macchina, la inquadrammo che correva trafelata le orecchie al vento lungo la strada del monte Peglia, il cuoricino allo stremo.
E come non nominare Pipino il Breve, criceto nostrano, che si addormentava solo sulla spalliera del divano nascosto tra i miei capelli arruffati?
Io, che per accarezzarlo un giorno mi rovesciai addotto la padella con l’olio bollente e ancora oggi quando mi sento salire il magone inconsciamente accarezzo il seno dove resta chiaro e grinzoso il perimetro indelebile della mia sventatezza associato all’amore che ha riempito la mia infanzia.
Non si può, oppure non è facile, vivere né il presente né progettare il futuro se non ci accompagna la bisaccia dei nostri ricord, quali che siano.
Oggi c’è il sole, i bambini sono in fiore, aperta la mia bisaccia ne è uscita la Piccolina inquieta e volitiva anche un po’ maschiaccio; ci siamo confrontate in silenzio mentre oltre il verde della recinzione e il profumo del mio gelsomino, filtrano le note di una canzone di Cristina Davena.
Tempi moderni che mutuati da Jeeg Robot del mio bambino portano a ‘La vie en rose’.. sì, perché noi da piccoli cantavamo canzoni da ‘grandi’:
“Quand tu me prends dans tes bras
Quand je regarde dans tes yeux
Je vois qu’un Dieu existe
Ce n’est pas dur d’y croire.
…………..Je vois la vie en rose".
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Quante volte nella vita mi sono detta ‘non è giusto vivere di ricordi’. Testa alta e vai avanti. Poi ti rendi conto che non li puoi cancellare, non riesci nemmeno a sceglierli… quando arrivano sono un fiume in piena… a volte sono belli.. a volte no… ma sono noi. Noi siamo anche i nostri ricordi.. quali che siano.
L’ho scritto ieri ad un amico ‘la vita va capita all’indietro, ma va vissuta in avanti’ come disse kierkegaard.
La bisaccia si fa sempre più pesante, ma siamo ben allenate..
Nottina piena di bei sogni di prati in fiore…
rosschehagliocchiettipiccolipiccoli
sweet dream
la forza della sopravvivenza ci consegna la parte migliore e noi stessi tendiamo a confermare che nessun madico è migliore del tempo a lenire le vecchie ferite; le lacerazioni profonde rimosse.
Del mio ex marito (storia davvero tra-gi-ca) oggi ricordo le nostre teste vicine le nostre comuni lascrime di gioia e piccolo piccolo come un ovetto di porcellana il viso
bellss del ‘nostro’ bambino.
Quello fu davvero e sicuramente l’acme della felicità perfetta.
Come puo’ – e qui vi è una nota polemica verso tutti quegli uomini che bacchettano e giudicano sulla vita delle donne – come puo’ un padre dimenticarsi per una gonnella qualsiasi di quell’attimo e cancellarlo per oltre 25 anni?
ops sto divagando e la campanella mi chiama.
Nuonalavoro con il tuo ‘ponte’, sfaticata del nord :=)
sheraspettailpontonedelprimomaggiodeilavoratori
“in primavera – nel giardino confinante, col sole, fioriscono voci di bambini.”
Non leggevo una frase così bella da molto tempo.
-Ombra-
uàn tò trì prova commento…
Ah ecco… ora si vede, scusa ma prima non mi si visualizzava.
Ogni tanto credo sia necessario lasciarsi andare ai ricordi che a volte belli a volte brutti sono comunque la nostra storia. Stefano dal sole della Liguria(almeno oggi c’è)
Ombretta
sherasolograziedettodaunMaestro..tuttarossa
ohoh stefi
la nostra storia che -leggo ogggi – riferita al 25 aprile (nel bene e nel male tu hai detto) lavora per la cancellazione della Liberazione dell’Italia nazista e fascista.
Chissa’ che succederà a Biancaneve e i sette nani? Il riferimento alla lontana alla bassessa del premier sarà percepita come irrispettosa?
sherasenzabellenotizieoltrealsolicinocheapparequiquoqua
scusate molti refusi ma davvero corro. leggete alla cieca :=)
confermo quello che dice stefano… oggi il sole c’è!!!!
rosschecontaigiornicherimangono
sherinaaaaaaaaaaaaa… letto anche io la ferale notizia… e sono nauseata… dalla stupidità dall’ignoranza e dal mancato senso di dignità che devono provare solo certe persone nell’aprire bocca per darci aria e basta!
rosssempre+incavolata!
Dreammina :=)
Tante bimbe festose che si scambiano baci…li elargiscono anche?
sherachecolsolebacerebbechicchessia(oquasi)
mmm splinder mi censura?
Concordo,viviamo momenti che non possiamo più fidarci di nessuno.
A volte ti viene da chiedere che ci veniamo a fare al mondo se poi è così difficile vivere quando sei sana.
Episodi di violenza in continuazione,carovita,povertà ecco che cosa ci troviamo di fronte.
Un abbraccio
Ciao vany
solo un bacio e un buon we..Principessa non sono scomparsa ma sono incasinata.
Abbracci abbracci
Patri
i tuoi ricordi si intrecciano oggi ai miei.
inevitabilmente mi son tornante in mente tutte le “bestioline” che han fatto da contorno alla mia infanzia.
tra tutti una coniglia nera cresciuta in casa come un gatto, accovacciata sui cuscini del salotto come una vera regina.
…e Diana, la cagnolina cresciuta con noi.
Ricordi di giardini e primavere che si inseguivano e ci “buttavano” fuori casa per i giochi più belli. Non ci sono più i bambini che giocano per strada, nemmeno nei paesi più tranquilli.
Non c’era ancora Cristina d’Avena, ma c’era molto Zecchino d’Oro…
quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due non te la canticchiavano i tuoi?!
…papà mi “ossessionava” con “lo sai che i papaveri son alti alti alti e tu sei piccolina, e tu sei piccolina…” (sante parole!!)
baci mescolati a pensieri e ricordi buttati lì!
BUON 25 APRILE.
Rudella
ricordi ‘buttati li’? oppure un piccolo assaggio tirato fuori dalla tua bisaccia da viaggio?
sherachequaquarantaquattrogattiossugnurrrNONONO
Iraz accetto grata questo tuo augurio oggi.
Dalle macerie dell’ 8settembre l’Italia passa alla riconquista della Libertà e della Democrazia nella giornata del
25 Aprile del 1945
Si da’ un tema costituzionale con il
2 giugno del 1946
E arriva alla stabilizzazione del sistema politico con le prime elezioni del
18 aprile 1948.
Molto fa comodo a una certa classe politca edulcorare o, meglio, dimettere e nella sua attuale impraticabilità oltre che impopolarità
L’antifascismo è parte integrante dell’identità repubblicana.
Su questo NON ci piove.
sherazebasta
Hai perfettamente ragione, ma il mio pensiero di ieri era riferito solo alle ns storie personali di bambini cresciuti. Oggi purtroppo è un’altra storia molto più brutta. Ora per tirarmi un pò su lo spirito vado a farmi un giro nelle 5 Terre. Ste
stef
l’avevo capito ma ero ‘reduce’ dalla lettura dei quotidiani e delle esternazioni del gustavone selva(oscura).
verrei volentiri con te. mi ci porti nel taschino?
sherarestaqui
sai che penso? che una volata nelle 5 terre.. farebbe bene anche a me ;-))
concordo con Rudinaaaaaaaaa-… ‘lo sai che i papaveri son alti alti alti…’ era il cavallo di battaglia di mio padre insieme a ‘au clair de la lune, mon ami Pierrot… prete-moi ta plume pour écrir un mot…’
rosscolpiedinonervosetto
sisisisisisi 5 terre (famo sei :=))
oggi ho delle scarpettine ancora piu’ belline di ieri.
sheracolpiedinoballierin/vezzoso
oh pensato…
Molti andranno a fare passeggiate, mano nella mano, con la figliolanza, col cane col…
b ene io mi sono avvantaggiata e se qualcuno/una mi volesse invitare
avrei optato per queste (s)comode scarpettine da corsa
sheraforsehaqualchedubbio???
Pensi davvero di sfoggiare domani quelle scarpe non proprio da motociclista? mi metto la cravatta?
hai sentito i tuoni?
marcu’
dimenticavo. Ti anticipo il tempo di domani così sorridi.
fatto!
sorry
le scarpe di cui al numero 24 sono vere o sono un artistico clone? No, perchè con quel verde (petrolio) come dovresti vestirti?
Evviva la primavera, i tacchi alti e i colori strani.
Marco Grazie.
tempo ottimo davvero ma durato troppo poco :=(
sherakisskiss
mAdman
mi sembra passata una vita. che giornate.
Torniamo alle scarpette. Sono di un verde meno bottiglia di qual che sembra, scamosciate, ed assolutamente improponibile per me.
Ma è un negozio molto “in” ed io e la Rudie -anche lei piuttosto spartana – ci dilettiamo a fotografarle.
Ti sei scordato le scarpette rosse
per la marcia della Perugia-Assisi?
sherasupeghinarossedeveancorascaramenticamentevotare.
Anzi, quasi quasi le lucido e ci arrivo al seggio…
rosso di sera
sheracispera
Non ci crederai, ma ieri le scarpe verdi le ho viste indossate da una coraggiosa donzella!
…bellissime!!!!
ormai sono in pantofole, ma per tre giorni ho calzato solo scarpette rasoterra con suola di gomma…
bacio comodo comodo
Rudella?
bacio comodo comodo ah ..
allora un bacio alla vaniglia :=)
Alle volte vorrei tanto tornare ai miei sei anni:)